Under 14
10 Aprile 2025
AFFORESE UNDER 14 • I campioni di via Assietta
A Milano c'è una squadra che sta sfatando ogni tabù infrangendo record su record: il suo nome? Meravigliosamente, incredibilmente Afforese. I classe 2011 di Spazian hanno vinto il proprio girone di Under 14 con ben quattro giornate di anticipo, tra l'altro sul difficile campo di una delle rivali più accreditate, quell'Ardor Bollate sconfitta 3-2 il giorno del matematico trionfo, senza mai perdere una partita: praticamente solo vittorie e un pareggio, 2-2 con l'Osal Novate, che risale alla prima giornata, un 21 settembre che ormai sembra appartenere ad un'altra era geologica. I Regionali sono stati raggiunti, ora non restano che due obiettivi: vincere anche il Titolo Provinciale e mantenere l'imbattibilità fino alla fine.
La compattezza di una squadra che ha lasciato solo le briciole
Le vittorie non sono mai facili, tantomeno casuali, soprattutto se arrivano con i numeri di questa Afforese: sono di gran lunga il miglior attacco del campionato con trenta gol di scarto sulla seconda (CG Bresso) e la difesa meno perforata, solo dodici reti subite in diciannove partite disputate. Ma al di là dei freddi numeri che vanno sempre contestualizzati, ad impressionare è il modo con il quale sono stati ottenuti: i gialloblù giocano un calcio spumeggiante, vivace, improntato sulla verticalità e sullo sfruttare le capacità dei propri componenti. Palla lunga e pedalare, che così tanto spesso, purtroppo, si vedono in queste categorie, con il rischio di assistere ad una partita di ping pong piuttosto che di calcio, non sono mai contemplati: gli Avengers di via Assietta escono sempre palla al piede cercando il fraseggio per arrivare in porta il più in fretta, ed efficacemente, possibile, senza mai toccare il fondamentalismo del tiki taka estremo. Tra i tanti punti di forza di questa squadra ci sono i due terzini Vicedomini e Foligno che assomigliano a delle vere e proprie ali: abili nelle due fasi, sono attenti nel difendere quanto costanti nell'arare la propria fascia di competenza, spingendo incessantemente per tutti i 70' con cognizione di causa. Soprattutto Foligno, soprannominato Affori Fn, è un autentico treno, ma di quelli svizzeri: puntuale, attento, pulito nel tocco palla, cerca e trova spesso anche la porta avversaria, intendendosi a meraviglia con i compagni, in particolare Setzu, il 10, il prototipo di trequartista tecnico che fa innamorare gli amanti del calcio bailado. Non è raro vederlo esibirsi in veroniche stile Zizou o elastici che mandano a vuoto i difensori.
La forza di un tifo caloroso
Tra i punti di forza dei campioni c'è sicuramente la coesione: l'allenatore Spazian è riuscito a creare un gruppo unito, solido, con maglie talmente fitte da non lasciar passare neanche l'aria. I gialloblù nel corso delle partite sono risultati spesso inattaccabili a causa della compattezza delle proprie linee. Si diceva della coesione, da sottolineare è anche la volontà di andare tutti nella stessa direzione con abnegazione da parte di ogni giocatore: come i banchi di pesci che si vedono nei documentari nuotare come un unico elemento, così nell'Afforese tutti si muovono all'unisono con un'alchimia di intenzioni difficilmente riscontrabile in queste categorie. Gli attaccanti sono i primi difensori, i terzini sono delle vere e proprie ali, ma tanti sono i giocatori che sono abili nelle due fasi: da Nathan Beiene Teclu, il playmaker che scandisce il ritmo come un diapason alla squadra, a Negash, straordinaria mezz'ala in grado di realizzare tredici reti, da Fano, uno di quei giocatori che fanno la felicità di ogni allenatore con la propria duttilità tecnica e abilità nell'equilibrare i reparti, a Meini, in grado di svolgere un lavoro sporco davanti che non deve essere sottovalutato nell'economia delle vittorie. Anche la lunghezza della panchina e la possibilità di poter attingere a ragazzi in grado di cambiare il volto alle partite non è da sottovalutare: così sono da segnalare il sindaco di Affori, De Blasio, autentico dodicesimo uomo, che con la sua grande intelligenza calcistica nelle due fasi ha spesso sparigliato le carte, e Siciliano, bomber in grado di avere più gol che presenze da quando è arrivato dalla squadra B.
