Torneo delle Province
01 Aprile 2025
TORNEO DELLE PROVINCE • L'urlo di Riccardo Lucini al tris (Lodi) e quello di Sudano dopo la doppietta che avvia la rimonta di Milano
L'inferno, andata e ritorno. Ci si è trovata Milano, sempre la Rapp ci è ritornata, fino a varcare le porte del Paradiso. Com'è possibile tutto ciò? Basta guardare al surreale pomeriggio di Trezzano sul Naviglio: al 4-3 con cui gli Allievi di Dargenio battono Lodi e iniziano alla grandissima - con un pizzico di tachicardia - il cammino da campioni in carica al Torneo delle Province. Lo fanno soffrendo, in un primo tempo in cui i lodigiani di Sorrentino giganteggiando portandosi avanti con le stoccate di Tacchinardi e Massa. Ma la ripresa è uno spaccato di follia e colpi di scena: dal gol di un indemoniato Gallotti che riapre la partita, fino al tris di Lucini che sembra archiviare la pratica in favore dei lodigiani. Sembra, appunto, perché quest'oggi di sicuro non c'è nemmeno la morte. Quella da cui Sudano fa scampare Milano, segnando prima il rigore conquistato da Gallotti e poi insaccandola sotto porta firmando un pari clamoroso. Ma no, non è finita qui perché alla fine dell'arcobaleno meneghino... c'è la pentola d'oro! La indica Sandu, la scopre Maiorano che dalla panchina ci mette la firma, di una pesantezza come un macigno e nera come la pece: destro secco e 4-3. E questa volta sì, cala il sipario: meneghini battono lodigiani e primi tre punti in tasca nel Girone 3, sconfitti ma non senza onore gli ospiti. Oggi però, non c'è trippa per gatti: Milano piazza la rimonta e ora ha già Pavia nel mirino.
Il debutto, letteralmente "il giorno in cui uno spettacolo viene presentato per la prima volta davanti al pubblico". Ed è la messa in scena della Rapp di Milano di Michele Dargenio, e il palco del Torneo delle Province che vede gli Allievi meneghini di fronte al primo step. Quella Lodi ripartita con Sara Sorrentino all guida, composta da quei 2008 che due anni fa arrivarono fino alla finalissima nei Giovanissimi, perdendo proprio contro Milano. Oggi si parla invece di start, di inizio, della prima giornata del Torneo e del Girone 3 che comprende anche Pavia e dove anche il minimo passo falso può costare caro.
Lo sa bene lo stesso Dargenio - al suo terzo capitolo in Rappresentativa, sette anni dopo la finale persa con i 2002, dodici anni dal trionfo con i '96 - capace di plasmare in questi mesi una squadra che di qualità trabocca, ma necessitante di equilibrio. Quello che il tecnico ricerca anche nell'undici titolare, composto da ben 4 classe 2009: Cappelleri tra i pali, difesa a quattro con Gallotti e Sigillò bassi a destra e sinistra e la coppia Cavicchioli-Vastola al centro; davanti alla difesa dentro Porta - Mapelli ancora acciaccato va in panchina - mentre le mezz'ali sono capitan Sandu e Calemme, trio d'attacco con Sudano e Diaco sulle fasce e Attia punta centrale.
L'Under 17 di Milano al completo
E bastano solo due minuti per vedere la prima palla gol milanese (2'): Diaco - di spalle - riceve palla al limite dell'area e la fa passare meravigliosamente per Calemme alla sua destra che si inserisce e poi prova il destro, ma è solo esterno della rete. Cinque minuti più tardi è invece lo stesso Diaco a cercare la porta, e ci prova con una giocata mica da ridere (7'): cross morbido dalla destra di Gallotti dalla parte opposta per l'asso della Real Trezzano che si coordina e va in rovesciata, palla che termina a centimetri dal palo. L'inizio sprint di Milano però non spaventa i lodigiani che in campo stanno benissimo, con Lucini su tutti vero e proprio regista avanzato, ed è lui a bussare per la prima volta (9'): ricevuta palla in area di rigore Cavicchioli si avventa su di lui prima, stoppato ma scivola ed ecco che rimane lì sempre per il dieci che va al tiro una seconda volta, questa volta bravissimo Vastola che si oppone con il corpo; sull'angolo seguente invece Brazzorotto colpisce di testa sottomisura ma troppo debole, Cappelleri raccoglie.
