Rappresentative
01 Aprile 2025
I Moschettieri: Athos, Porthos e Aramis. Le Grazie: Aglaia, Eufrosine e Talia. I Tenori: Luciano Pavarotti, Placido Domingo e Josè Carrera. I gol segnati della Rappresentativa Under 19: contro Pro Sesto, Alcione, Lecco e Brescia. Tre gol a partita, per quattro volte. Tre gol a partita che sono valsi due vittorie (3-0 alla Pro Sesto, 3-1 all'Alcione) e altrettanti pareggi (3-3 contro Lecco e Brescia). Per una marcia di avvicinamento al Torneo delle Regioni che lascia tranquilli dal punto di vista offensivo. In Sicilia poi poco importa se i gol segnati saranno tre, di più, o di meno. L'importante è che arrivi un altro tre: alla voce punti.
Così Matteo Medici al termine dell'ultimo test match, contro il Brescia: «Giocavamo contro una squadra di Primavera 2 e ci siamo trovati sotto di due gol, i ragazzi sono stati bravi a reagire anche se poi abbiamo commesso un errore importante e ne abbiamo subito un altro. Sul 3-1 non ci siamo abbattuti e abbiamo recuperato di nuovo con Faye prima e poi con Alessi, che ha dimostrato ancora una volta di avere doti balistiche di alto livello. Alla fine sono soddisfatto, come del resto ero soddisfatto anche delle altre partite». Ancora una volta qualche gol subito di troppo, aspetto che Medici considera normale per un motivo ben preciso: «Sono ragazzi che si vedono una volta al mese e che si confrontano con squadre che si conoscono alla perfezione, non posso chiedere più di questo. Alcuni movimenti ci mancano proprio perché non possono esserci automatismi che di solito vengono perfezionati in allenamenti che noi non facciamo. Cercheremo comunque di lavorare sugli errori e di sfruttare al meglio i due raduni che faremo prima di partire per il Torneo delle Regioni».
E adesso, la Sicilia: «Siamo pronti. Si gioca tutti i giorni e ogni dettaglio può essere decisivo, servirà anche un po' di fortuna». E qual è l'aspetto che Medici metterebbe in valigia prima di ogni altra cosa? «Lo spirito. Di rimanere attaccati a ogni partita e di reagire in caso di svantaggio, come abbiamo fatto più volte. È un aspetto positivo, anche se spero che non ci serva perché vorrebbe dire non andare mai sotto nel punteggio. Nel caso dovesse succedere però sono tranquillo su questo: i ragazzi sono pronti a lottare con le unghie e con i denti per raggiungere il risultato che vogliamo». Qual è invece la cosa che il tecnico non vuole assolutamente vedere? «Non voglio più ricevere i complimenti dagli avversari per quanto siamo belli. Per una volta preferisco siano gli altri a uscire dal campo sapendo di aver giocato bene… ma avendo perso».