Under 15 Élite
06 Aprile 2025
UNDER 15 ÉLITE AUSONIA • Il rigorista Riccio e il bomber Petillo, i neroverdi che hanno deciso il playoff con il Seguro
«L'ha ripresa Riccio!»: in questa concisa esultanza che ricorda la famosa telecronaca di Trevisani in quell'indimenticabile Inter-Tottenham, si racchiude l'anima e il cuore di quello che si configurerà come un'altra indelebile partita nella storia dell'Ausonia e del Seguro. Ma cos'ha ripreso il difensore neroverde? Chiaramente, la partita e il risultato. Una partita che stava scivolando, inesorabilmente, verso Settimo Milanese: i blues, guidati, per carica ma anche nel gol siglato, da capitan Grassi, stavano portando a casa la qualificazione, prima che, proprio come un fulmine a ciel sereno, non arrivasse l'ex Milano F.A. a riequilibrare la sfida e a portare così i neroverdi alla fase successiva. Alla fine i padroni di casa cantano e alla formazione di Silipo arrivano però due verdetti, opposti ma equamente importanti: il rimpianto di essere usciti dalla competizione, ma la consapevolezza di essere diventati una grande, grandissima squadra. Questo Seguro esce a testa alta, altissima.
Siete in ballo Ausonia e Seguro, ballate? Ed eccole finalmente, le fasi finali di questo campionato. Ma i playoff, forse, son la rappresentazione di quel famoso «toccare il cielo con un dito»: un obiettivo? Per molti si, ma quando sei qui, la voglia di continuare è tanta. «Tu mi porti su, poi mi lasci cadere» canta Giorgia, ma nessuno oggi vorrebbe «lasciarsi cadere» come raccontato dalla celebre cantante romana. La forte motivazione non è l’unica cosa che neroverdi e settimini condividono: terzo posto nel proprio girone - anche se, i blues, va detto, hanno visto sfumare la seconda piazza solo all’ultima giornata - e, più in generale, un andamento complessivo che avvicina molto i due schieramenti. 2024 da sogno per entrambe e un 2025 che ha visto qualche difficoltà in più: ma ciò che conta, adesso, è esserci. Le avvisaglie di un match avvincente ci sono tutte: motivazioni forti, squadre alla pari. E se due indizi fanno una prova, beh, ecco la dimostrazione che serviva, nel caso che ne fosse bisogno. Cinque minuti di studio, necessari, perché il dentro o fuori lo richiede, aprono però a un primo tempo che sembra essere fin da subito indirizzato da uno dei solito sospetti: al 6’ Lorenzo Spelta cerca al centro Petillo.
Anticipo del bomber neroverde su Oldani, che fa esultare subito la formazione di casa, seppur per pochi secondi. Perché? Perché nella confusione dei festeggiamenti l’arbitro segnala l’intervento irregolare proprio del nove sull’estremo difensore, ma questo primo squillo e primo spavento stappa, almeno nelle occasioni, la partita. Un paio di minuti dopo la grande occasione per i ragazzi di Taranto, sono gli ospiti a rispondere con Casagrande, bloccato però al momento del tiro dal muro eretto dalle maglie, per l’occasione, biancorosa. Al gioco di passaggi che i padroni di casa cercano di costruire, vista la superiorità a centrocampo, i ragazzi di Silipo rispondono sfruttando la velocità del trio offensivo, favorito anche dal tre contro tre che viene concesso, visto il disegno tattico scelto da Taranto. Ed è proprio il tridente d’attacco a costruire la manovra per la ghiotta occasione al 15’: fuga dalla destra di Ramirez, che trova al centro Rota. Il capocannoniere blues, non vedendo spazi per tirare, opta per un passaggio corto a Totaro. Il destro del sette sfiora il palo lontano, ma si spegne sul fondo, lasciando così invariata la parità in campo, una parità che però, sembra sempre più in bilico.
A mettere in crisi lo 0-0 ci pensa prima Bagnato, che direttamente da casa sua colpisce una clamorosa traversa e poi Polato che, dal limite dell’area, cerca di sorprendere il portiere avversario col piattone, non trovando però la porta ospite. «Adesso lo facciamo» urla un tifoso ospite ai suoi ragazzi, ma in realtà l’invito sembra essere colto più dagli avversari: bello lo schema su punizione costruito dai gemelli Spelta in collaborazione con Denise, con l’11 che cerca al centro Prato: il gigante neroverde si sgancia perfettamente dalla marcatura, ma, in posizione precaria, non impatta in maniera ottimale il pallone. A punizione risponde, sul gong di tempo, punizione: bel cross dalla trequarti per Ramirez, che tenta, a centro area, il tacco, venendo però ostacolato in maniera decisiva. Così, al duplice fischio, i giganteggianti Prato e Gziguez tengono sullo 0-0 il parziale, un risultato che, ovviamente, fa sorridere i ragazzi di Via Bonfadini.