Una menzione speciale anche per il portiere, Lorenzo Pagani, voluto fortemente dall'allenatore: abile tra i pali grazie al suo grande senso della posizione e ai suoi riflessi felini, mostra tanta sicurezza con i piedi ed è pronto nel far ripartire l'azione con velocità secondo i dettami della squadra. Trasmette tranquilità a tutto il reparto difensivo, si dimostra anche un ottimo para-rigori, come nel caso della partita-scudetto contro l'Ardor quando è riuscito ad ipnotizzare l'attaccante avversario per una volta e mezza (quasi riusciva a prendere anche il secondo). Nel girone d'andata si è occupato di ricoprire il ruolo di estremo difensore Berinato, un ragazzo che con l'arrivo di Pagani è stato spostato a centrocampo, a dimostrazione della grande duttilità dei ragazzi a disposizione di Spazian.
La conduzione a testa alta di Chen
Impressionano i due centrali dell'Afforese, Chen e il capitano Pesatori: non i due soliti mastini capaci solo di placcare gli attaccanti, ma veri e propri playmaker aggiuntivi dotati di ottimi piedi in grado di fornire un'alternativa in più. Insomma, non i soliti marcatori vecchio stampo, le azioni partono tutte dai loro piedi. Chen, in particolare, si incarica spesso anche di calciare le punizioni, avendo a disposizione un tiro molto potente ed è uno spettacolo vederlo condurre palla a testa alta. Tra le sue doti non sono da sottovalutare anche la pericolosità siui calci piazzati e la straordinaria fisicità che gli permette di duellare anche con i bomber più grandi di età: non a caso è titolare anche nella Rapp di Milano che tenterà di difendere per la terza volta consecutiva il titolo di Campione del Torneo delle Province. Il leader della difesa è però Pesatori: oltre ad esserne il capitano, Matteo scandisce i movimenti di tutto il reparto, coordinandosi con il compagno alla perfezione. Pur essendo più piccolo come stazza di Chen, è abile nel pressing difensivo e non ha paura a marcare attaccanti più grandi di lui, magnifici a tal proposito i duelli con Manetti e Pozzini, due dei bomber più forti, anche fisicamente, del proprio girone.
La grinta dello Sceriffo di Affori, Matteo bang bang Benfante, il bomber della squadra
Ma c'è un giocatore che rappresenta alla perfezione il volto della squadra: Matteo Benfante, lo sceriffo. Capocannoniere dell'Afforese con ventisette gol, la sua fame di vittoria e successo e la sua voglia di costante miglioramento ne fanno l'emblema dei campioni. Arrendersi per lui è un vocabolo sconosciuto: nell'entusiasmante duello che lo vede opporsi a Manetti per la conquista del trono dei goleador (ora Benfante insegue a -2) si sente sicuro di poter vincere, consapevole dei propri mezzi e della forza della sua squadra. Sarà uno spettacolo vedere chi vincerà tra i due. Il suo allenatore Spazian sottolinea come il ragazzo sia migliorato tantissimo negli ultimi mesi e come abbia compiuto quello switch mentale che gli sta permettendo di esprimersi al massimo delle proprie qualità. Sicuramente l'autostima non manca a lui, come a tutti i ragazzi dell'Afforese plasmati dal giovane tecnico cresciuto nelle fila della Vigor. Ma occhio, non è mai arroganza o presunzione, anzi, è piena consapevolezza nei propri mezzi e nel proprio credo calcistico: oltre alle qualità fisiche e tecniche, l'Afforese ha vinto il suo campionato anche grazie alla convinzione di potersela giocare ovunque e con chiunque, anche su campi che ne modificano sicuramente il modo di intendere il calcio, ma si sa, «Chi sa giocare a pallone, lo fa in qualsiasi condizione senza cercare alibi». Parole di Federico Spazian, l'uomo che ha plasmato una creatura vincente a propria immagine e somiglianza.
