Torneo delle Province
15 Aprile 2025
PAVIA UNDER 15 • Mario Mazza e Riccardo Parmigiani
Dovevi vincere per passare, dovevi avere almeno due gol di scarto per essere primo nel girone e continuare a difendere il titolo. Alla fine ai campioni in carica non riesce nulla di tutto questo: a Vigevano vige Pavia che firma l'impresa battendo 2-1 in rimonta Milano grazie alla straordinaria rete di Mazza da calcio d'angolo e al pallonetto vincente di Parmigiani. Inutile la rete del bomber Doniselli in avvio. Ora per i pavesi si prospettano i quarti dopo tanti anni, mentre per i ragazzi di Rivetti e Cimino la triste realtà della sconfitta.
Aut aut, nessuna alternativa: Milano deve vincere, solo vincere, per passare il turno e approdare ai quarti di finale dopo il passo falso nel debutto con Lodi. I ragazzi di Rivetti e Cimino sono chiamati ad una prova d'orgoglio per ribadire a tutta la Lombardia che i campioni in carica dimorano ancora sotto la Madonnina. Dall'altra parte Pavia, quella Pavia capace di battere proprio Lodi 2-0 e con cui la città meneghina detiene una rivalità millenaria che risale ai tempi dei Comuni italiani. Troppo? Forse sì, ma il Torneo delle Province ingolosisce, conferisce onore, e in tanti vogliono destituire i detentori del trofeo e iscrivere il proprio nome nella storia della Lombardia.
Milano parte con un 4-2-3-1 molto offensivo con il ritorno di Bouih negli undici titolari, un cambio di guardia in porta, con Valentino Ramos al posto di Metaj, e il tridente dietro all'unica punta Doniselli formato da Ungaro, Manetti e Aruanno. Pavia si presenta con un 4-3-3 dove Parmigiani e Volpe agiscono larghi a supporto di Solera in mezzo all'attacco. I ragazzi di Rivetti e Cimino partono subito forte e creano la prima occasione grazie a Doniselli, servito centralmente da Manetti, che spara una botta centrale parata con efficacia da Infante. Al 5' ecco il gol che sblocca il match e concretizza l'ottimo avvio dei meneghini: vantaggio firmato dallo scatenato Doniselli che, servito dallo splendido pallone in profondità di un ispiratissimo D'Amore, incrocia il destro firmando l'1-0. Pavia, dopo lo schiaffo subito, dopo un gol che avrebbe tagliato le gambe a chiunque, reagisce immediatamente trovando le risposte che cercava grazie all'eurogol da calcio d'angolo del capitano Mazza che con uno splendido arcobaleno beffa Valentino Ramos al 10'. Tutto da rifare per Milano.
Dopo l'inizio arrembante, però, sono i padroni di casa a condurre le danze in una sfida giocata a ritmi davvero alti. Rivetti e Cimino provano allora la mossa tattica, abbassando a metà primo tempo Manetti a centrocampo per rimpolpare un reparto in inferiorità numerica. Al 20' è però Parmigiani, servito ottimamente da Radaelli, a trovare il 2-1 che porta i padroni di casa in vantaggio con un lob di pregevole fattura che supera Valentino Ramos in uscita disperata. Nell'ultima parte della prima frazione, i meneghini non riescono a costruire occasioni nitide per tornare in parità, anzi, sono i pavesi ad andare vicino alla rete del 3-1 con Parmigiani che non riesce a superare il portiere milanese, attento nell'occasione. Milano paga lo scotto del gol preso dopo essere passato in vantaggio e non riesce ad imbastire una reazione che possa essere pericolosa; Pavia, invece, si difende con ordine, è più quadrata e riparte con efficacia.
Riparte il secondo tempo con l'ingresso di De Chiara, al fianco di Altamirano nel tentativo di costruire gioco, e la mossa tattica di Milano che prova a risalire la china passando ad un inedito 3-5-2 con Chen, Platania e Bouih in difesa, Postolachi, subentrato a D'Amore, e Manetti larghi. La mossa sembra ripagare perchè i campioni in carica alzano il baricentro, tenendo di più il pallino del gioco e creando due occasioni in pochi minuti: il colpo di testa di Bouih su corner di De Chiara controllato da Infante e la conclusione di Manetti deviata centralmente. L'ingresso ulteriore di Jara Gonzales dà un ulteriore scossa ai campioni in carica che si riversano in massa alla ricerca del gol che consentirebbe loro di tornare in corsa per la qualificazione alla fase successiva. In questa fase, infatti, Pavia pensa a difendersi con ordine senza riuscire ad affacciarsi davanti a causa del baricentro altissimo di Milano, ma senza subire tiri nello specchio. Dopo un momento interlocutorio dominato dai tanti cambi da una parte e dall'altra, i meneghini cominciano a crederci con maggior convinzione e a creare tantissimo.