È un sorriso che rischia di spegnersi però dopo un paio di minuti dall’inizio della ripresa: il Seguro parte fortissimo e i primi centottanta secondi si giocano esclusivamente nell’area dei padroni di casa e culminano con il cross di Garavelli, che sfila pericolosamente di fronte a Zoppi, senza però incontrare la decisiva deviazione di un giocatore blues. Nei primi dieci minuti del secondo tempo, però, gli uomini di Silipo schiacciano decisamente sull’acceleratore: se il punteggio è ancora in equilibrio, le conseguenze dello stesso non sorridono agli ospiti, costretti a vincere sul difficile campo di Calvairate. Una situazione che si complica, si complica davvero, quando il fischietto di Cinisello Balsamo decide di mandare negli spogliatoi Casagrande. E, senza un uomo, i ragazzi di Taranto hanno di nuovo l’occasione di creare gioco e di riavvicinarsi pericolosamente alla porta di Oldani. Al 15’ Lorenzo Spelta costringe il portiere ex Atletico Alcione a un grande intervento, che tiene così in partita i suoi.
In una gara che si fa inevitabilmente nervosa, le energie mentali sembrano trovarle più Grassi e compagni ed è proprio il capitano a suonare la carica per i suoi: buona gestione palla di Rota, che appoggia proprio per l’ex Muggiano. Se l’intervento di Zoppi sul difensore avversario è ottimo, quello successivo è ancor più clamoroso: destro potente dall’interno dell’area di Rinaldi, su cui l’estremo difensore di casa salva il risultato. Ma le sorprese, nell’entusiasmante match di Via Bonfadini, non sono finite, anzi, stanno arrivando. Al 29’ il direttore di gara vede un contatto irregolare fra Rizzo e Rota e immediatamente indica il dischetto del rigore. Il penalty viene affidato al capitano e leader, Grassi: dagli undici metri il sei con un destro potentissimo sigla il vantaggio per la compagine di Via Sandro Pertini, un clamoroso vantaggio, ma, come sottolinea anche un tifoso settimino dopo lo 0-1, «manca ancora tanto». Sei minuti, un tempo che sembra infinito per i blues, che dopo il calcio d'inizio cominciano, o meglio cercano, di ergere un muro di cinta e un fossato per difendere il castello e, ovviamente, lo 0-1 dall'assalto dei ragazzi di Via Bonfadini, che inizia subito.
È una furia che si mantiene ordinata e, ora sì, i padroni di casa riescono a sfruttare l'uomo in più e le energie fresche mandate in campo dal tecnico ex Sangiuliano City per costruire gioco al limite dell'area avversaria, ma, nonostante ciò, i tentativi di Denise e compagni riescono, almeno all'inizio, a essere disinnescati dalla difesa dell'allenatore di Settimo Milanese. Tutto ciò, almeno, fino al 35', quando la sponda di Robertucci non è solo decisiva per Petrillo, ma più in generale per tutta l'Ausonia: il 2011 serve l'ex Enotria che viene atterrato in area. Ve l'avevamo detto che le sorprese non erano finite! Secondo penalty di giornata, e secondo difensore che s'incarica della battuta, stavolta Riccio. Una differenza, una similitudine: diverso il modo di battere - un rasoterra più preciso che potente - stesso risultato, il gol, che però cambia drammaticamente le sorti di questo playoff. L'1-1 ha, infatti, un sapore dolce per la formazione di Milano: se le somiglianze, come detto, erano tante prima della sfida, una differenza avrebbe potuto far la differenza, i punti con cui le due squadre avevano chiuso i rispettivi gironi. E così, i sei punti in più con cui l'Ausonia aveva chiuso il gruppo B ci consegnano il verdetto del triplice fischio: i neroverdi volano alla fase successiva.
AUSONIA-SEGURO 1-1
RETI (0-1, 1-1): 29’ st rig Grassi (S), 35’ st rig Riccio (A).
