Trofeo Italo Galbiati
26 Marzo 2025
COMO, TROFEO ITALO GALBIATI: Cassano e Lembo del Como
Rosso. Nero. Bianco. Arancione. Una pallina che corre sulle caselle. Su che colore si fermerà? Chi lo sa. La dea bendata non fa preferenze e non dà indizi di sorta. Bisogna semplicemente aspettare che la palina si fermi... e il giorno 26 marzo 2025 in via Don Calabria, decide di fermarsi su un colore insolito per le scommesse: è il bianco delle divise del Como, che dopo la rimonta nei tempi regolamentari si ficca orgogliosamente in tasca il pass per giocarsela contro il Monza (5-3 dcr). Onore a un Alcione che gioca alla pari, ma la roulette non ha nessuna pietà: Boscolo e i suoi adesso vogliono sognare il trofeo.
L'indizio era arrivato fin dal primo tocco sul pallone (letteralmente): una bella palombella da calcio d'inizio che già costringe Ossino a sporcarsi le mani. Solo un input, forse giusto un po' di fumo senza arrosto, ma il messaggio che arriva è forte e chiaro: l'Alcione lo vuole questo biglietto per giocarsela con il Monza. E infatti, l'arrosto arriva. Eccome se arriva. Cottura al sangue, come piace al Kennedy: d'altronde, dopo appena due minuti a fuoco lento non si può pretendere nulla di più. Il calcio d'angolo parte dagli scarpini di Di Maria come una mannaia, il colpo al volo di Cattaneo è semplicemente da incorniciare: e l'Alcione c'è, c'è proprio con il suo bomber per eccellenza, quello che si carica gli orange sulle spalle e li porta avanti in una partita tostissima. Ci riprova sempre lui di testa un attimo più tardi, sospinto dalle creazioni di Lucchini appena dietro e dalle sgasate di Marchesoni (la parata che si inventa Ossino sugli sviluppi di un calcio di punizione dentro l'area è semplicemente provvidenziale). Questa volta il nueve più temuto della Serie C è meno fortunato, ma quanto sono riversati in avanti i ragazzi di Familiari...
L'effetto è un po' quello di una gran botta in testa. Qualche minuto di confusione, un attimo di intontimento, ma se poi non è nulla di grave le funzionalità vengono riprese all'istante. Il Como comincia a risentire le gambe con le corse sulla destra targate Rossini, si sente di nuovo le braccia con Lembo e i suoi tiri da fuori area (20'), si risveglia completamente grazie a quello che probabilmente è il caso della serata. Al 21' Rossini fa partire il tiro direttamente da calcio di punizione (saranno stati almeno 20 metri, da posizione defilata per di più). Il pallone si schianta contro la traversa, rimbalza a terra e... no, non è gol. Fouda di Milano non ha nessun dubbio. E dunque tutto fermo, lato Como: neppure quell'assist di Lembo che incontra alla perfezione la testata di Aruli ha fortuna (25'). L'Alcione, pur soffrendo a fine primo tempo, rimanere in vantaggio.
Ma poteva davvero il Como accettare di restare nel torpore? Masetti accenna la risposta già nei primi 30 secondi della ripresa. E ovviamente è un secco "no". È bravissimo Valdati a proteggere la palla, ma gli attacchi del numero 11 si fanno sempre più intensi minuto dopo minuto. Ci pensa poi Cassano a dare il verdetto definitivo appena 8 giri d'orologio dopo il rientro in campo. Un tocco di mano in area propizia il tutto, il fischietto di Fouda che concede il rigore spiana il terreno, il tiro potente e diretto verso l'angolino basso a sinistra corona tutti gli forzi dei 20 minuti appena passati. 1-1. La palla torna al centro.
E ora, il Como ha definitivamente preso coraggio: Bianchi e Mezzanotte non perdono occasione per correre in avanti palla al piede, e ci vogliono tutti i riflessi di De Sevo per tenerli lontani dalla porta. Al 28', il portiere orange si ritrova in piena traiettoria di quel missile terra-aria che tira Mezzanotte da appena fuori area. Potente sì, ma anche centrale: e De Sevo non è certo uno che si lascia sfuggire palloni così. Dall'altra parte del campo, nel frattempo, non è premiata neppure la garra di Carrettin: pronto a ogni contrasto, velocissimo nelle ripartenze, il numero 7 orange si deve arrendere a una difesa piazzata che non si lascia superare. E dunque sì, signore e signori, ora è ufficiale: sarà la roulette più famosa del calcio a decidere questa partita infinita.
Da portiere a portere, da guantoni a guantoni. Prima Ossino si impone su Trevisani (ormai è un abitudine per lui parare i rigori), poi De Sevo para Lembo. E la pallina continua a ruotare... Una scivolata sul dischetto alla Alvarez mette poi tutto in salita per l'Alcione: il rigore è annullato, e i ragazzi di Boscolo non si fanno più pregare. Altri due tiri sicuri e il destino dà finalmente la sua sentenza: contro il Monza ci va il Como.