Ecco la grandissima chance per Jara Gonzales al 28': entra bene in area di rigore, ma davanti ad Infante non riesce a coordinarsi con il sinistro calciando a lato. Alla disperata ricerca del gol del pareggio, Bouih ormai ricopre la posizione di attaccante, anche per sfruttare gli innumerevoli palloni alti scodellati verso l'area del Pavia. Si susseguono le occasioni per Milano, ma nessuna di queste fa davvero male. Platania, il migliore in campo dei suoi, è letteralmente indemoniato trascinando i compagni con un'azione che per poco non si trasforma in quella di Calafiori contro la Croazia negli ultimi Europei, ma il cross è troppo sul portiere. Il finale è davvero convulso e vede Milano riversarsi in blocco in avanti, così da lasciare tanto spazio alle ripartenze di Pavia che per poco non segna in contropiede, ma Cako non riesce a capitalizzare. Ancora Bouih prova a segnare al 37', ma la conclusione è alta. Anche l'ultima occasione di Milano svanisce, l'arbitro fischia tre volte: Pavia passa per prima firmando l'impresa, Milano è fuori. I campioni uscenti non possono più difendere il titolo che detenevano da due anni.
CP PAVIA-CP MILANO 2-1
RETI (0-1, 2-1): 5' Doniselli (CP M), 10' Mazza (CP P), 20' Parmigiani (CP P).
CP PAVIA (4-3-3): Infante 7, Ponsinibio 7, Quesada 6.5, Greguoldo 6.5 (33' st Marocco sv), Pedalà 7.5, Barone 7.5, Volpe 7 (24' st Cako 6.5), Radaelli 7 (16' st Grassia 7), Solera 7 (11' st Tacchini 6.5), Mazza 8, Parmigiani 8 (26' st Kalemi sv). A disp. Meli, Evangelista, Ferrati, Orlandi. All. Damaschi 7.5. Dir. Tediosi.
CP MILANO (4-2-3-1): Ramos Urbina 6, Chen 7 (22' st Deufemia sv), Noselli 6.5 (5' st Postolachi 6.5), Altamirano 6.5, Platania 7.5, Bouih 6.5, Ungaro 6 (1' st De Chiara 7), Setzu 6, Doniselli 7.5 (18' st Aruanno sv), Manetti 6.5, D'Amore 7 (11' st Jara Gonzales A. 6.5). A disp. Metaj, Marino, Luraschi, Ibraliu. All. Rivetti - Cimino 6. Dir. Commisso - Rimoldi.
ARBITRO: Sabatino di Cinisello Balsamo 6.5
PAVIA
Infante 7 Sicuro in uscita, trasmette sicurezza a tutta la difesa che lo protegge perfettamente concedendo pochissime conclusioni facili a Milano.
Ponsinibio 7 Nel primo tempo spinge sulla fascia con continuità, nel secondo pensa a difendere e lo fa benissimo.
Quesada 6.5 Rispetto al compagno, terzino meno di spinta, ma come tutti i compagni è uno scudo.
Greguoldo 6.5 Pensa più a difendere che offendere (33' st Marocco sv).
Pedalà 7.5 Difensorone roccioso, non lascia passare praticamente nulla e instaura un bel duello con tutti gli attaccanti.
Barone 7.5 Rispetto al compagno è più piccolo fisicamente, ma i due difensori si compensano perfettamente e formano le storiche Mura di Pavia.
Volpe 7 Largo davanti, ha una garra invidiabile, correndo per tutti i minuti in cui è in campo.
24' st Cako 6.5 Subito pericoloso prova a segnare il 3-1 dei suoi in contropiede.
Radaelli 7 Il pallone per Parmigiani è di quelli da segnarsi, in generale gran partita.
16' st Grassia 7 Prova di grandissima sostanza, ottimo nelle due fasi.
Solera 7 Tenta la conclusione senza successo, prestazioni di grandissimo sacrificio da parte sua.
11' st Tacchini 6.5 Entra bene e come tutti i suoi compagni pensa a difendere e a ripartire in contropiede.
Mazza 8 Che dire? il suo gol su calcio d'angolo ricorda i gol di Palanca in maglia Catanzaro negli anni '80: un arcobaleno da antologia. Oltre al gol una prestazione di ottimo livello tecnico a dettare i tempi a tutta la squadra.
Parmigiani 8 Il suo gol in pallonetto a superare Valentino Ramos è perfetto, ma soprattutto è storico: permette a Pavia di approdare ai quarti da prima, eliminando anche i campioni in carica di Milano (26' st Kalemi sv).
All. Damaschi 7.5 Trasmette grinta a tutti i suoi ragazzi che lo ripagano con una prestazione da incorniciare. Il gol di Doniselli al 5' avrebbe tagliato le gambe a tanti, ma non ai suoi ragazzi.
MILANO
Ramos Urbina 6 Non perfetto in uscita e sui due gol, salva sulla seconda conclusione di Parmigiani.
Chen 7 Terzino di spinta, imbastisce diverse azioni con D'Amore; nel secondo tempo braccetto di sinstra nella difesa a tre. Si arrende solo per infortunio. (22' st Deufemia sv)
Noselli 6.5 Come Chen prova a costruire diverse azioni sulla fascia. Dalla sua parte c'è Volpe che è un bel mastino.