AUSONIA (3-4-1-2): Zoppi 6.5, Prato 7, Mazzoni 8, Carriola 6.5, Riccio 8.5, Scremin 6 (6’ st Adjarkosh 6), Spelta M. 7 (33’ st Robertucci sv), Denise 6, Petillo 7.5, Polato 6.5 (8’ st Wahor 6.5), Spelta L. 7 (23’ st Martineo sv). A disp. Santaniello, Cinerari, Provolo. All. Taranto 8.5. Dir. Spelta C.
SEGURO (4-2-3-1): Oldani 7, Gziguez 7.5 (16’ st Rinaldi 6.5), Garavelli 6.5, Greco 6 (22’ st Gheza sv), Zanda 6.5, Grassi 8, Totaro 7, Bagnato 6.5, Rota 7.5, Casagrande 6, Ramirez Palma 6 (28’ st Raiola sv). A disp. Cirulli, Pane, Gulus, Difesa, Femiano. All. Silipo 7. Dir. Rota M.
ARBITRO: Verna di Cinisello Balsamo 6.5.
AMMONITI: Mazzoni (A), Riccio (A), Spelta M. (A), Gziguez (S), Greco (S), Casagrande (S).
ESPULSO: 11' st Casagrande (S).
AUSONIA
Zoppi 6.5 Belle letture quelle che mostra in tutto l’arco del primo tempo quando le conclusioni sono poche, ma gli avversari lo costringono a numerose uscite. Quella parata, poi, a inizio e ripresa è un gioiello: deviazione decisiva sul palo e risultato che si mantiene ancora in bilico.
Prato 7 Via il dente, via il dolore: peccato per quel fallo che causa il rigore del Seguro, perché per il resto è un gigante fisicamente, ma anche per come gestisce la difesa neroverde, con una serie di interventi decisivi in area in cui prende perfettamente il pallone e mai l’avversario.
Mazzoni 8 Velocissimo, è uno dei fattori tattici decisivi nell’equilibrio che l’Ausonia cerca di mantenere sfrutta la sua rapidità per scappare velocemente all’indietro, limitando così i tentativi di fuga degli esterni offensivi avversari. Le sue scivolate poi, sono da inserire nei manuali di com'essere un buon difensore: perfetto sulla palla, quasi mai sul blues che la conduce.
Carriola 6.5 Cerca di costruire una diga ma gli strumenti più importanti glieli dà forse l’entrata di Adjarkosh a inizio ripresa: è il fattore determinante che gli permette di alzarsi non tanto e non solo per aiutare la manovra offensiva, quanto più per recuperare palloni e inibire così le azioni blues prima ancora che scavalchino la metà campo.
Riccio 8.5 a fine partita un dirigente gli dice che ha avuto davvero fegato a tirare quel rigore e non potremmo che essere d’accordo: incaricarsi della battuta di un penalty, sotto di un goal, al 35' della partita decisiva per passare il turno è tosta, ma non sembra così tosta per lui. Potere spiazzato e 1-1 che fa volare la sua Ausonia alle fasi successive,
Scremin 6 Partita complessa la sua: tanti movimenti senza palla che permettono al centrocampo di casa di non sbilanciarsi mai, ma pochi palloni giocati e giocabili: le maglie del Seguro lo hanno parzialmente ingabbiato anche se quell’andirivieni è davvero importante per l’Ausonia di Taranto.
6’ st Adjarkosh 6 Si prende nei minuti iniziali della sua partita il compito di mediano di interdizione, proprio nel momento più delicato contro un Seguro privo di un uomo ma carico di grinta. Nei minuti finali poi permette ai suoi compagni di rimanere sempre lì, ma non lì nel mezzo, come cantava Ligabue, ma di fronte all’area blues e di gestire così il possesso più vicino possibile alla porta avversaria
Spelta M. 7 È un tema che anche il suo allenatore sottolinea a fine partita: nonostante la sua propensione all’attacco sia evidente si sacrifica sempre come terzino per coprire il più possibile l’out di destra. Se di spazio in avanti, certo, non ne trova tantissimo, questa chiave tattica è decisiva (33’ st Robertucci sv).
Denise 6.5 In attacco lo si è visto un po’ dappertutto: belli gli scambi di ruolo con Polato che contribuiscono a far perdere un po’ i punti di riferimento agli avversari. Dopo lo svantaggio recupera palla e se ne va fra tre avversari, venendo solo fermato, al momento decisivo, da una super chiusura di due, e sottolineiamo, due, difensori avversari.
