Rappresentative
08 Aprile 2025
RAPP MILANO UNDER 15 • Matteo Deufemia, Federico D'Amore e Gaetano Ungaro a segno nell'amichevole vinta ad Assago
Un motivetto vecchio come il mondo, ma ora come non mai tremendamente attuale. Chiodo schiaccia chiodo, e così è per Milano e la Rapp di Rivetti e Cimino che una settimana dopo il ko contro Lodi - esordio amarissimo al Torneo delle Province - torna in campo. E lo fa rispondendo e ricominciando da sé, con un bel successo per 3-0 in amichevole ai danni dell'Assago. Frutto di un primo tempo a ritmi più contenuti e chiuso avanti grazie alla deviazione sotto porta di Matteo Deufemia, ma soprattutto di una solidità ritrovata dietro con Adam Bouih capoclasse; e sì, la Rappresentativa non può non prescindere da lui per far strada nel Torneo. Ripresa invece di gamba, di ritmo tambureggiante e aperta dal gol di Ungaro prima, sigillata dal tap-in di D'Amore poi. Questo è tutto dal pomeriggio di via Verdi, Milano si toglie via un po' di polvere - oltre a qualche spunto in più come la bella prova di Platania da terzino destro - e guarda già alla prossima settimana. Contro Pavia, il 15 aprile, per continuare a difendere il titolo di campioni c'è un solo imperativo: vincere e staccare il pass dei quarti di finale.
Milano scende in campo contro l'Assago con il solito 4-3-3 ma che riparte da quelle certezze che hanno accompagnato la Rapp per tutto il percorso. Tra i pali ecco Ramos, difesa a quattro con Noselli a sinistra e Chen a destra, coppia di centrali che vede il ritorno di Bouih assieme a Platania. Altamirano play con Manetti e Setzu mezz'ali di centrocampo, trio offensivo composto da Deufemia da una parte e Jara Gonzales dall'altra a supportare la prima punta Doniselli.
E ripartendo dal noto e dagli automatismi consolidati la differenza si vede subito. Tant'è che basta un minuto a Jara Gonzales per scappare sulla sinistra e metter dietro un pallone sui cui si avventa Doniselli, murato bene dalla retroguardia gialloblù (1'); poco dopo ci prova invece Altamirano da fuori con un lob che da solamente l'illusione del gol. Grande occasione invece al 6' con Manetti che a tu per tu con Arcoleo calcia troppo centrale favorendo l'intervento con i piedi del portiere. Lo stesso che nel giro di dieci minuti si oppone per ben due volte ad uno scatenato Altamirano - libero di creare e dai gravosi compiti strettamente difensivi - bloccando in entrambe le occasioni i tentativi da fuori del talento scuola Baggese.
Ma ecco che nell'ultimo tratto di primo tempo, poco dopo il sinistro insidiosissimo di Setzu terminato a centimetri dalla traversa, la Rapp la sblocca (25'): punizione dal limite sempre con Setzu che esplode il sinistro, rasoterra largo e destinato sul fondo ma su cui si avventa Deufemia che mette il piede di quel tanto che basta per fare 1-0.
Ripresa che inizia con la solita girandola di cambi lato Rapp, passata ora al 4-2-3-1: in porta Perrone - già entrato a fine primo tempo e protagonista di un bel salvataggio sulla linea di porta - con quartetti difensivo che vede sempre Noselli a sinistra mentre a destra scala Platania, Bouih-Ibraliu al centro. Arensi e Marino i due mediani, Postolachi trequartista mentre sulle fascie D'Amore e Ungaro; Aruanno unica punta.
Anche in questo caso però non c'è storia, la Rapp gioca serena e convincendo, tant'è che dopo il diagnonale di D'Amore respinto bene da Arcoleo (4'), ci vuole pochissimo per vedere il gol del raddoppio; bastano solo sette minuti a Ungaro per raccogliere in piena area di rigore e col sinistro infilare il pallone in porta (0-2). Messo al sicuro il punteggio c'è spazio ancora per occasioni su occasioni, specie con D'Amore scatenato sulla destra; l'esterno del La Spezia aspetta la sovrapposizione di Platania che arrivato sul fondo mette un bel cross per Aruanno che di testa non inquadra la porta (13'). Ci prova anche Noselli che servito da Postolachi con un traversone da parte a parte va di prima col collo sinistro, sorvolando di poco lo specchio della porta (20').
Ma a mettere la firma definitiva sulla partita non è lui, non è nemmeno Postolachi che colpisce il palo da fuori - sul ribaltamento di fronte successivo alla bella parata a tu per tu del neo entrato Metaj - ma è Federico D'Amore: palla mezza e mezza in area di rigore sui cui si avventa e conclude, respinto una volta ma non la seconda che vale il 3-0 (24'). Nel finale c'è spazio anche per il ritorno di Luraschi oltre che per il destro da fuori di Platania, ma tant'è. Milano batte Assago 3-0 e sorride.
ASSAGO-RAPPRESENTATIVA U15 MILANO 0-3
RETI: 25' Deufemia (R), 7' st Ungaro (R), 24' st D'Amore (R).
ASSAGO (4-3-3): Arcoleo, Nania, Belgacem, Rentocchini, Catalano, Righini, Griccioni, Montana, Marmorino, Rutigliano, Barlottini. A disp. Bogdan, Zauli, Germinario, Perrino, Pollio. All. Sciorio. Dir. Maggio.
RAPPRESENTATIVA U15 MILANO (4-3-3): Ramos, Noselli, Chen, Setzu, Platania, Bouih, Jara Gonzales, Deufemia, Manetti, Altamirano, Doniselli. A disp. Metaj, Aruanno, Ibraliu, Ungaro, Postolachi, Marino, D'Amore, Arensi, Perrone, Luraschi. All. Rivetti-Cimino. Dir. Commisso.
ARBITRO: Limetti di Milano.
Un test ricco di prove e spunti, ma soprattutto di una solidità almeno sulla cara ritrovata dopo la sconfitta di Trezzano. Così Dario Rivetti a posteriori dell'amichevole vinta e di quello che - lo scorso 1° aprile - di fatto ha rappresentato il primo ko in quasi tre anni di gestione in Rappresentativa: «Alla fine stiamo bene (ride, ndr), martedì abbiamo regalato i primi dieci/quindici minuti dopodiché abbiamo fatto bene, ci è mancato il gol. Capita, loro si sono difesi bene, sono stati anche bravi loro; noi però siamo carichi e ce la giochiamo».
Test utile sicuramente per rientrare nei ranghi di quei meccanismi che tanto avevano funzionato prima dell'esordio, ma anche qualche situazione diversa come Platania, schierato terzino nel corso della ripresa, o Manetti mezz'ala: «L'idea era di creare una soluzione dietro in più visti i due gol che abbiamo preso con Lodi - ammette Rivetti - abbiamo visto anche Noselli che oggi ha fatto una gran partita, lui è un 2011 e ha un piede secondo me incredibile, gli manca un pò di coraggio ma glielo faremo venire (ride, ndr). Manetti un pò più basso ha più facilità in campo aperto secondo me, può diventare una chiave e lo speriamo».
Ora la palla passa al campo e alla sfida di martedì contro Pavia, decisiva come non mai: «Sicuramente vedremo una formazione diversa - svela Rivetti - e ci sarà Adam (Bouih, ndr), nell'ottica della rotazione dei tre ragazzi toccherà a lui. Qualcosa cambieremo non perché qualcuno ha fatto male, ma perché per il percorso fatto fino ad ora merita anche chi era in panchina all'esordio».