Sta definitivamente succedendo. Sotto gli occhi della Lombardia, nel segno di un campionato ai limiti della perfezione, nel sogno di arrivare fino in fondo. La metamorfosi del Seguro, signore e signori. Direttamente dalla periferia di Milano, calcando i palchi più in vista della regione. C’è proprio il profumo inconfondibile che emana una nuova stella quando nasce. L’Olginatese, per quanto bella, non basta per fermare la combustione spontanea che fa ardere l’astro di Settimo Milanese: anche in 10 uomini (con pure i bianconeri senza portiere gli ultimi 15 minuti, per onor di cronaca), anche contro Conca, in casa propria, il Seguro ce la fa. È il 4-1 con cui Cattaneo, Ricci, Garcia e compagnia cantante lanciano il loro messaggio al resto del firmamento lombardo: «Ci siamo anche noi, e stiamo arrivando».
PERFEZIONE
Due possibilità, due alternative concorrenti: dolce come con il Villa Valle o amaro come con la Rhodense. È la terza volta di fila che Conca si affaccia alle fasi finali, con fortune differenti: due anni fa è salito sul tetto della Lombardia, l’anno scorso ha salutato ai quarti. Dunque la questione, l’annosa domanda: in quale tradizione si devono inserire questi 90 minuti? Microfoni a Mozzanica, parla lui: l’imbeccata per Arrigoni è poesia, il colpo di testa del difensore bianconero molto opportuno ma un filo fuori tempo (11’). Tutto fermo, dunque, ma l’Olginatese c’è.
In casa sua, davanti alla sua gente, con due risultati utili su tre, per scrivere la storia. Tutto sulle spalle larghe di Andrea Acquaro. Adesso, la prova del nove: c’è da confrontarsi con il campo, nudo e crudo come solo lui sa essere. Intanto, Selva gli pone davanti un veto pesantissimo: Mineo è perfetto in area, ma i guantoni di Olginate dicono che no, non si passa. Mai? «Mai» dice Selva. «Mai dire mai», risponde Garcia. Eh sì: si è inventato la punizione dell’anno, dritta come un fuso, bella come il sole. Siamo al 20’, e le spalle di Acquaro si alleggeriscono di un peso guardando il suo Seguro andare davanti con questa Olginatese quadratissima.
Copia e incolla, chi la fa l’aspetti. In quale tradizione si sta incanalando questa partita, allora? Microfono a Mozzanica, sempre lui. Ancora da punizione, per il mago dei calci piazzati, da posizione molto simile rispetto a quella da cui aveva colpito Garcia: perfetta, bellissima, per tornare a crederci. 1-1. Siamo solo al 28’, e pensare che mancano ancora due capitoli prima di chiudere questo primo tempo… Capitolo primo: Emanuele Ricci. Al 38’ scatta davanti a Selva e colpisce la palla con l’esterno del piede. Un tocco leggero, una traiettoria lenta. Ma è tutto quello che ci vuole. Capitolo due: Manuele Cattaneo. Su una sbavatura difensiva bianconera, di cattiveria, di piattone, per il 3-1 (45’). Come sono leggere adesso le spalle di Acquaro.
DI TUTTO
L’incubo di dover rimanere in 10, dovendo rinunciare a uno dei giocatori migliori della rosa. Torna pesante, tutto d’un tratto, lo zaino sulle spalle di Acquaro. All’11’, succede quello che nessuno si aspettava: Ndao entra male su un giocatore dell’Olginatese in mezzo al campo, Busnari di Pavia si tocca il taschino ed estrae il rosso. C’è ressa sì, ma le decisione è presa: i blues se la dovranno cavare con un uomo in meno.
Tocca ripetere un altro “e pensare”. E pensare che siamo appena all’inizio: poco dopo l'espulsione che poteva decidere la partita, i tre minuti più caotici della serata. L’Olginatese ci prova due volte con Porcheddu dalla distanza (26’ e 27’), Mozzanica partecipa alla festa con un tiro al volo che esce di un soffio (27’), Cattaneo si inventa dispenser di assist e ispira prima Bonora (28’) e poi Ricci. La prima volta non funziona, ma la seconda… la seconda è l’impresa che si compie. Il numero 7 mette la firma sulla sua doppietta personale, Acquaro si toglie completante lo zaino del groppone, il Seguro entra nella storia. Il rosso a Selva al 31’ non fa che spargere sale sulla ferita dell’Olginatese, che ormai guarda i minuti trascorrere come una ghigliottina. È finita, è tutto vero, la metamorfosi è compiuta: e adesso la Virtus se la dovrà vedere con questa nuova farfalla.