Petillo 7.5 Big Brain move il modo in cui si guadagna il rigore: eccellente protezione della palla e avversario che lo butta giù nel tentativo di recuperarla: la dimostrazione, anzi, l’esempio lampante, di una partita giocata per i compagni, togliendosi gli abiti da bomber e vestendo quelli di giocatore che si muove per tutto il campo.
Polato 6 Tecnica sopraffina per la seconda punta di Taranto capace di pressare con costanza gli avversari e di leggere anche il minimo errore che un difensore ospite avrebbe potuto compiere: insomma stiamo scrivendo ciò che è accaduto a metà primo tempo, quando legge l’indecisione della difesa blues e cerca di sorprendere il portiere di Silipo, col pallone che però sfiora il palo e finisce fuori.
8’ st Wahor 6.5 Tanti, ma tanti ripiegamenti difensivi. Prima del rigore di Grassi torna molto all’indietro e cerca di aiutare i compagni più a difendere che ad attaccare: lontano dal suo ruolo naturale ma vicino alla squadra.
Spelta L. 7 Anima da attaccante, ruolo da esterno di centrocampo, tutta fascia, ma piede da ottimo assistman: tre caratteristiche che definiscono la partita e il giocatore che è Lorenzo Spelta. Prima cerca Prato dopo una bella triangolazione con il gemello e con Denise, poi prova a premiare l’inserimento di Marco trovando però la gran deviazione di Zanda (23’ st Martineo sv).
All. Taranto 8.5 Mago e magico, ha dimostrato come l'Under 15 sia per lui terra di conquiste: la squadra ha sofferto, sia chiaro, ma aldilà di quei 10 minuti che potevano condizionare l’intera stagione la squadra è sempre parsa ben organizzata. Anche dopo lo svantaggio i suoi hanno mantenuto l’ordine ed è proprio quell’ordine che è risultato decisivo nel costruire il fraseggio che ha poi portato a rigore dell’1-1.
SEGURO
Oldani 7 Buoni gli anticipi in uscita nel corso del primo tempo che permettono al Seguro di controllare i palloni che i neroverdi cercano di mettere in area. Se è vero che le conclusioni, come anche sottolineato dall’allenatore nel post-gara, che le conclusioni dell'Ausonia sono state poche, è anche vero che lui è parso pronto su tutte, in particolare sulla botta di Lorenzo Spelta.
Gziguez 7.5 Dopo l’ennesimo colpo di testa che permette al Seguro di recuperare l’ennesimo pallone dopo l’ennesimo rinvio dell’Ausonia un giocatore avversario urla «ma come facciamo, è alto due metri!». Ed è proprio questa altezza che sa sfruttare abilmente per limitare così i palloni che sopraggiungono nella sua metà campo.
16’ st Rinaldi 6.5 Poco prima di quel clamoroso tiro che Zoppi in una maniera insensata riesce a parare, visto soprattutto la potenza con cui scaraventa il pallone in porta, aveva fatto esaltare i suoi tifosi con un dribbling fra due avversari: protegge palla, non la fa più vedere a nessuno, e la fa comparire due metri dietro ai difensori neroverdi rimasti basiti.
Garavelli 6.5 Quel filtrante a inizio ripresa fa tremare tutti i tifosi neroverdi presenti: bello, tagliato, potente al punto giusto. Sfortunato davvero nel non incontrare l’intervento di nessuno. Nei minuti finali poi lo si vede alto, ma davvero alto, alla disperata ricerca di un nuovo vantaggio ospite.
Greco 6 Eccola la diga blues: ma se Ligabue - e ci sposerete se lo riprendiamo in causa - cantava «una vita da mediano a recuperar palloni, nato senza i piedi buoni», per lui i piedi sono davvero ottimi. Il cantante emiliano sul numero 4 ha ragione a metà: i polmoni, ci sono e ci sono eccome. Instancabile (22’ st Gheza sv).
Zanda 6.5 Una partita davvero ottima passata in costante marcatura su un giocatore forte, fortissimo che trova davvero difficoltà a superarlo e più in generale a trovare il pallone: questa ottima prestazione macchiata, purtroppo, da un tocco in area che, seppur lieve, causa il rigore dell’1-1. Astuto davvero Petillo a mettere la gamba e causare così il contatto decisivo.
