Under 15 Élite
27 Marzo 2025
ENOTRIA, UNDER 15 ÉLITE: Rayane Essalihi
Spalle alla porta, pallone davanti, e il tempo si ferma. Con Di Fine l'intesa è roba da film di fantascienza: «Mettimela lì, sì proprio lì, ci arrivo». Detto fatto, praticamente telepatia. Se una telecamera fosse stata apposta all'apice del pallone avrebbe ripreso un'azione da grande schermo. Tocco con la punta dello scarpino, traiettoria morbida sopra le teste dei presenti, anche sopra i guantoni di Maggio, anche oltre la linea del gol... è fatta. Una rovesciata? No, no proprio, ma rimane poesia allo stato puro. Perché di fatto è il gol che realizza un sogno: quello dell'Enotria che voleva i playoff, quello di 22 giocatori che volevano dimostrare alla Lombardia di che pasta sono fatti. E un po' anche quello di Rayane Essalihi, che voleva fare un pezzo di storia di un campionato cominciato alla grande, disturbato da qualche ombra e terminato con un bel colpo di scena. Può mettere un check sulla casella apposita: ce l'ha fatta.
Quale dei suoi 15 gol in questa stagione abbiamo appena descritto? Chi era seduto sulle tribune di via Tucidide non può non aver riconosciuto i frame che hanno portato Rigatuso and Co a giocarsela con i grandi del girone. Era Franco Scarioni-Enotria, era domenica 23 marzo, era un sacco di cose insieme. Un po' un premio del destino, questo gol che toglie dal campo lo spettro di uno 0-0 senza vincitori né vinti. D'altronde, erano stati 61 minuti da incorniciare: tra gli scatti di Rayane e gli inserimenti di Anzani (la coppia da 39 gol in campionato) l'Enotria aveva dato prova di non aver nulla da temere davanti a una delle corazzate più chiacchierate della Lombardia. Ma ancora prima di quei 61 minuti perfetti, c'era stata una stagione con la "s" maiuscola: Olginatese, Scarioni, Ausonia, Cimiano, Vigor... nel girone di ritorno hanno tutte mangiato lo stesso boccone amaro.
A tenere la forchetta c'era proprio lui, questo diavolo della Tasmania che semina il panico davanti alla porta: se non è gol, è quasi certamente assist, mentre la sua velocità di sinapsi e di piedi incanta le difese di tutta la regione. Rayane è fatto così: brilla e fa brillare, sezionando il campo in linee verticali e orizzontali che lo guidano perfettamente in ogni spostamento. Qualcuno ha detto "visione di gioco"?. Dunque sì, un regalo del destino, visto tutto il sudore della fronte speso per la maglia. Una maglia che Rayane indossa da appena una stagione, ma che sembra essersi ormai fusa con la sua pelle. Fin dove la porterà?
Nel mentre, tra Casablanca e Jdida, parenti e amici lo guardano fare il devasto in Italia. Una cartolina dal Marocco, Paese d'origine di mamma e papà, che gli porta il saluto dei suoi primi tifosi. Non si sono persi un solo passaggio della sua onorabile carriera, aggiornati in quell'appuntamento fisso che sono le vacanze estive. Luglio... tempo di racconti e nuovi progetti. E le notizie che portava Rayane, lo scorso anno, saranno suonate più o meno così: «Vado in Élite!». Dopo una lunga permanenza nei Provinciali (gli inizi nella squadra dell'oratorio vicino a casa, i molti anni alla Frog Milano), il duplice salto è presto detto: non solo Regionali, ma la creme de la creme dei Regionali. E non solo una stagione, ma LA stagione, da protagonista assoluto.
E pensare che all'inizio giocava come terzino...
Sì, tutto vero. Alla Frog Milano se lo erano immaginato difensore. Il giorno in cui tutto cambiò? Quella volta in cui in un torneo a Vedano Olona si ritrovò a provare la brezza dell'attacco contro il Lombardia Uno. Quanti anni saranno passati? Sei, sette... forse anche di più. Fatto sta che quel giorno, messo lì davanti, Rayan segnò la bellezza di quattro gol. Da quel momento nessuno si sognò più di tirarlo via dalla prima linea offensiva (hanno fatto bene: nell'ultimo anno alla Frog si inventa 24 centri in sole 14 presenze). Doveroso, necessario, un patto con il destino. Fino ad arrivare a quel 23 marzo 2025, in quella posizione, con quel tocco con la punta dello scarpino che ha riscritto l'ordine delle cose. Semplicemente, leggenda.