Under 15
27 Aprile 2025
UNDER 15 SPERANZA AGRATE • Marco Fioretti, Nicholas Ferraro e Simone Otranto
Il calcio ha una nuova storia da raccontare. E a scriverne la trama è la Speranza Agrate di Luca Zoghaib. Che, tra le mura amiche del «Comunale», ha messo il punto esclamativo su una stagione travolgente. Se non proprio perfetta: giudicate voi. 30 partite, 82 punti. Continuiamo? 97 gol fatti, 11 subiti. Totale, 26 vittorie: l'ultima, conquistata proprio in mattinata, un 4-0 senza diritto di replica rifilato al Cernusco, che conferma una volta per tutte la forza dei rossoverdi. Imbattuti, come se non bastasse: le zero sconfitte incassate nel corso dell'anno rendono ancor più unica l'impresa. E regalano al calcio una nuova, incredibile, storia da raccontare.
Luca Zoghaib scende in campo insieme ai suoi ragazzi. Vive la partita ancor prima che inizi, la fotografa nella sua mente. Codifica movimenti, incita, sprona, trasmette fiducia e infonde sicurezza. È l'allenatore di una realtà splendida. E già dal riscaldamento capiamo perché: non lascia nulla al caso. Combinazioni e sincronismi, prove di concetto e linguaggio del corpo, scarico e attacco della profondità: così si va a fare gol, esclama. Con una regola, da tenere bene a mente: mai dare spalle al pallone. Dunque, nemmeno ai propri obiettivi. Ogni domenica è un'occasione per crescere, in maturità e consapevolezza. Anche quando, sulla maglia pre-gara, porti orgogliosamente la scritta «campioni regionali Under 15». Non si finisce mai di imparare e ogni piccola conquista forgia grandi traguardi. Il prossimo, l'Élite. Prima, però, c'è un percorso (perché di questo si tratta) da onorare e coronare: finire il torneo imbattuti e dimostrare, in maniera ancor più netta, una forza eterea. Intatta. Indiscussa. Detto, fatto.
Lavoro e cura del dettaglio. Spensieratezza e coraggio. Fiammate e duelli a tutto campo. La Speranza semina idea e raccoglie bellezza. Parte contratta, nel ricordo di Papa Francesco (a cui è dedicato un minuto di silenzio). Poi prende campo, trova ritmo, produce certezze, sviluppa un calcio armonioso, corale, organizzato. E segna, tanto: non può essere altrimenti. Aprono le danze due occasioni in fila targate Fioretti (non supera Ridolfo a due passi dalla gloria) e Otranto. È proprio quest'ultimo a produrre la chance più nitida: servito da Ferraro, il 3 controlla e spara dall'out di sinistra, centrando la traversa. Ma il terzino rossoverde ha gamba, fiato e tanta energia: sarà proprio lui a rompere gli indugi. Di pura voglia. Orchestra Brunero, che premia il taglio del solito Fioretti. L'11 di casa trova l'opposizione fallosa (punita con il giallo) di Ridolfo, portiere ospite, e viene steso ai limiti dell'area. «Pancia mia fatti capanna»: la mattonella è per palati fini. Otranto lo sa: ha fame. E si prende la responsabilità. Va sul pallone, carica il sinistro e realizza il desiderio principe di ogni appassionato che si rispetti: segna, esulta, porta avanti la sua squadra. Non c'è sensazione più bella...ma il bello deve ancora venire.
Perché l'Agrate, spezzato l'equilibrio, scioglie le gambe e lo spirito. Si rigetta in avanti, incontentabile ed estremamente cinica. Trascina l'incontro dalla sua parte, con pazienza e intelligenza. Confezionando, in rapida successione, bis e tris. One Man Show, Nicholas Ferraro. Prima spinge in porta il traversone del solito Otranto, poi, sempre su sviluppi di corner, è freddo nel raccogliere la sfera nella mischia e sbatterlo in porta. Succede tutto nel giro di 23 minuti: il Cernusco è alle corde. E non sembra avere i mezzi, fisici e atletici, per reagire. La squadra di Chiaria abbozza trame fiacche e perde troppo facilmente le misure, concedendo spazi soprattutto in mezzo che l'Agrate non fatica ad occupare. La capolista appare implacabile e cerca di edulcorare ulteriormente il passivo, ma né Fioretti (tiro strozzato da buona posizione), né Ferrara (tentativo centrale) vi riescono. Niente di cui preoccuparsi: la strada è spianata.
