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Under 17 Élite

Arriva dall'altra parte del globo e gioca da fuoriclasse: a 16 anni piace a una big di Serie A

Ndao Mor Kaire sta facendo impazzire tutti con la Rappresentativa e con il Seguro

NDAO MOR KAIRE, SEGURO

UNDER 17 ÉLITE, SPRINT E SPORT: NDAO MOR KAIRE, SEGURO

Il talento è quella cosa che ti insegue dovunque ti trovi. Non c'è modo di scollarselo di dosso: anche se ti nascondi nell'anfratto più remoto della terra, lui ti scova e si inventa un modo per venire fuori. Come se avesse un GPS incorporato, come e rispondesse a un compito imprescindibile affidatogli dal destino. E menomale, diranno in tanti. Sì, menomale. Non ci sono sprechi in questa storia, non ci sono pezzi del puzzle lasciati indieto: Kaire Mor Ndao il suo calcistico gioco di pazienza (definizione di puzzle trovata su google) se lo è portato appresso dal Senegal fino a Settimo Milanese. Pezzettino dopo pezzettino, il disegno appare sempre più chiaro. Per ora è ancora un punto di domanda, poi si vedrà: è nata una nuova stella?

QUALITÀ

Davanti alla difesa è uno che si riconosce a colpo d'occhio. Per come domina il campo, per come serve i compagni, per come sa scappare in avanti più veloce di tutti. Il 4-2-3-1 di Acquaro sembra essere cucito proprio intorno a lui, con un passaggio molto opportuno da seconda punta a mediano a stagione in corso. La felicità della scelta è cosa ben nota alla Lombardia: in un Seguro che esprime un calcio meraviglioso per occhi e classifica (belli da vedere sì, ma anche solidamente ancorati a un'ottima terza posizione), lui è certamente tra i perni più imprescindibili. 7 reti in campionato, una in Coppa Lombardia (una perla da Serie A dai 30 metri che l'Accademia Inter ancora si sogna la notte), da una posizione in cui - di solito - la porta la vedi con il binocolo. Ma Kaire Mor Ndao è fatto così. È uno che è solito prendere le convenzioni, accartocciarle e lanciarle dritte dritte nel primo cestino disponibile. A guidarlo, il solito talento, quello che lo ha scovato quando era un bambino e che non lo lascia andare più.  

5380

Gioca a calcio da quando ha 6 anni. I d'intorni di Dakar sono la scenografia, una squadra di una città limitrofa il setting principale. Poi il viaggio (5380 km, per l'esattezza), il nuovo inizio, le nuove speranze. Al Seguro trova subito la casa che cercava, con Andrea Acquaro che prima gli spalanca le porte del suo attacco e poi, con un'opportuna ricalibrazione del ruolo, gli affida le chiavi di quella zona di rettangolo verde che sta a metà strada tra centrocampo e difesa. Il suo habitat naturale: lo stesso ruolo in cui giocava anche in Senegal, e la memoria muscolare può riattivarsi. Il ritmo del gioco in Italia è più alto, è vero, ma Kaire non teme l'infittirsi del carico fisico: in pochi mesi si prende la titolarità, la fiducia della squadra e pure le attenzioni di tutte le professionistiche della zona. 

Tocca tornare dove tutto è iniziato, dal talento che gli si è appiccicato addosso quando è nato e che lo ha seguito passo passo lungo tutti quei 5380 km che gli hanno cambiato la vita. Qualità insomma, qualità allo stato puro. Se ne è accorto subito Daniele Tacchini e - soprattutto - se ne è accorta molto bene anche l'Atalanta. La Dea starebbe seguendo con attenzione le mosse del mediano promessa della Rapp Under 17 e architrave di Settimo Milanese, mentre tutto intorno si muovono interessi svariati dalle altre big del professionismo lombardo. È una storia che rivoluziona completamente i valori del tempo e dello spazio: dal Senegal alla serie A di Bergamo, passando per Milano e d'intorni, il passo non è mai stato così breve.

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