Doppia chance sintomo di come - dopo un quarto d'ora di presa di misure - la Lodi di Sorrentino sia rientrata bene in partita. E nonostante il tiro-cross tentato da Diaco e che sfila debole sul fondo, sono sempre gli ospiti ad avere le chance più nitide, ed ecco che dopo la conclusione da fuori di Giardina bloccato da Cappelleri, arriva la rete che spacca la partita in favore dei lodigiani (21'): Brazzorotto riceve palla in posizione di pivot al limite dell'area e vede l'inserimento alla sua destra di Tacchinardi che - lasciato colpevolmente solo dalla difesa meneghina - ha tutto il tempo di fermare e scoccare un destro forte, sul primo palo che fulmina Cappelleri e si insacca; è vantaggio Lodi!
Il gol subito manda in bambola Milano, con Dargenio che prova a cambiare le carte in tavola scambiando di fascia Diaco e Sudano ma la situazione non cambia. Perché ogni volta che capitan Lucino e compagni trovano spazio fanno male, malissimo, ed ecco che su un altro pallone mandato avanti - ancora una volta lunghissima la retroguardia milanese - Massa raccoglie e poi incrocia forte col destro trovando l'angolo per il 2-0 (39'). Botta tremenda a ridosso dall'intervallo per Sandu e compagni e proprio il capitano cerca di svegliare i suoi, cercando il sinistro da un angolo impossibile mirando all'angolino, perché Colombani è super nel levare la sfera dall'angolo serrando la porta (44'). Sul finale ci prova anche Sudano che mette un cross interessante dalla sinistra, con Sesia che in corsa interviene di testa rischiando l'autogol (46').
Rientrati in campo Dargenio ridà fiducia all'undici titolare scelto per la sua Milano, sotto un treno al termine dei primi quarantacinque minuti. Ma a cui di certo la qualità non manca, va solo innestata, ed è ciò che succede subito, subitissimo ad inizio ripresa, dove da una palla sporca arriva il gol che riapre tutto (4'): angolo battuto dalla sinistra e che resta lì, ci si avventa Gallotti che col piattone insacca accorciando le distanze (1-2).
Spalancata la partita Milano vuole farsi trasportare da energie mentali e fisiche che fino a poco prima sembravano introvabili ed ecco che parte l'assalto meneghino alla ricerca del pareggio. E il primo a riprovarci è sempre un indemoniato Gallotti, cross basso di Sudano proprio per lui che però viene anticipato da Colombani e la palla poi spazzata in corner (5'). Poco più tardi va invece forte sul primo palo da posizione defilatissima (10'), respinge attento Colombani che poco dopo cala invece una parata mostruosa: cross dalla destra in piena area per Diaco che va col piatto al volo, ma l'estremo difensore lodigiano è clamoroso nel levarla - in controtempo - dalla porta (11'). Al quarto d'ora ci prova invece Calemme dalla distanza col mancino, andando a centimetri dall'incrocio dei pali (15').
La Delegazione di Lodi Under 17, staff e giocatori
Metà del secondo tempo andata ed è tempo del primo cambio per Milano, con Corti che entra prendendo il posto di Attia là davanti, ma in men che non si dica arriva la fiammata che rimette sotto un treno la Rapp (21'): e arriva per mano di capitan Lucini che è bravissimo a protegger palla in piena area e poi battere forte col destro, trafiggendo Cappelleri e firmando il terzo e pesantissimo gol della banda di Sorrentino. La stessa che rischia addirittura di fare il poker sempre con un Lucini indemoniato che si invola verso la porta ma viene stoppato benissimo in uscita da Cappelleri (24'). E oltre al danno la beffa, perché sul ribaltamento di fronte seguente arriva un altro ed ennesimo episodio che cambia la trama di una partita dantesca: Gallotti trattora sulla destra e arrivato sul fondo sterza, Battaglia entra duro e lo atterra, scaturendo un rigore ineccepibile (25'): dal dischetto va Sudano che calcia forte e centrale riaprendo tutto ancora una volta (2-3).
