Torneo delle Regioni
15 Aprile 2025
RAPPRESENTATIVE LOMBARDIA - Samuele Tognacca e Giosuele Gaverini
4 su 4 è già stato detto? Probabile, ma impossibile non ripeterlo, d'altronde cose così non sono scontate. Durante il giorno di riposo ci si può fermare un attimo a riflettere e fare il primo bilancio. Under 15, Under 17, Under 19 e Femminile, tutti passati e tutti come capolista, un primo atto niente male. Ora, però, è il momento di approfondire le singole vittorie e fare una Top 11 dei migliori interpreti delle Rappresentative. Facile? Neanche per sogno, perché il talento è tantissimo e contenere in solo undici nomi (+1) è impossibile, ma chi lo sa che qualcuno lasciato fuori adesso non possa bussare di nuovo alla porta a fine torneo…
La qualificazione della squadra di Carrieri passa anche - e forse soprattutto - dai guantoni del portiere del Cimiano, provvidenziale soprattutto nell'ultima partita contro la Sicilia. Ultimo baluardo dei 2010 della Lombardia e muraglia totale, cosa chiedere di più?
Il treno sulla destra per il Femminile. Ferma preciso e puntuale in ogni fermata del campo senza mai fare ritardo. Un Frecciarossa che non bada a spese e che si trasforma anche in treno merci per consegne di assist alle compagne.
Capitano per un motivo. Quando la Lombardia rischia di crollare, è sempre Samuele a caricarsi la squadra sulle spalle ed evitare che le fondamenta si spezzino, soprattutto nella prima partita contro le Marche, dove salva un contropiede allo scadere che avrebbe compromesso la qualificazione. Necessario.
Difensore, all'occorrenza bomber e - perché no - muraglia veloce ma insormontabile. La doppietta contro la Basilicata consacra il difensore della Pro Sesto nella storia di questo Torneo Delle Regioni come uno dei centrali più completi.
Destra o sinistra che sia non c'è alcun problema, anzi, lo si vede pure esterno alto nell'ultima partita con la Sicilia. È la parola duttilità fatta a terzino, uno di quelli all'apparenza calmo nello spirito, ma duro quando c'è da andare a contrastare l'avversario. Gestione del pallone? Sarà il 10 sulle spalle, ma c'è, ed è così che ricama un paio di belli scambi.
Sembra un po' l'ossatura della selezione di Tacchini: quel giocatore utile che non può mancare in una squadra che vuole arrivare in alto. Il centrocampista dell'Enotria fa anche un gol - contro la Sicilia - decisivo per portare i 2008 al primo posto nel girone.
Un perno incredibile, un giocatore di una duttilità fuori dal comune, in grado di dare una mano in ogni zona nevralgica del campo, e soprattutto senza perdere di qualità. Quando c’è da mettere ordine, Ndao è la persona a cui fare riferimento.
Uno dei pilastri fondamentali della squadra lombarda ormai da tre edizioni, quest'anno anche con la fascia di capitano al braccio. Prende le compagne per mano portandole - forse - a uno dei livelli più alti degli ultimi anni. Treble? Top secret.
Sempre pericoloso, con un gol solo, però, all'attivo, ma importante, importantissimo. La rete che decide la partita con la Sicilia permette ai 2010 della Lombardia di avanzare come prima in un girone che sembrava più che proibitivo, e ora che si è sbloccato chissà chi riuscirà a fermarlo…
Un attaccante fuori categoria. D'altronde se sei un classe 2008 già nel giro della prima squadra - per di più una come il Brusaporto - vuol dire che forte un po' lo sei. Se poi chiudi il girone d'andata con due gol e due assist in te partite, vuol dire anche qualcosina in più...
Bello l'esordio con assist decisivo da corner, ma 24 ore dopo fa qualcosa di ancora più straordinario, ovvero segnare direttamente da quella bandierina. Quella a destra, zona in cui fa la differenza non solo negli episodi chiave. È infatti leader carismatico e tecnico della squadra, caricata o tenuta a bada a parole e trascinata a due successi con le sue giocate di assoluta qualità. E pensare che rischiava di non esserci, andando avanti così rischia di essere l'MVP.
Tre vittorie su tre partite, sei gol fatti, zero subiti e primo posto davanti ai padroni di casa del Torneo delle Regioni: un girone semplicemente perfetto, nonché variegato. Sì, perché se con le Marche i suoi ragazzi vincono una battaglia, con la Basilicata è assoluto dominio, mentre con la Sicilia la parola del tecnico è resilienza: si studia, ci si sistema e si vince.
La «Belva» non poteva mancare. Segna un gol pesantissimo come la testata con cui decide il tosto esordio con le Marche, poi si ripete nel poker rifilato alla Basilicata con una zampata nella ripresa. A questo aggiunge poi una buona quantità di falli guadagnati e, soprattutto, falli, sinonimo di chi ha non ha mai la pancia piena.