Grassi 8 Capitano, leader di questa squadra, s'incarica di un rigore davvero in un momento drammatico della partita: sotto di un uomo, hai la possibilità di passare il turno Con quella clamorosa occasione. Come l’altro difensore rigorista di giornata, rigore perfetto: il portiere intuisce, ma non può nemmeno sfiorare un pallone angolato e molto potente.
Totaro 7 Bravo nel farsi trovare smarcato, smarcatissimo a metà primo tempo quando Rota appoggia proprio su di lui, che cerca di sorprendere Zoppi con un bel diagonale di poco a lato. Giocatore davvero duttile che nei minuti finali viene messo come terzino e, anche molto lontano dalla porta, sa farsi valere eccome.
Bagnato 6.5 Ma che goal stava per fare?! Tutti guardavano l’area aspettando un cross e invece si sono visti arrivare una sassata che c’entra la traversa a portiere battuto. È il play di questa formazione e cerca di rendere fluida la manovra: ottimi i suoi spunti a centrocampo.
Rota 7.5 Pazzesca gestione della palla sia in occasione del fallo che porta al rigore blues, ma poco prima sulla bella occasione che passa sempre al bomber e dal suo capitano. Tanto lavoro sporco, ma ben fatto, che, come suggeriscono le occasioni suddette, ha permesso di creare tanto e anche di capitalizzare bene.
Casagrande 6 Leader tecnico di questa squadra, un giocatore con una classe davvero importante che è anche molto abile nel ribaltare velocemente il fronte di gioco. Quell’espulsione però costa caro al suo Seguro: cartellino rosso ingenuo, peccato perché fino a quel momento era apparso davvero difficile da marcare per tutta la difesa neroverde.
Ramirez Palma 6 È davvero veloce e questo è un fatto. La gamba gli permette di scappare velocemente e di arare con costanza l’out di sinistra su cui costruisce ottimi fraseggi che permettono al suo Seguro di andare in porta. A fine primo tempo tenta poi il tacco una bella punizione dalla trequarti (28’ st Raiola sv).
All. Silipo 7 È un pareggio che in un altro momento della stagione sarebbe andato stretto, ma che oggi non è solo frutto di qualche rammarico, ma di una profonda delusione: la sua squadra ha retto bene sia in undici ma anche e soprattutto quando è rimasta in dieci, riuscendo a trovare il vantaggio su un campo complesso contro una squadra molto forte. Peccato per quella ingenuità a fine ripresa che costa caro in un cammino che lascia dei rimpianti ma anche delle belle soddisfazioni.
ARBITRO
Verna di Cinisello Balsamo 6.5 Partita difficile oggi per il peso e per la tensione che si percepisce in campo: molto fiscale coi cartellini, non altrettanto con le trattenute su cui, a tratti, lascia correre un po’ troppo. Gli allenatori hanno, coerentemente anche con la partita e con il contesto, dei dubbi sui rigori su cui, però, il metro è coerente: due contatti simili e stesso risultato.
Contento della prestazione della sua Ausonia Taranto in una partita comunque davvero complicata: «Il Seguro è un'ottima squadra, con delle grandi individualità. A livello tattico, ero già consapevole di soffrire tatticamente, anche perché i miei esterni non sono di ruolo. Fare cento metri avanti e indietro coi loro giocatori che spingono molto è complicato: c'è da considerare che hanno fatto un bellissimo lavoro. Abbiamo giocato con un difensore centrale che non era di ruolo, con un 2011 che è entrato e ha fatto la sponda che ha portato al rigore. A me son piaciuti: l'abbiamo sofferta forse un po' di più di quanto ci aspettavamo, ma soffrire equivale anche ad averli tenuti.»
Amareggiato per il risultato ma non per i suoi ragazzi il blues Silipo: «Pur nelle difficoltà e rimanendo in dieci, abbiamo fatto una partita per lunghi tratti nella loro metà campo. Abbiamo subito poco, abbiamo preso due legni. Pareggiare una partita in dieci, un playoff, con un rigore all'ultimo minuto non può che lasciare molto rammarico. Tatticamente siamo stati perfetti, sia prima sia dopo l'espulsione: dopo il rosso, pur in dieci, ci siam messi con due punte, spostando un difensore in attacco, che ha fatto sì che si arrivasse poi al rigore. Posso essere solo contento per la prestazione, ma c'è delusione per il risultato e soprattutto per com'è arrivato.»