E questa volta dalla fiammata divampa un incendio, perché ecco che scoccata la mezz'ora decide di accendersi lui, capitan Sandu: il diez del Sempione riceve dai venticinque metri e decide di partire per la tangente, ne salta due e arrivato al limite entra in contrasto, ma la palla schizza buona in piena area per Sudano che si avventa sul pallone assieme al centrale di Lodi...e ha la meglio! Sfera che rotola in porta e vale il clamoroso 3-3! Una rimonta di cuore, che prima sembrava impensabile dopo un primo tempo sottotono, ma resa possibile da una ripresa ardente, la stessa che prova a render ancor più eroica e surreale Sandu - punizione dai trenta metri a giro su cui Colombani è bravissimo a distendersi (44') - ma non è ancora il tempo della storia.
Perché quello arriva al secondo di recupero, a marchiare una partita dalle mille facce, a riscrivere il destino di un girone che sembrava già complicato. A mettere le basi chi se non il Direttore d'orchestra, Lorenzo - remeber the name - Sandu: filtrante clamoroso che spacca in due la difesa lodigiana e giunge a Maiorano che alla prima palla buona della sua partita controlla, cerca il varco e scarica forte, fortissimo col destro sul primo palo e fa 4-3! Sigillando una rimonta epica, folle, che senso di esistere non ne ha, ma che alla fine vuol dire una cosa sola: tre punti in tasca per Dargenio all'esordio, ko amaro per Lodi e Sorrentino che comunque escono da Trezzano orgogliosi, perché questa Rapp ha la stoffa per dire la sua fino alla fine.
CP MILANO-CP LODI 4-3
RETI (0-2, 1-2, 1-3, 4-3): 21' Tacchinardi (CP L), 39' Massa (CP L), 4' st Gallotti (CP M), 22' st Lucini (CP L), 26' st rig. Sudano (CP M), 31' st Sudano (CP M), 47' st Maiorano (CP M).
CP MILANO (4-3-3): Cappelleri 6.5, Gallotti 8.5 (27' st Maiorano 7.5), Sigillò 6.5, Porta 6 (34' st Sinatra sv), Cavicchioli 6.5, Vastola 7, Sudano 8, Calemme 7, Attia 6 (19' st Corti L. 6.5), Sandu 7, Diaco 6.5. A disp. Carbone, Mapelli L., Huaman Rabanal, Belmonte, Buffa Calleo, Balzari. All. Dargenio M. - Dargenio G. 7.5. Dir. Felter - Serrati.
CP LODI (3-5-2): Colombani 7.5, Battaglia 6, Sesia 6.5, Lupi 6 (36' st Corvini sv), Giardina 6, Ferrari 6, Massa 7, Tacchinardi 7, Brazzorotto 6.5 (11' st Cassoni 6), Lucini 8, Castoldi 6 (8' st Casali 6). A disp. Muraro, Laucello, Morelli, Graziano, Vicedomini, Pincirolli. All. Sorrentino - Cannarozzo 7. Dir. Cataldi.
ARBITRO: Masotino di Voghera 6.5.
CP MILANO
Cappelleri 6.5 Freddato senza pietà su tutte e tre i gol lodigiani, poi ci mette una pezza uscendo alla grande su Lucini nel momento di maggior difficoltà e alla fine è decisivo, perfetto nelle uscite.
Gallotti 8.5 Un moto perpetuo là sulla corsia di destra, sfodera una prestazione da MVP assoluto dopo una prima parte non esaltante, lotta su tutti i palloni e si sovrappone continuamente; alla fine il conto dice del gol con appostamento da bomber che riapre la partita e del rigore conquistato. Gara totale, tiene alta la bandiera milanese con orgolio.
27' st Maiorano 7.5 La sua storia ormai è nota: sceso nei provinciali un paio di mesi fa, giusto in tempo di decidere l'esordio dei migliori di Milano al primo pallone toccato; entra terzino ma l'indole è offensiva e lo si vede dall'inserimento e dal destro secco che manda in visibilio la Rapp in pieno recupero. Storico.
Sigillò 6.5 Anche lui non inizia benissimo, poi però pur non brillando come suo solito rimonta in sella e dà maggior sicurezza alla linea difensiva, più bloccato rispetto a Gallotti per necessità.
Porta 6 In mezzo al campo Lodi giganteggia e questo lo mette in difficoltà soprattutto nella ricerca degli spazi, da lui ci si aspetta tanto vista la classe ma va sempre ricordato che è un 2009, rientra nei ranghi col passare dei minuti e chiude dignitosamente (34' st Sinatra sv).