Non cambia la sostanza ad inizio ripresa: la Speranza controlla le operazioni con nonchalance, pur attenuando ritmo e incursioni. Ma è tutto sotto controllo: al Cernusco restano solo briciole. Anche la fortuna volta le spalle ai rossoblù, che in un impeto d'orgoglio centrano il palo con la punizione di Barazzetta. Troppo tardi: l'occasione capita solo sul gong, a tempo praticamente scaduto. Nel corso dei 35 minuti finali, è sempre la squadra di casa a fare la partita. Palleggio consapevole e presenza ossessiva nella metà ospite, uguale: occasioni a iosa. Il poker fatica ad arrivare, complice un naturale calo in concentrazione e freddezza. In particolare, Fioretti prova più volte a timbrare il cartellino, senza riuscirvi. Né sui validi suggerimenti di Massa, né tantomeno dagli undici metri. È qui che succede qualcosa di clamoroso.
Il bomber rossoverde ha ancora benzina in corpo e brucia il campo in verticale, arrivando sino in area. Ridolfo, colto alla sprovvista, commette fallo da rigore. Cartellino rosso. Il Cernusco, però, ha finito i cambi: chi va in porta? «Ci penso io», parola di Mattavelli. Professione centrocampista, ma non ha paura di infilarsi i guantoni. E, alla fine, ha ragione lui: para il penalty di Ferretti, che rimanda l'appuntamento con il 24esimo sigillo stagionale, e strappa un sorriso agli appassionati accorsi in tribuna. La delusione è solo temporanea: Ferretti vuole segnare. E, tra i vari tentativi rossoverdi sventati dagli ospiti (firmati Averga, Olivieri e Galbusera), ci sarà spazio anche per lui. Finalmente. Musica e testa dello spigliato Massa, che lancia il compagno in profondità. Gioco, partita, incontro e tanta, tanta felicità: il numero 11 segna il 4-0 e fa partire una festa memorabile.
Speranza Agrate-FC Cernusco 4-0
RETI: 16' Otranto (S), 19' Ferraro (S), 23' Ferraro (S), 40' st Fioretti (S).
SPERANZA AGRATE (4-3-3): Galbiati 6, Olivieri 7, Otranto 8.5, Sanvito 7 (14' st Meda 6.5), Barzaghi 7 (21' st Bernardo 6), Galbusera 7, Brunero 7 (6' st Massa 7.5), Gandino 7, Tacconi 7 (24' st Averga sv), Ferraro 9 (6' st Capra 6), Fioretti 7.5. A disp. Piva, Fumagalli. All. Zoghaib 8.
FC CERNUSCO (4-2-3-1): Ridolfo 6, Spreafico 6 (6' st Arnoldi 6), Sarta 6, Ricci 6 (6' st Barazzetta 7), Casiraghi 6.5 (14' st Ingrosso sv), Norato 6.5, Campisi 6 (14' st Mombelli 7), Mattavelli 7.5, Castelli 6 (6' st Nava 6), Laguzzi 6.5 (6' st Gatto Lorenzo sv), Di Lella 6 (1' st Surini sv). A disp. Pessina. All. Chiaria 6.
ARBITRO: Andronache di Milano 6.5.
ESPULSO: 20' st Ridolfo (F).
AMMONITI: Olivieri (S), Bernardo (S), Ridolfo (F), Barazzetta (F).
Speranza Agrate
Galbiati 6 Il Cernusco non lo impegna mai, ma si fa trovare pronto in un paio di circostanze.
Olivieri 7 Gioca quasi sulla linea degli attaccanti, si muove tanto e con grande gamba.
Otranto 8.5 Partita perfetta. Ha riserve di energia, grande iniziativa e ottimo calcio. Il gol ne premia gli sforzi.
Sanvito 7 Cresce alla distanza e conduce una partita ordinata, recuperando e ripulendo palloni scomodi.
15' st Meda 6.5 Entra e non resta a guardare. Ha visione di gioco e non disdegna la ricerca verticale.
Barzaghi 7 «Da qui non si passa»: solido e senza fronzoli.
20' st Bernardo 6 Porta avanti il lavoro del compagno di squadra.
Galbusera 7 Stesso discorso per il capitano. E se è capitano un motivo c'è. Sicuro e pulito in ogni mossa. Il calcio agratese gli permette persino di gettarsi in avanti. Moderno.
Brunero 7 Parte col freno a mano tirato, poi mostra ottimi guizzi tecnici. Approvato.
6' st Massa 7.5 Spigliato, dinamico, propositivo. Dal suo piede nascono parecchie insidie.
Gandino 7 Frettoloso in avvio, decisamente più consistente a lungo andare. Taglia la legna e si attiva in pressing.
Tacconi 7 Partita più di quantità che di qualità. Non produce tante occasioni ma si rende utile in tante piccole-grandi cose.
