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Under 17

È la stagione migliore di sempre: il bomber 2008 che sta trascinando la squadra verso il sogno

Il sangue rossonero da sempre, il nuovo ruolo e un campionato da vincere: l'ascesa di Maksim Salvaggio

Maksim Salvaggio; ROGOREDO UNDER 17

ROGOREDO UNDER 17 • Maksim Salvaggio, il cannoniere che sta trascinando i rossoneri verso il sogno Regionali

Maksim, una variante di Massimo, deriva dal russo e significa "grandissimo, sommo". E sì, è una di quelle volte in cui prendere mano al Libro Dei Nomi ne vale la pena ma non è tutta la parte della storia di un bomber con la nove sulle spalle - originario della Russia - che nel bel paese sta trascinando una squadra dai colori rosso sangue e nero notte verso un sogno chiamato Regionali e perché no, Titolo Provinciale. C'è un attaccante, classe 2008, che in quel di Rogoredo calcisticamente ci è nato, è stato svezzato, è cresciuto e ci sta sbocciando meravigliosamente in questa stagione. Di cognome fa Salvaggio, di nome...beh, ovviamente Maksim - "Il Cigno", per i calciofili di via Pizzolpasso - che con i rossoneri di Salvatore Moltisanti sta conducendo una stagione fin qui da record, per lui e per la squadra impegnata in un duello mozzafiato con l'Osl Garbagnate per la corona del Girone C. Insomma, un grandissimo per qualcosa di immenso, il coronamento di una storia che si narra da tempo immemore all'insegna del gol.

SANGUE ROSSONERO

Dal giorno zero, da sempre, insomma la si metta come si vuole ma il concetto è sempre lo stesso: quella tra Maksim Salvaggio e la Rogoredo è una storia che va avanti da tempo immemore, da quando il classe 2008 si affacciava al calcio milanese e a quello in via Pizzolpasso: «È partito tutto con la Rogoredo - conferma Salvaggio - e infatti ho iniziato a giocare a calcio qui, in terza elementare. Esclusa una breve parentesi di tre settimane all'Enotria che già mi aveva cercato e in cui sono stato per tre settimane, ho sempre preferito la Rogoredo e infatti ho deciso di tornare perché mi mancava tutto; è un ambiente che mi ha sempre fatto star bene».

Maksim Salvaggio ai tempi dell'Under 14

E spesso e volentieri da cosa nasce cosa, e per Salvaggio lo star bene nell'ambiente che lo circonda si traduce nel conto dei gol che schizza vertiginosamente di stagione in stagione: dai 14 nel 21/22 - la prima in agonistica - fino ai ben 20 in Under 15 dell'annata successiva arrivando poi fino ad oggi; e a un ruolino di marcia che dice 27 gol in 19 presenze - per una media di una rete ogni 60 minuti - e il miglior score fin qui nella carriera del puntero rossonero. Un caso? Nossignore. «Non ho mai fatto altro che non fosse l'attaccante - dice il classe 2008 - e devo dire che quest'anno sto percependo qualcosa di diverso. Segnare viene molto più facile e non solo per me ma anche per il mister e i miei compagni. Finalmente siamo arrivati a riconoscere quanto di grande possiamo dare. Personalmente poi nelle scorse stagioni segnavo e giocavo quasi più per me, mentre oggi sento la squadra unita e la metto dentro per loro».

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LA SVOLTA DEL CIGNO

Perché sì, va ribadito, il picco di gol e la stagione meravigliosa di cui è autore fin qui il bomber della Rogoredo non è frutto di un allineamento di pianeti. Anzi, ha il suo punto d'origine, l'epicentro, nei primi mesi della scorsa annata quando, in Under 16, dopo l'addio di Carmelo Garzaniti e un breve interregno senza tecnico, sulla panchina della Rogo arriva Salvatore Moltisanti. «L'anno scorso non eravamo molto stimolati - ammette Salvaggio - ma poi è arrivato mister Moltisanti che ci ha già indirizzato su quella che sarebbe stata la stagione successiva; è un allenatore paziente, che ci tiene tantissimo e soprattutto che ci stima, ed è un arma fondamentale. Ci ha dato ottime idee che con una buona preparazione ci hanno poi portato al bel campionato che stiamo facendo quest'anno».

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Non solo l'atteggiamento, non solo il feeling tra allenatore e squadra, ma anche un nuovo ruolo per lo stesso Maksim Salvaggio, che nello scacchiere di Moltisanti occupa uno dei due slot dietro alla punta nel 4-3-2-1 rossonero. Leve lunghe ma una falcata impressionante, senso della posizione e del gol pazzesco e quella capacità di legare la trama offensiva come pochi, proprio con l'eleganza del più aggraziato dei cigni«Ho sempre fatto la prima punta, qualche volta l'esterno ma da questa stagione sto giocando anche più indietro ed è il mister che mi ha messo lì. In questo modo ho la possibilità di ricever palla prima e andare subito verso la porta, in modo da avere tutto lo specchio davanti per poter colpire».

SOGNO REGIONALI: «ANDIAMO A PRENDERCELO»

Prima solo una flebile voce nella testa, ora sempre più una realtà per un campionato che vede la Rogoredo in testa ma con 5 punti e una partita in più rispetto all'Osl Garbagnate, caduto contro il CG Bresso nell'ultimo weekend, e con ancora lo scontro diretto in programma domenica 27 aprile. In un appuntamento che visto l'andazzo, potrebbe avere l'ultima parola su un campionato clamoroso. Quello che in caso di successo per Salvaggio e i suoi significherebbe il coronamento di un gruppo - per la sua maggior parte - insieme da tutta una vita: «Insieme con me dal giorno zero oltre a Samuele Foti c'è anche Gabriele Carino (il capitano, ndr), di fatto siamo i tre veterani (ride, ndr). Io e Carino poi siamo soprannominati i gemelli del gol, molto spesso infatti mi capita di segnare grazie ai suoi assist».

Salvaggio (al centro) e capitan Carino (sulla destra); i gemelli del gol

E quindi, con un finale di stagione che si prospetta infuocato, cosa passa nella testa del Cigno? Semplice, "step by step" e avanti senza paura. «Siamo fiduciosi del cammino che abbiamo intrapreso - chiosa il bomber - e siamo convinti di poterci togliere soddisfazioni fino all'ultimo. Siamo tutti concentratissimi, perché questo campionato puntiamo a vincerlo noi». E con il sommo, il grandissimo dalla propria parte, tocca concedergli il beneficio del dubbio...

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