Cavicchioli 6.5 Lettura approssimativa in occasione del secondo gol così come tutta la difesa meneghina, ma per il resto non ha mai paura di mettere il piede nei contrasti, resta calmo e lucido fino alla fine.
Vastola 7 Monumentale su Lucini nel primo tempo e poi dopo la doppia sberla lodigiana - non perfetto - si rimette a carburare e lo fa molto bene, nulla può sul golasso in occasione del tris, nel finale non sbaglia praticamente nulla.
Sudano 8 Cosa dire di più di Bum Bum Sudano? Non smette mai di provarci, col suo solito movimento a rientrare, nemmeno nel momento di maggior difficoltà. Dargenio lo inverte di fascia nel primo tempo ma l'esperimento non funziona ed ecco che tornato a destra, nel secondo tempo si scatena. Sgasate, cross, ma soprattutto la freddezza nel segnare il penalty che riapre tutto e la garra, la rabbia nel buttarsi sul pallone spingendolo con tutto se stesso in porta per il 3-3. Dirompente.
Calemme 7 Inaugura la partita con il primo tentativo sull'esterno della rete, poi soffre la sfuriata di Lodi che azzanna come un'assatanata ma poi, ecco che la mezz'ala dello Zibido cresce col passare dei minuti dimostrando anche personalità. Sfiora un golasso col mancino che termina a pochi centimetri dall'incrocio dei pali.
Attia 6 Decisamente non la sua partita, ha pochi palloni ma non riesce mai a prendere posizione tra le strettissime maglie della difesa avversaria, finché sta in campo lotta comunque per aiutare i compagni.
19' st Corti L. 6.5 Buttato nella mischia dopo quasi due mesi di assenza causa infortunio risponde bene, si piazza punta centrale rendendosi protagonista di ottime sponde al servizio degli esterni.
Sandu 7 Inizio di partita non da lui specialmente nel primo tempo, poi nella ripresa ecco il vero Sandu: personalità, leadership, estro e classe; avvia il pareggio con una serpentina delle sue, Colombani gli nega il gol da punizione con una bella parata ma nulla può sul filtrante che serve a Maiorano per il 4-3, oro colato purissimo.
Diaco 6.5 Coinvolto sempre tantissimo anche se spesso va un pò troppo per le sue, le qualità che ha glielo consentono tranquillamente anche se oggi sembra mancargli il graffio che ha davanti alla porta; si coordina benissimo col piattone al volo ma Colombani cala la paratissima cancellandogli un gol che sembrava già fatto.
All. Dargenio M. 7.5 Nel primo tempo la squadra sembra il lontano parente di quella plasmata negli ultimi mesi, nella ripresa invece la sua Milano - con qualche accorgimento e soprattutto con i cambi di Corti e Maiorano - si sveglia e nonostante il tris subito resta sempre in partita. La vince di rabbia, di voglia e di carattere, per il perfezionamento ci sarà tempo, alla fine dei giochi sono tre punti in tasca e un piede nei quarti di finale.
CP LODI
Colombani 7.5 Partitona del classe 2009, poco impegnato nel primo tempo in cui comunque si fa notare per una bella parata sul sinistro di Sandu, poi ecco che nella ripresa si rende protagonista di una paratona sul piatto al volo di Diaco, dove è monumentale nell'allargare il braccio in controtempo levando la palla dalla porta. Sicuro nelle uscite e punto di riferimento, nulla può sui quattro gol milanesi.
Battaglia 6 Primo tempo benino, poi macchia la ripresa immediatamente commettendo fallo su Gallotti con un intervento irruento in piena area di rigore, in occasione del penalty che rimette in partita la Rapp di Milano.
Sesia 6.5 Da perno della difesa non si comporta per niente male, a fine primo tempo sfiora l'autogol con una pericolosa corsa all'indietro, nel secondo cala di concentrazione così come tutta la retroguardia dei lodigiani.
Lupi 6 Da braccetto di destra fa una partita tutto sommato dignitosa contro un avversario pericoloso come Diaco, poi però nella ripresa così come i compagni si arrende alla sfuriata meneghina (36' st Corvini sv).
Giardina 6 Parte bene in mezzo al campo e solletica anche Cappelleri con una coraggiosa conclusione da fuori, poi a ranghi più ridotti in un secondo tempo impazzito.