Ferraro 9 Infila la partita perfetta. Che va oltre i numeri. Vero, fa due gol, ma lavora con la squadra, lega il gioco, inventa, corre il doppio, scende anche in ripiego. Totale, onnipresente.
6' st Capra 6 Nessun guizzo specifico, ma contribuisce al poker finale con un paio di incursioni.
Fioretti 7.5 Sbaglia, tanto, ma non demorde. Il calcio lo premia: segna il 4-0, mette in cascina un'altra prova di qualità. Capocannoniere.
All. Zoghaib 8 Il suo capolavoro. Nonostante il percorso già travolgente, la squadra onora anche l'ultimo impegno mostrando grandi concetti di gioco. Questo aspetto dice tanto, se non tutto, sulla stagione rossoverde.
FC Cernusco
Ridolfo 6 Mattinata di sofferenza. Concede la punizione che rompe gli indugi, concede il rigore del possibile poker. Nel mezzo, qualche intervento di routine.
Spreafico 6 Prova a distendersi, ma fatica tremendamente come tutti i compagni a incidere.
4' st Arnoldi 6 Anche lui è ben contenuto dalla retroguardia agratese.
Sarta 6 Volenteroso e abbastanza efficace in fase difensiva.
Ricci 6 Nessun guizzo, se non qualche sporadica combinazione imbastita sulla destra.
6' st Barazzetta 7 Prova generosa, in cui centra anche un palo sul gong. Lampo.
Casiraghi 6.5 Tra i migliori nonostante le offese avversarie. Sicuro.
Norato 6.5 Limita i danni con ottimo spirito di sacrificio.
Campisi 6 Prova a insediarsi dalla destra, senza riuscirvi.
14' st Mombelli 7 Ricarica le batterie dell'attacco, corre e ha guizzo.
Mattavelli 7.5 Bene nelle contese e in progressione. Ma il capolavoro lo fa in porta: para il rigore a Fioretti.
Castelli 6 Si muove e detta la profondità, ma i compagni non lo mettono nelle condizioni di fare male. Contenuto su tutta la linea.
4' st Nava 6 Ha struttura, ma è lento e a tratti macchinoso. Non punge nonostante l'impegno spalle alla porta.
Laguzzi 6.5 Tecnico e rapido, ma ha un evidente svantaggio fisico e non sfonda.
Di Lella 6 Tenta un paio di inserimenti senza palla, non premiati.
All. Chiaria 6 Il Cernusco si perde in piccolezze. A conti fatti è così, e fa ancora più male guardarsi allo specchio. L'Agrate è una macchina da gol, ma la squadra non è riuscita ad abbozzare una reazione consistente. Solo tanta confusione, trasmissione palla lenta e imprecisioni parecchio evidenti.
ARBITRO
Andronache di Milano 6.5 Molto fiscale, forse troppo. Percezione del fuorigioco non sempre coerente e infrazioni «morbide» sono spesso segnalate frettolosamente. Eccessivi i 7 minuti di recupero sul 3-0 agratese. Per il resto, partita tranquilla.
Zoghaib orgoglioso, Chiaria affranto: umori opposti in zona mista. Di seguito, le dichiarazioni dei due allenatori.
«Come nasce una stagione così perfetta? È stata un'annata strepitosa: volevamo in primis mantenere la categoria, poi vedere se si poteva fare qualcosa in più. Mano a mano i ragazzi, una volta creato il gruppo che vediamo oggi, hanno tirato fuori convinzione e personalità. Siamo andati oltre le più rosee aspettative: è stata una vittoria di collettivo. Questa partita fotografa la nostra stagione: come dico ai ragazzi, devono entusiasmare. E poi mettere in pratica quanto fatto negli allenamenti. Futuro? Parlerò con la società, ma la volontà è di restare ad Agrate», ha detto Zoghaib.
«Se riesco a trarre qualcosa di positivo? Non era facile, vero, ma patiamo i soliti limiti caratteriali. Dopo il primo gol ci siamo sciolti e quest'anno è successo troppo. Lasciando stare il 4-0, abbiamo preso 3 reti su calci piazzati: non esagero, quest'anno 3/4 dei gol li abbiamo presi così. Salvo poco, serve una crescita sotto l'aspetto mentale. Noi cerchiamo sempre di giocare a viso aperto, ma abbiamo lasciato per strada almeno 10/15 punti clamorosi: dovevamo essere salvi almeno un mese fa. Qualche limite c'è, lo dicono i numeri. Sono ragazzi, cresceranno. Se siamo da 13esimo posto? Per quello che ho visto in campo, dovevamo salvarci un mese fa», ha concluso Chiaria.