Federico Spazian, allenatore dell'Afforese Under 14 campione.
Si parlava di Spazian, l'artefice del magnifico collettivo che ha riportato questa straordinaria vittoria: il giovane allenatore si è formato nella Vigor Milano, squadra di Paderno Dugnano dalla quale si è portato dietro Foligno e il portiere Pagani, e prima ancora sui campi di Senago. Il suo credo calcisticio va al di là dei semplici schemi da applicare e dello schierare nei propri ruoli i giocatori: «Ho un mio credo e una mia filosofia, non mi piace giocare con i lanci lunghi, preferisco sempre avere un'idea con la quale portare i calciatori a dare il massimo attraverso il fraseggio. Questo gruppo è fortissimo e spero di riuscire a portarlo in blocco anche l'anno prossimo per un progetto che abbiamo in serbo e di cui non possiamo ancora parlare. Alcuni dei ragazzi che sono arrivati qui sono venuti perché volevano venire per me, perché sono convinti dalle mie idee calcistiche; tanti di loro possono ambire a giocare anche a livelli più alti, ma sono sicuro che resteranno con noi. Mi ritengo più di un semplice allenatore, quasi un educatore, perché mi interesso della vita dei miei ragazzi anche al di là del campo: per esempio chiedo a tutti di portarmi la pagella perché tengo molto anche al loro rendimento scolastico, è una cosa su cui punto. Abbiamo delle regole interne che tutti sanno di dover seguire anche sui ritardi e sul rendimento in allenamento. Sono soddisfatto dell'obiettivo raggiunto, il minimo per noi visto il nostro potenziale, ora puntiamo al Titolo Provinciale e a mantenere l'imbattibilità».
Il sindaco di Affori, Samuel Di Blasio
La forza dell'Under 14 dell'Afforese è chiara a tutti, dagli addetti ai lavori agli allenatori della categoria che hanno sempre riconosciuto la forza e la superiorità di questa squadra: con la possibilità di attingere da due gruppi avendo due team tra i Giovanissimi, esemplare il caso di Siciliano, bomber della B passato con successo nella A nel girone d'andata, il bacino d'utenza permette ai gialloblù di far ruotare, e quindi crescere, tutti i ragazzi a disposizione.
Il Direttore generale Vitali, entusiasta, commenta in questo modo la conquista dei Regionali e la scelta dell'allenatore: «Abbiamo vinto il nostro campionato giocando un calcio qualitativo: diciamo che abbiamo fatto un ottimo affare prendendo Spazian, un allenatore che ho contattato, cercato e voluto fortemente per il suo background calcistico. Stiamo parlando di un gruppo già costruito e consolidato negli anni, cresciuto da noi, che si conosce da anni, fin dai tempi dei Pulcini, che ci ha regalato tante soddisfazioni già negli Esordienti. Ha fatto un grande lavoro con loro anche l'allenatore precedente Silvio Pipoli. Spazian, comunque, è sicuramente un valore aggiunto grazie alla squadra che era già in atto e in più con qualche pedina, che si è sicuramente inserita perfetamente, che ha portato lui. Sono contento perché tutti i ragazzi hanno fatto un bel percorso di crescita da noi.»