IL TABELLINO
SEGURO-OLGINATESE 4-1
RETI (1-0, 1-1, 4-1): 25' Garcia (S), 28' Mozzanica[08] (O), 40' Ricci (S), 45' Cattaneo M. L. (S), 32' st Ricci (S).
SEGURO (4-2-3-1): Morazzoni 7, Garcia 7.5 (39' st Specchia sv), Mina 7, Ndao 6.5, Grimaldi 6.5, Novelli 6.5, Ricci 8 (41' st Broggi sv), Pitissi 6.5, Mineo 7.5 (14' st Stelluti 6.5), Bonora 7, Cattaneo M. L. 8 (33' st Murabito sv). A disp. Capasso, Corrado, Sidoti, Fossati, Grassano. All. Acquaro 7.5.
OLGINATESE (3-5-2): Selva 7, Chicco 6.5 (39' st Della Valle sv), Puleo 6.5 (29' st Melesi sv), Gianni 6.5, Porcheddu 7, Arrigoni 6.5 (19' st Colombo 6.5), Perrone 6.5 (12' st Mosquera 6.5), Mozzanica[08] 7.5, Maggioni 6.5, De Angelis 7, Stocco 6.5 (33' st Colombo 6.5). A disp. Bottazzi, Compaore, Mossini, Agazzi. All. Conca 6.5.
ARBITRO: Busnari di Pavia 6.
ESPULSI: 11' st Ndao (S), 32' st Selva (O).
AMMONITI: Garcia (S), Grimaldi (S), Ricci (S), Stelluti (S), Arrigoni (O), Mozzanica[08] (O), Mosquera (O).
LE PAGELLE
SEGURO
Morazzoni 7 Quando serve, lui è lì. Si sporca le mani, esce correttamente, non ha paura dello scontro. Prova solidissima.
Garcia 7.5 Poco altro da dire: giocatore sublime. Oltre al gol, dimostra di avere tanta qualità nelle giocate (39' st Specchia sv).
Mina 7 Prova solida e tanta spinta, non si tira mai indietro quando c'è da scappare verso la porta avversaria e distribuisce bene i palloni ai compagni.
Ndao 6.5 Il rosso all'inizio del secondo tempo pesa, poco da fare. Però...che giocatore! Come occupa gli spazi, come distribuisce i palloni, la sua visione di gioco: il ragazzo ha talento vero.
Grimaldi 6.5 L'Olginatese prova tira in porta soprattutto dalla distanza, dove le sue chiusure sono poco efficaci. La sua gara è in ogni caso ammirevole: quando serve, non si fa mai trovare impreparato.
Novelli 6.5 Struttura fisica e ottima visione di gioco. Anche lui, come Grimaldi, non può far nulla sui tentativi da lontano. Su quelli da vicino, però, chiude bene gli spazi.
Ricci 8 Il campo ha parlato: doppietta, partita decisa, impresa firmata. È uno che ha la stoffa per portare questa squadra fino in fondo (41' st Broggi sv).
Pitissi 6.5 Amministrazione sicura al fianco di Ndao, tocca tanti palloni e sa sempre dove direzionare i passaggi.
Mineo 7.5 Si sbatte come un matto lì davanti, riuscendo spesso a ritagliarsi spazi importanti in attacco.
14' st Stelluti 6.5 Entra quando la partita è già indirizzata, è vero, ma c'è sempre e pur sempre l'incognita dell'inferiorità numerica. Mantiene i nervi saldi e non commette sbavature.
Bonora 7 Buona intesa con Cattaneo, che lo porta vicinissimo al gol. Bravo negli inserimenti offensivi.