Ferrari 6 Così come Giardina va a ritmi alterni, pulito ed essenziale ma forse troppo morbido col passare dei minuti in un centrocampo che perde un pò del suo smalto.
Massa 7 Spesso si abbassa quasi a fare il terzino nel camaleontico 3-5-2, quasi 4-4-2 in fase di non possesso, ha tempi di inserimento e si vede da come si butta nello spazio e trafigge Cappelleri con un bel diagonale.
Tacchinardi 7 Mezz'ala di inserimento puro, dà anche sostanza al centrocampo e si fa trovare prontissimo in occasione del gol, segnato con un destro diritto per dritto al cuore meneghino.
Brazzorotto 6.5 Ha sulla testa una grandissima chance ma colpisce troppo debolmente, in generale fa tanto lavoro in fase di non possesso creando spazio per l'estro e la strapotenza di Lucini, fornisce un assist con grande scelta di tempo a Tacchinardi che ringrazia e insacca (11' st Cassoni 6).
Lucini 8 Il Boa di Castiraga Vidardo, fisico imponente e piedi educati trascina i lodigiani dall'inizio alla fine e da grande capitano. Segna il momentaneo 1-3 con una protezione irreale e un destro battente che non lascia scampo a Cappelleri, è ovunque e tiene sulle spine la difesa milanese fino alla fine.
Castoldi 6 Soffre molto Sudano e un pò meno Diaco, in generale comunque più bloccato rispetto a Massa e la strapotenza offensiva di Milano lo mette a dura prova (8' st Casali 6).
All. Sorrentino 7 Il campo dice sconfitta è vero, ma la selezionatrice di Lodi può e deve essere orgogliosa per quanto dimostrato dai suoi ragazzi. Famelici e imprendibili nel primo tempo, calano anche comprensibilmente in una ripresa in cui comunque riescono a trovare anche il terzo gol, alla fine dei giochi un pò più di accortezza e compattezza negli ultimi metri avrebbe potuto fare la differenza nel finale. Ma poco male, settimana prossima c'è Pavia e la chance di rifarsi immediatamente, le qualità non mancano.
ARBITRO
Masotino di Voghera 6.5 Non tira fuori neanche un cartellino - forse a volte sbagliando - ma tutto sommato la scelta si rivela azzeccata, in campo tanto agonismo ma pure correttezza, nel complesso direzione ordinata.
Una prima in cui di certo non si è fatta mancare niente la Milano di Michele Dargenio, che dopo un primo tempo shock riemerge tra mille difficoltà azzannando la ripresa con i cambi e facendola sua grazie al gol finale di Maiorano. Risultato? Milano batte Lodi 4-3 e inizia col piede giusto. «La vittoria penso che alla fine sia meritata - dichiara Dargenio - abbiamo trovato di fronte un avversario ostico, duro da affrontare, si chiudevano bene e hanno fatto la partita anche difensiva che dovevano fare. Noi facevamo fatica a trovare gli spazi, attaccavamo poco la profondità soprattutto nel primo tempo e anche a centrocampo i primi venti minuti non c'eravamo. Spero di recuperare Mapelli contro Pavia perché per me è troppo importante, con la fisicità e la qualità che ha fa la differenza. Ma nonostante tutto oggi ci credevo anche a fine primo tempo, ho detto ai ragazzi che era ancora lunga, che bastava fare un gol nel primo quarto d'ora e la partita avremmo potuto portarla a casa. Anche sotto 3-1 la squadra non si è spenta, hanno lottato su tutti i palloni e alla fine sono stati premiati».
Tre punti che indirizzano l'Under 17 nel migliore dei modi, ma soprattutto una vittoria frutto di quell'alchimia e compattezza già forte, sentita, tra ogni singolo componente sia dentro che fuori dal campo: «È un bel gruppo - conferma Dargenio - vedo che sono proprio uniti tra di loro, ci credevano e hanno lottato fino all'ultimo e hanno portato a casa una vittoria pesante, ora avremo tempo per recuperare. Non posso che dire bravi ai ragazzi, bravi tutti, come gli dico sempre sono usciti con la maglia fradicia di sudore, se gli avversari sono più bravi chapeau ma li voglio veder lottare su tutti i palloni. E così è stato».