Torneo delle Regioni • Under 15
14 Aprile 2025
MIRKO GIORDANO, LOMBARDI UNDER 15
4 secondi e 15 centesimi. Sembra pochissimo, e invece è un tempo infinto. O meglio, sufficiente perché un ragazzino di 15 anni addirittura trovi il modo di lasciare un segno indelebile sulla Sicilia, sicuramente nella sua carriera, probabilmente su tutta l'Italia. Ma d'altronde, i cataclismi sono fatti così: succedono in una manciata di attimi e cambiano tutto, ribaltano le leggi della fisica, rimettono in gioco tutte le regole. Quanto ci ha messo la palla a partire dalle mani di Briganti, impattare il piede di Frassi ed essere spinta in rete da un certo Mirko Giordano? 4 secondi e 15 centesimi, li abbiamo contati. E fu così che la Lombardia passò ai quarti di finale contro i padroni di casa, e fu così che "un certo Mirko Giordano" stravolse tutti i piani del destino. Sono semplicemente i 4 secondi e 15 centesimi più importanti della sua vita.
In Lombardia il suo nome è già famoso da un po'. «Le due punte del Villa Valle? Illegali». Il riferimento è a Giordano e Briganti, altra stella nascente della Rapp. «Il numero 9 loro? Impossibile prenderlo». Proprio lui, proprio il ragazzino di 15 anni che lunedì 14 aprile - dall'altra parte dello Stivale - ha riscritto la storia. Sono le voci che arrivano dalla Lombardia (chissà in quanti, sul divano di casa mentre seguivano la partita via streaming, saranno sobbalzati al momento del gol esclamando: «Lo sapevo!»), sono un biglietto da visita mica male. Insomma, la sua fama lo precede, Mirko è uno che non ha bisogno di presentazioni. Il curriculum si riassume tutto nei 27 gol che ha segnato con il suo Villa Valle nell'ultima stagione, l'ultimo - tecnicamente il più bello - è quello che iscrive la squadra alla lista delle migliori otto della Lombardia.
Eppure... eppure nulla regge il confronto con quell'azione che ci ha messo solo 4 secondi e 15 centesimi a compiersi e che cambia tutto il corso degli eventi. Quando si è accorto che la palla era entrata in rete ha avuto un pensiero soltanto: «Questo è per Tentori». Glielo aveva promesso, tutta l'Italia ha avuto la prova: Mirko Giordano mantiene la parola. Ecco spiegata dunque la “T" composta con le mani davanti alla telecamera: T di Tentori, fedele compagno di squadra che nel mentre lo stava seguendo da Villa d'Almé. Sarà stato il primo di tutti, lui, a saltare sulla poltrona esclamando: «Lo sapevo!». E poi? E poi il pensiero non può che andare a mamma Mara, anche lei attenta spettatrice dagli spalti lombardi: «A lei che non mi ha mai mollato un solo secondo, le devo tutto, tutto quello che posso fare ora con questa squadra lo faccio per lei». Il gol più importante della sua vita, per onorare una promessa e per ripagare ogni singolo sacrificio. E per la Lombardia, soprattutto per la Lombardia.
A raccontare ogni passaggio arrivano addirittura in tre. «Ti ho portato degli amici»: Riccardo Carsana e Simone Bollani al seguito, missione iconicità. Vabbè, obiettivo raggiunto, neanche a dirlo: tre così ce li invidia tutta Italia. Si spalleggiano a vicenda mentre raccontano dell'impresa che li ha appena portati a scrivere un pezzo di storia, mentre spiegano perché Mirko Giordano è così forte, semplicemente troppo forte. Diamo ragione a Bollani, uno che lo conosce bene: «Tre caratteristiche di Mirko? Velocità, dribbling e gran sbattimento». Tutto vero, niente da obbiettare: il numero 11 di Dino Carrieri è uno che non teme di sporcarsi le mani. E che pure dimostra una certa resistenza alle difficoltà. Mica facile stare fermo un anno e mezzo per il morbo di Schlatter, tornare e fare subito il buono e il cattivo tempo per i campi della regione più in vista d'Italia. Mica facile neppure arrivare in Sicilia, cercare il gol come un matto per due partite intere e alla fine trovarlo in quella più importante di tutte. No, mica facile, ma Mirko a queste cose non bada per nulla. È arrivato a conquistare l'intero Paese, d'altronde, e adesso si gode giustamente il percorso, per quanto in salita possa essere stato. Si l'è meritata questa vetta più bella d'Italia.