Cattaneo M. L. 8 Senza. Alcun. Senso. Veloce, altruista quando serve, cattivissimo all'occorrenza, cinico quanto basta. Gli assist che si inventa lui sono delle opere d'arte. Uno degli uomini più in vista in campo (33' st Murabito sv).
All. Acquaro 7.5 Tante cose sono state dette sul gioco del fantomatico Seguro. Ora, parlano gli occhi e parla il campo: è tutto vero, signori, Andrea Acquaro gioca a Calcio. Con la C maiuscola. Tantissimi tocchi, intelligenza tattica a non finire, schemi da calcio d'angolo, visione di gioco, ottima lettura della partita, intensità e più di un pizzico di cattiveria agonistica. Ma quanto in là può arrivare questo Seguro?
OLGINATESE
Selva 7 Prende 4 gol, tutto vero. Ma le sue parate su Mineo and Co sono da incorniciare. È un 7 che potrebbe pure stargli stretto, ma l'espulsione un po' pregiudica il voto.
Chicco 6.5 Buon passo e tanta corsa per recuperare palloni (39' st Della Valle sv).
Puleo 6.5 Qualità e tecnica al servizio della squadra. Sempre disponibile per i compagni, si mette in mostra nel personale con qualche buono scatto (29' st Melesi sv).
Gianni 6.5 In mezzo al campo dimostra di avere pieno controllo dell'azione. Un po' meno quando il gioco si abbassa, ma rimane comunque un giocatore di estrema qualità.
Porcheddu 7 Si fa in quattro per risollevare la situazione. Difende come un matto e prova anche qualche attacco alla porta dalla distanza.
Arrigoni 6.5 Una distrazione della linea difensiva costa il gol del 3-1, è vero. Ma anche lui dimostra di avere carattere da vendere scappando spesso e volentieri nell'area avversaria.
19' st Colombo 6.5 Ordinato e preciso, anche nel momento di difficoltà che vive la squadra quando entra in campo.
Perrone 6.5 Spinge tanto e non si tira mai indietro quando c'è da rimboccarsi le maniche. Personalità importante sulla destra.
12' st Mosquera 6.5 Entra con convinzione e carattere, al di là delle difficoltà. Recupera tanti palloni e si mette in mostra con la sua fisicità.
Mozzanica 7.5 Uno dei migliori in campo. Precisione nei calci piazzati, volontà di aggredire la porta, intensità di gioco, inventiva. Le ha tutte.
Maggioni 6.5 Cerca di fare male lì davanti ed è sempre pronto a inserirsi in area.
De Angelis 7 Numero 10 d'intensità, che non ha paura del contrasto e che non teme il lavoro sporco. Ottimo il suo lavoro di distribuzione dei palloni.
Stocco 6.5 Gara pulita e intelligente, finita anzitempo per via dell'espulsione di Selva. Gli si dà il merito di aver gestito con estrema serietà e impegno tutto il trascorrere della partita.
33' st Colombo 6.5 Ha una spalla mezza rotta da tempo, ma quando il dovere chiama lui si fa trovare pronto. Reattivo e bravo con i piedi.
All. Conca 6.5 Ci sono tante immagini che possono raccontare questa Olginatese: la corsa verso gli spalti dopo la fine della partita, pur nella sconfitta, il calore dell'applauso che si leva dai tifosi, le lacrime dell'allenatore. Se li è presi sotto braccio uno a uno, i suoi ragazzi, appena usciti dallo spogliatoio. A uno a uno li ha abbracciati e si sono commossi insieme. Dal primo all'ultimo, dal bomber a chi non ha giocato neanche un minuto. L'Olginatese perde, eppure ci insegna cosa vuol dire essere una squadra. Anche nelle difficoltà, anche nella delusione. 6.5 per la partita, 10 e lode per tutto il resto. Onore a questa Olginatese e a Nicolò Conca, che si prendono i playoff insieme, che giocano un gran calcio insieme, che emozionano la Lombardia insieme e che insieme si inchinano, ma a testa alta.
ARBITRO
Busnari di Pavia 6 Tanti, troppi, inutili cartellini! In una partita dove c'è rispetto tra le due squadre, ammonizioni così frequenti spezzano il gioco e incattiviscono gli animi.