Torneo delle Regioni • Under 15
14 Aprile 2025
Silenzio, palra il capitano: «Oggi non lo faccio per me, lo faccio per la Lombardia». Retroscena a parte, questo è un messaggio all'Italia: uniti, fino alla fine, attraversando l'inferno, alla ricerca del paradiso. Samuele Tognacca il condottiero, Mirko Giordano l'eroe, Matteo Meraviglia il salvatore. Sono i protagonisti della nuova epopea moderna, sono un pezzo di storia che si scrive: l'1-0 alla Sicilia - padroni di casa, forse addirittura favoriti - ha il sapore dolcissimo del saluto di Beatrice a Dante, delle chiavi del Paradiso che si aprono, di Caronte finalmente alle spalle. Date loro un pizzicotto, per convincerli che non stanno sognando: ce l'hanno fatta, si va ai quarti.
Che fosse una partita da ultimo girone dell'inferno era chiaro fin dall'inizio. Nella fattispecie, da quando Lamine Diakité ha messo piede in campo. La qualità della Sicilia lì davanti, con il supporto di Cannioto e Fasone a completare l'opera, è semplicemente innegabile. E infatti, è subito pressione asfissiante: al 4' Diakité si presenta in area e impensierisce Meraviglia, due minuti più tardi Fasone dialoga con il compagno e mette in mezzo una palla insidiosissima. Il numero 18 di casa impatta con la coscia e non riesce a indirizzare, ma che brividi.
Eppure, questa è una Lombardia che non teme di passare in mezzo al purgatorio. Denti stretti, cuore in campo, testa su ogni pallone. La Sicilia è forte, sì, ma la Lombardia sogna di esserlo di più. Come? Passando per gli scatti di Carsana (pericolosissimo al 13'), toccando con mano l'efficacia delle punizioni di Bollani (a 20' ha tentato di ripetere l'impresa della partita contro la Basilicata), gustando l'intraprendenza di Briganti, emozionandosi per il gran destro di Schiavone (ma che tiro ha fatto al 26'?). Quello che si frappone tra la Lombardia e questa dantesca risalita dagli inferi? Uno straordinario Stancarelli, che si sporca i guantoni e salva i suoi su ogni singolo tentativo lombardo. Al duplice fischio è tutto fermo sullo 0-0. La domanda ancora riecheggia a Terrasina: sarà condanna o assoluzione?
Indulgenze pagate, purgatorio attraversato, paradiso a un passo. È tutto vero, signore e signori: Mirko Giordano l'ha fatta grossa. Grossissima. Un tocco fatato, una spintarella in rete. Poi la corsa con le mani che formano una T (sarà il caso di chiedergli che cosa intendesse dire) e un sorriso grande come una casa che si allarga. In tutta la Lombardia la voce si sparge in un millesimo di secondo: rimessa di Briganti, assist di Frassi, e gol di Mirko Giordano. È tutto vero: il paradiso è a un passo soltanto. Basta solo gestire Diakité, basta che Meraviglia si prenda la responsabilità di qualche uscita clamorosa, basta che Frassi si metta a pulire palloni a destra e a manca. Le occasioni di Sorce e Cannioto non sono sufficienti per ricacciare Carrieri all'inferno, Meraviglia ha deciso che questa scalata la vuole portare fino in fondo. È una scalinata che diventa più bella ogni secondo che passa: e adesso i quarti sono realtà, il paradiso è stato raggiunto.