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Torneo delle regioni • Under 17

Girone perfetto, ma l'Emilia è fatale: i 2008 fuori a sorpresa

Considerazioni sulla spedizione in Sicilia, ancora una volta i quarti di finale interrompono il percorso del PVA

Girone perfetto, ma l'Emilia è fatale: i 2008 fuori a sorpresa

TORNEO DELLE REGIONI 2025 • L'Under 17 dopo il passaggio ai quarti

È stato come addormentarsi, sognare e svegliarsi proprio nel momento più bello o vedere un film perfetto fino al momento in cui arriva un finale inaspettato che te lo rovina. Queste potrebbero essere le metafore più adatte a descrivere il percorso della Rappresentativa Under 17. A lunghi tratti questa squadra ha dato la sensazione di poter emulare ciò che fece l’Under 17 di 2 anni fa, quella di Christian Mancino&co per intenderci, che sollevò l’ambito trofeo sotto il cielo di Vercelli. Infatti il gruppo di Gianfranco Marangon è stato capace (e aggiungiamo essendo gli unici) di passare la fase a gironi del Torneo delle Regioni a punteggio pieno e con nemmeno un gol subito.

PERCORSO NETTO

Tutto perfetto fino a qui: frutto di 2 vittorie con l’Umbria, con il sigillo di capitan Mazzone, e con la Toscana che vede la doppietta di Reci essere decisiva ai fini di una qualificazione arrivata addirittura alla 2ª giornata, e con la sicurezza del primo posto. Quindi terzo turno contro la Sardegna che di fatto è un amichevole per noi, servono le marcature di Davide Ricci e Federico Socco per sbarazzarsi dei sardi. Un percorso che fino alla fase a gironi è stato immacolato per Marangon&co e con la sensazione che nessun avversario potesse piegarci.

LA BEFFA A NIZZA

La realtà è spesso deludente, e ai quarti di finale incontriamo l’Emilia Romagna, che si dimostra più di una semplice seconda della classe, infatti gli emiliani arriveranno fino in finale perdendo solo all’ultimo secondo di gioco con la Lombardia. Una giornata già storta diventa peggiore quando Alessandro Rizza dopo soli 10’ deve lasciare in ambulanza il terreno di gioco per una brutta caduta che gli procura la frattura scomposta della clavicola. E come se non bastasse il primo tempo si chiude con un gol degli emiliani che porta per la prima volta in tutto il torneo il Piemonte sotto nel punteggio. Evidentemente non abituati a queste situazioni, avendo dominato ogni avversario, il contraccolpo psicologico è troppo e non si ha avuto mai la sensazione di poter fare davvero male a questa Emilia Romagna. Nel finale ci penserà Herzua a interrompere ogni sofferenza piemontese con la rete del 2-0 a praticamente tempo scaduto.

IL TABÙ DEI QUARTI

Quarti di finale che si confermano l’incubo peggiore dell’annata 2008, che anche in occasione del Torneo delle Regioni di 2 anni fa in Piemonte si rivelarono fatali. Chiedere per conferma ai vari Castaldi, Reci e Calamita, ultimi superstiti di quel Piemonte, che anche in quell’occasione si arrese ai quarti di finale, anche in quel caso una sconfitta per 2-0, ma contro il Veneto. Un percorso che per quanto visto finisce troppo presto e con una battuta d’arresto davvero brusca. I ragazzi, l’allenatore e tutto lo staff avrebbero meritato di più per il percorso che questa Rappresentativa ha avuto durante tutto l’anno dove si è dimostrata praticamente invincibile.

Non ci fermiamo soltanto ad elogiare il gruppo in sé ma anche qualche individualità: Tommaso Castaldi per la sua parata fenomenale nella prima giornata; Giuseppe Mazzone, capitano mai apparso sotto tono; Andrea Barberis, il regista dal cuore d’oro, uno che lascia sempre tutto se stesso sul terreno di gioco, oltre ad essere autore di 2 assist; bene anche Riccardo Cautiero con la sua duttilità in mezzo al campo. Menzione d’onore per Davide Ricci, che ha avuto meno tempo rispetto agli altri per ambientarsi nel gruppo squadra essendo subentrato dopo nelle convocazioni. Il difensore è stato una nota molto lieta del TDR, grazie a prove solide in difesa e 1 gol a referto viene inserito di diritto tra i migliori. Questo gruppo purtroppo non verrà ricordato per aver vinto, anche se l’illusione ce l’ha data ed è proprio vero che sono le cadute dei più grandi a fare più rumore. Nonostante un ritorno a casa anticipato siamo contenti di aver vissuto, sorriso e tifato insieme a questo gruppo tanto pazzo quanto forte.

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