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Under 16

Decide il derby salvezza dalla panchina: primo gol stagionale allo scadere nella gara più importante

Giosuè Colzani scrive una pagina indelebile con la sua rete; papà ex Inter e una storia inconfondibile

Giosuè Colzani del Base 96

BASE 96 UNDER 16 • L'eroe del weekend per i rossoverdi trionfanti nel derby grazie alla sua perla nel finale

Dal gol di Behrami per la Lazio decisivo in quel derby di Roma il 19 marzo 2008, alla punizione fatale di Eriksen il 26 gennaio 2021, per la gloria nerazzurra nel derby di Milano valido per il quarto di finale di Coppa Italia, passando per il derby di Torino deciso da Locatelli per la vecchia signora, il 2 novembre 2021, queste tre stracittadine hanno una sola cosa in comune. Sono state tutte e tre decise con gol vittoria negli ultimi minuti di gioco, partite decisive, attesissime e con una magia udibile e fiutabile come in tutti i big match emozionantissimi che si rispettino. Bè il ruolo da protagonista in una gara con una posta in palio notevole l'ha recitato Giosuè Colzani, esterno sinistro classe 2009 del Base 96 che ha deciso il derby salvezza contro il Meda, siglando il gol del 2-1 non che il suo primo stagionale, nei minuti di recupero. Entrando dalla panchina nella ripresa, al posto di Barile, costretto ad abbandonare il campo per un colpo alla testa, dopo aver segnato il gol del momentaneo 1-0 al quarto d'ora, regalando così alla compagine di Seveso, tre punti di titanio e per lo più in una stracittadina.

UN MACIGNO E L'INIZIO DI UNA NUOVA STORIA

Tensione iniziale, fiducia acquistata e riscatto trovato. Questa la fotosintesi delle emozioni provate da Giosuè nella mattinata di domenica 9 marzo nel derby in Via Monte Rosa. Da lui è stata definita l'emozione più bella mai provata, ma in cuor suo sapeva che prima o poi sarebbe arrivata l'occasione per far valere la sua importanza. Si, perchè da gennaio il classe 2009 tornò ad allenarsi con concentrazione e determinazione, con un crescere costante di voglia di segnare partita dopo partita e bene sì, questa assidua ricerca per il gol è arrivata nella partita e nel momento più importante della stagione per la squadra di Cazzaniga, con l'obbiettivo di uscire dalle ultime due posizioni di classifica e cercare di lottare fino all'ultimo centimetro ai playout per mantenere la categoria. «Già quando ero in panchina sentivo la fame del gol e della vittoria, così il mister mi diede fiducia ed entrai in campo più energico che mai. Quando mi giunse la palla giusta non esitai e la calciai in porta». Al minuto 32 del secondo tempo, quando effettua il suo ingresso in campo, la tensione si toccava con mano, ma poi l'ex Cabiate ha preso fiducia con grande scioltezza e dimestichezza, recuperando un bel po' di palloni in pressing suonando la carica.

Una ventata di freschezza alla gara immobilizzata sull'1-1, dopo il pareggio di Marelli in risposta alla botta di Barile nel primo tempo. Succede tutto dopo il 40', con la conclusione da fuori area di Novello terminata con la respinta alta di Civaro al limite dell'area di rigore. Il classe 2009 sente il richiamo del pallone e senza pensarci due volte, riesce a stopparla con il ginocchio sinistro, spostandosela sul destro. Essendo mancino, anche se scaricando il pallone sul suo piede debole, non ne vuole sapere, l'obbiettivo e vincere il derby per dare una linfa positiva alla lotta salvezza e allora non se lo fa ripetere due volte, carica il destro di precisione al volo e con un effetto morbido, inaspettato per l'estremo difensore bianconero. La sfera termina sotto la traversa e il Base va sul 2-1 a pochi secondi dal termine, proprio con la perla del ragazzo di Meda ma con la maglia dei rossoverdi. «Appena ho visto la palla insaccarsi dietro alle spalle del portiere mi sono bloccato per un secondo realizzando cosa stesse succedendo». Dopo aver realizzato di aver trovato il primo gol stagionale e il più decisivo, il gioiellino del Base non ha esitato a correre verso la panchina per abbracciare i compagni e prevalentemente Barile, il quale quasi commosso si è reso partecipe dei festeggiamenti, dopo la sostituzione per un colpo alla testa. 

RIAVVOLGIAMO IL NASTRO

Giosuè inizia a giocare a calcio a 7 anni alla Makom, squadra dell'oratorio di Seveso, dove resta per un anno e mezzo. Questa passione per il calcio smisurata sin da piccolo nasce inconfondibilmente dal papà, il quale ha sempre giocato a calcio e alla precisa età attuale del figlio, ha avuto l'opportunità di giocare nelle giovanili dell'Inter. Alla Makom grazie al suo allenatore ed educatore, Francesco Caffarella, il quale lo ha fatto innamorare ancor di più al calcio, impara i fondamentali. All'età di 9 anni cambia aria e decide di approdare al Base. Dai rossoverdi rimane per 4 stagioni fino ai 13 anni, facendo uno step importante di crescita all'interno della sua carriera. In questi anni, Colzani si è divertito tantissimo, variando molti ruoli dall'attaccante al centrocampista e addirittura qualche apparizione tra i pali. L'ultimo anno trascorso in quel di Seveso gioca a 9, ed il ragazzo di Meda partecipa a molteplici tornei vincendone uno con la sua firma indelebile in coppia d'attacco con il suo migliore amico. L'anno successivo dei 14 anni, sarebbe stato l'anno dei regionali per lui, e tra dei segnali non troppo confortanti da parte della società, decide di trasferirsi al Cabiate, disputando due annate nei campionati provinciali. Al secondo e ultimo anno in Via Baracca, inizia a mostrare la sua lucidità nei momenti decisivi, siglando nel finale il gol vittoria di un torneo estivo. Dopo questo periodo a Giosuè arriva una voce allettante, sa che il tecnico Cazzaniga sarebbe andato ad allenare i classe 2009 del Base.

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Simone Cazzaniga non è di certo una nuova conoscenza per Giosuè, perchè i due hanno avuto modo di approfondire la conoscenza quando Colzani giocò a 9 nella squadra rossa, mentre il tecnico allenò quella verde e chiese all'uomo derby di andare a giocare con lui. «Sapevo che al Base sarebbe arrivato ad allenare mister Cazzaniga, allenatore che stimavo molto per il concetto di calcio che sosteneva, andai a fare un provino e mi presero». Dunque, una storia che non conosce lieto fine e che dopo una prima parte di stagione da lui definita sottotono con molta autocritica, è arrivata la luce splendente proprio nel derby più importante per tenere ancora aperto il discorso salvezza. Gli obbiettivi per il mancino fatato della compagine di Seveso è quello di continuare a segnare per aiutare le cause dei suoi e di crescere ancora di più negli 1 vs 1. Ai playout ci crede moltissimo e crede che uscire dalla zona calda sarebbe meritato per gli ultimi risultati ottenuti crescendo notevolmente a livello di squadra. Il suo idolo da super tifoso dell'Inter è Nicolò Barella, per la visione di gioco e la coordinazione perfetta che sfoggia nella mediana nerazzurra, senza non menzionare la qualità nell'uno contro uno di Marcus Thuram, da lui definito invidiabile per la grande esplosività nelle gambe che detiene.

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