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Under 15

Suo nonno ha fatto la storia della Serie A, lui vuole prendersi tutti i Provinciali

L'attaccante del Cimiano sogna il titolo seguendo i consigli di una bandiera del Genoa: la storia del classe 2010

Leonardo Maccarrone • Cimiano Under 15

CIMIANO UNDER 15 • Leonardo Maccarrone

Così come i sovrani nel passato ereditavano il potere dagli avi per diritto di successione, allo stesso modo i calciatori ereditano il talento dalla famiglia: è il caso di Leonardo Maccarrone, nipote della leggenda della Serie A Sidio Corradi. Sono tante le analogie tra i due: dalla tenacia, che condusse Corradi alla vittoria dello Scudetto 1963/1964, al sacrificio per la propria squadra, che lega Leonardo al Cimiano così come il nonno al Genoa (che riportò dalla Serie C al massimo campionato italiano in appena tre anni). Insomma, di nonno in nipote.

IL RAPPORTO COL NONNO

Con un nonno del genere, era solo questione di tempo prima che Leonardo intraprendesse un percorso all'interno del calcio: «Ho incominciato a giocare per via della storia della mia famiglia e mi sono innamorato subito di questo sport. Anche se non ho iniziato proprio da piccolissimo: ho dovuto aspettare i sette anni, perché da bambino camminavo sulle punte e avevo difficoltà a compiere gesti impegnativi come camminare e correre. Mio nonno mi ha aiutato molto, seppur da lontano: quando ho iniziato lui allenava le giovanili del Genoa, perciò non poteva venire a vedermi. Sentivo parecchio la sua distanza, così come il resto della famiglia: perciò lo chiamavo al telefono dopo ogni partita».

Chiaramente, Maccarrone ha fatto tesoro degli insegnamenti del nonno: «Mi ha sempre detto che nel calcio servono tre cose: grinta, determinazione e voglia di arrivare. E la sua carriera ne è stata la prova: mio nonno non ha mai giocato in squadre grandissime, ma nonostante ciò è riuscito ad arrivare ad alti livelli perché ci ha creduto più degli altri». Ma i consigli di Corradi non si sono limitati al rettangolo di gioco: «Al di là del calcio, mio nonno mi ha insegnato a dare il 100% in tutto ciò che faccio. Inoltre, mi dice sempre che dopo ogni tempesta c'è un arcobaleno, ma siamo noi a dover lottare fino in fondo per raggiungerlo».

RICHIAMI STORICI

Sono molte le analogie tra nonno e nipote: «La caratteristica che più ci accomuna è la velocità: anche se lui era un'ala sinistra, mentre io gioco da attaccante. Ma nonostante ciò, mi piace defilarmi sull'esterno per sfruttare questa dote e lasciare lo spazio ai miei compagni per inserirsi. Siamo simili anche per stazza fisica, mentre se c'è un elemento in cui devo migliorare ancora tanto per raggiungere i suoi livelli è il colpo di testa: nonno era uno specialista, io sto lavorando molto per diventarlo».

Le similitudini non si limitano al comparto tecnico, ma toccano anche tematiche come il rapporto con la squadra: «Mio nonno è rimasto molto legato al Genoa, con il quale ha raggiunto la Serie A a partire dalla Serie C nel giro di poche stagioni. Allo stesso modo, io sono molto legato al Cimiano: per me è davvero come una seconda casa, gli dedico moltissimo tempo tra allenamenti, partite e feste. Ho iniziato a giocare proprio qui: mi ricordo che quando i miei genitori, seguendo il consiglio di alcuni amici, hanno scoperto questa società, se ne sono innamorati subito. E io con loro: ciò che mi piace maggiormente è che tutte le persone che ne fanno parte si conoscono bene tra loro: questo crea un clima di grande unione».

LA STAGIONE

Così come il nonno, campione d'Italia con il Bologna nella stagione 1963-1964, anche Leonardo sogna di vincere il titolo: «Abbiamo tantissima fame di vincere il campionato, anche se al momento non siamo primi. Sono sicuro che se scenderemo in campo con la determinazione che ci contraddistingue e ci alleneremo al massimo in queste ultime settimane, dimostreremo a tutti ciò di cui siamo capaci e ripagheremo un anno di sacrifici. È stata una stagione di alti e bassi: all'inizio ci abbiamo messo un po' a trovare uno stile di gioco che ci calzasse a pieno, ma col tempo ne siamo usciti e ora giochiamo proprio come una squadra affiatata».

Anche la stagione di Maccarrone non era partita al massimo: «A inizio anno giocavo negli Élite, ma poi sono stato mandato ai Provinciali. Ci ho messo un po' di tempo per adattarmi a questo cambiamento e ho attraversato un periodo in cui non ero in forma. Ne ho parlato con mio papà e mio nonno, che, come sempre, mi hanno consigliato di non mollare mai: ora sento di essermi ripreso e di avere migliorato le prestazioni di inizio anno. L'obiettivo per la prossima stagione è arrivare agli Elite con il Cimiano». Certo, raggiungere i livelli del nonno non sarà semplice, ma c'è solo un modo per provarci: con grinta, determinazione e voglia di arrivare. Proprio come dice qualcuno...

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