Sempre il Dg si esprime sulla non possibilità di giocare nei Regionali l'anno prossimo, nonostante la promozione conquistata sul campo, per via delle regole in vigore: «Io conto di tenere tutti i ragazzi anche perché sono ampiamente affezionato loro, li sento tra virgolette "nostri" come società: sono cresciuti da noi, conosciamo tutte le famiglie, brave persone, conto di trattenerli anche per la prossima stagione. Poi, se c'è qualche squadra in cui magari qualcuno gradisce andare... stiamo valutando, anche perchè le sirene sui nostri ragazzi sono tante, soprattutto su qualcuno dei nostri, abbiamo comunque due ragazzi in Rappresentativa, un vanto per noi, qualcuno che ha già fatto un provino con il Milan, perciò di conseguenza è normale: se ne vale la pena per loro ben vengano tutti questi interessamenti su di loro. Da noi Afforese sanno che ambiente c'è, poi il progetto sportivo lo esporrò più avanti, a maggio, quando è mia abitudine farlo. A me dispiacerebbe tantissimo se questo gruppo si sfaldasse, anche perché possiamo fare benissimo anche l'anno prossimo. Confido di tenerli, a meno che non si parli di qualche squadra professionistica: in questo caso sarei io a portarceli a piedi».
Si parla anche di progetto a lungo termine e realtà Afforese: «Abbiamo il progetto di poter portare questo gruppo magari in prima squadra. Già come società abbiamo una categoria nelle Juniores dove attualmente siamo primi, siamo in semifinale di Coppa Lombardia, sempre con la Juniores, di conseguenza stiamo lavorando bene. Sarebbe un orgoglio personale portare qualche ragazzo dal settore giovanile in prima squadra dove facciamo la Promozione. In Afforese c'è un percorso di crescita importante, questo è il progetto. Per noi è un vanto avere due giocatori appartenenti all'Under 14 in Rappresentativa Under 15 e conoscendo i miei ragazzi ne avrebbero potuti portare anche molti di più. Ci teniamo molto ai nostri ragazzi e riusciamo a trovare delle sfide allenanti per tutti, come il torneo che giocheremo nel periodo di Pasqua in Croazia, e ad organizzare amichevoli prestigiose con squadre come Juventus e Milan, una cosa da non tutti, che permette a tutti di avere una vetrina molto importante per mettersi in mostra. Siamo un bel gruppo disciplinato e molto ben organizzato con tante persone a lavorare benissimo».
Vitali parla anche dei vantaggi ad essere affiliati ad una squadra come il Milan: «L'affiliazione al Milan ci dà sicuramente tanti servizi, come i corsi che facciamo fare agli allenatori al Vismara: è una vetrina molto importante sia per i giocatori che per i tecnici stessi e ci tengo a ribadire che da noi sono tutti patentati e ampiamente formati, i risultati si vedono sul campo. Ogni settimana c'è un osservatore del Milan da noi, di conseguenza è allettante anche per i ragazzi che possono sognare di poter fare il salto se hanno le capacità di dimostrare le proprie qualità nel momento decisivo. Sono molto presenti nella nostra società, una grande vetrina per tutti i ragazzi. Dal Milan ci viene fornita una linea guida sul nostro modo di giocare, tramite il loro direttore tecnico, in base alla quale ci approntiamo sempre ad apportare delle correzioni, poi, sullo stile di ogni allenatore non andiamo a sindacare. In quanto Afforese siamo una società storica di Milano e ultimamente stiamo crescendo davvero tanto: in tutte le categorie che abbiamo ci giochiamo il campionato, siamo messi bene a livello qualitativo, nonchè a livello quantitativo avendo tra le nostre fila quattrocentocinquanta ragazzi. Siamo sicuramente in fase di crescita, a partire dagli allenatori che scelgo che sono tutti di ottimo livello con una certa filosofia di gioco. Abbiamo doppia annata su tutte le cateogorie».
Una società in piena crescita, con una filosofia societaria e di gioco ben precisa, che punta ambiziosamente sempre più in alto anche grazie a questi ragazzi straordinari: la magica annata 2011 dell'Afforese, gli invincibili ragazzi di via Assietta.