5' st Postolachi 6.5 Subentra largo e crea la giusta confusione per provare a segnare.
Altamirano 6.5 Ha compiti diversi rispetti a quelli con la Baggese: non se la cava male, ma è più abile in fase realizzativa che di costruzione.
Platania 7.5 Il migliore dei suoi: grinta da vendere, pronto negli anticipi, aggressivo, perfetto con i piedi e quando si propone in avanti è pericoloso.
Bouih 6.5 La sua presenza si sente in difesa, nella parte finale del secondo tempo va a fare anche l'attaccante, ma non riesce a capitalizzare le occasioni capitate.
Ungaro 6 Non il solito frizzante Ungaro, ingabbiato dalla marcatura a uomo e dagli spazi stretti. Sostituito all'intervallo.
1' st De Chiara 7 Entra per costruire gioco al fianco di Altamirano e lo fa bene. Peccato per il suo leggero affaticamento che lo ha tenuto fuori dagli undici titolari.
Setzu 6 Il Principe di Affori oggi non è nella sua versione migliore, forse schierato troppo dietro rispetto a dove è abitutato. La sua ruleta nel primo tempo è gioia per gli esteti del calcio però.
Doniselli 7.5 Bomber vero, capitalizza alla perfezione la seconda occasione e lotta su ogni pallone con voglia (18' st Aruanno sv).
Manetti 6.5 Prima dietro la punta, poi a centrocampo, infine largo nei cinque di centrocampo: duttile come pochi, si sbatte parecchio.
D'Amore 7 Grandissima prestazione nel primo tempo largo sulla fascia: sempre frizzante, regala un cioccolatino a Doniselli che deve solo scartarlo in occasione del gol.
11' st Jara Gonzales A. 6.5 Porta la consueta frizzantezza all'attacco, peccato per la scarsa coordinazione per un gol che avrebbe potuto riaprire la gara e la qualificazione.
All. Rivetti - Cimino 6 Un grande peccato: i tecnici provano diverse mosse tattiche, il potenziale c'era, forse troppi calciatori offensivi nei convocati; si paga l'inesperienza di alcuni ragazzi sotto età e la mazzata dell'uno-due del Pavia. Dopo due trionfi consecutivi, Milano deve abdicare ai gironi.
Sabatino di Cinisello Balsamo 6.5 Sicuro nelle proprie decisioni, vede bene in occasioni dei fuorigioco segnalati e controlla una partita comunque tranquilla. Dubbi su un rigore non fischiato a Milano per un fallo di mano in area di rigore.
Dopo la sconfitta uno sconsolato, ma comunque orgoglioso Rivetti commenta: «Voglio innanzitutto ringraziare il presidente perché questi tre anni di lavoro sono stati pazzeschi; vorrei ringraziare anche voi giornalisti perché ci siete sempre stati accanto. Sono molto dispiaciuto di non essere riuscito a portare avanti questi ragazzi perché se lo meritavano. Purtroppo il calcio è bello anche per questo. Oggi siamo dalla parte sbagliata noi, però abbiamo provato sempre a fare quello che dovevamo fare. Abbiamo pagato un po' l'inesperienza, forse un po' la timidezza, come era già successo contro Lodi, anche se in avvio eravamo riusciti a togliere quella roba lì, partendo subito forti e aggressivi, ma quell'episodio del calcio d'angolo ci ha tagliato le gambe, ci ha rimesso quelle paure e nel primo tempo non siamo riusciti a trovare la reazione giusta; poi siamo usciti di nuovo nel secondo, ma non è bastato».
Eppure ci sono stati tentativi in chiave tattica da parte di Milano, come arretrare Manetti a centrocampo: «Purtroppo non è servito, sono stati più bravi loro, dopo i primi 10', e poi per tutto il primo tempo, sono stati più aggressivi loro, più convinti, andando forse più forte di noi. Bisogna anche ammettere quando si perde che gli altri sono stati più bravi, più cinici, più efficaci».
Come spesso accade quando si perde si cercano mille giustificazioni, Rivetti, invece, tenta di trovare quelle che possono essere delle spiegazioni a quanto successo a Milano in questo girone: «Forse ci è mancato un uomo che sappia costruire gioco, che sappia dettare i tempi alla squadra. Avevamo Arensi, che purtroppo per alcune regole pagava il turnover dei tre convocati della Baggese, e De Chiara con queste caratteristiche, ma non lo abbiamo potuto schierare dal primo minuto perché il ragazzo aveva un leggero affaticamento. Forse ci è mancato uno anche con un po' di bava alla bocca davanti che magari avrebbe fatto la differenza, però i venti-ventidue che abbiamo convocato li ho ringraziati perchè sono stati pazzeschi. Ripeto, dispiace a me non averli portati avanti perché se lo meritavano. Forse i ragazzi erano davvero tutti molto offensivi, anche perché vedi i gol presi, con palle alte lette male». E alla fine anche un piccolo rilancio per l'anno prossimo: «Non so se verrò riconfermato per l'anno prossimo, ma sicuramente Milano sarà sempre protagonista».