Under 15 Élite
28 Aprile 2025
UNDER 15 ÉLITE SCHUSTER • Castellani e Ripamonti, i neroverdi che hanno indirizzato questo playout d'andata
Non c'è due senza tre, caro Schuster: il terzo derby della stagione è tuo, ma stavolta il sapore della vittoria è ancora più dolce. Perché l'hai vinto a casa loro, ma soprattutto, perché la posta in palio è alta, altissimo: la permanenza nella categoria. E così, i neroverdi si sono affidati a Ripamonti, il loro rigorista, per indirizzare il match, e a Castellani, decisivo nel raddoppio ospite e nella resistenza dei secondi trentacinque minuti. Il Segrate non ha mollato, ma i tentativi gialloblù non sono bastati. Tutto deciso, quindi? Assolutamente no, ma i ragazzi di Lemi arrivano a giocarsi il derby dei derby a casa propria, con una inaspettata serenità.
“The last chance”, più o meno: uno scherzo della sorte, che dà alle due squadre la possibilità di tenersi stretta l’élite in un derby. E quando si parla di derby, ovunque e dovunque, le statistiche non contano: certo, i precedenti della stagione sorridono ai ragazzi di Via Morelli, ma oggi la posta in palio è ben diversa. Una stagione burrascosa, quella della formazione di Via Trento, ma una svolta è ancora possibile, anzi, è proprio il momento di mettere la freccia. E questo cambio della storia, questa rivoluzione nella stagione, i padroni di casa la vogliono raggiungere fin da subito: i ragazzi di Malandrino partono fortissimo; una pressione che, però, come una fiamma forte e alta, si spegne velocemente: merito di un gruppo, quello neroverde, che dopo aver accettato e retto il primo forcing avversario, riesce subito a reagire e, così, a riprendersi quei metri di campo che aveva perso nelle prime battute del match. Il risultato? Un match di equilibrio, che si affida alle giocate dei singoli, come quella di Landolina al 10’. Ma il nove, dopo un inizio silenzioso, si sta caricando, si sta preparando a quella fuga sull’out di sinistra che costringe capitan Laurini a stenderlo in area. E così, eccola, la prima svolta di questo derby: un rigore perfetto, quello di Ripamonti, che regala ai ragazzi di Lemi il vantaggio. “Dai che adesso andiamo a farne un altro” urla un tifoso a Lungarella e compagni: sì, perché, dopo il vantaggio, la fretta sembra aver preso il sopravvento sui padroni di casa che, pur desiderosi di trovare immediatamente il pari, finiscono per perdere quelle certezze tattiche che avevano caratterizzato i primi minuti di gara. E così, il controllo della palla e del campo se lo prendono sempre più gli ospiti, che rischiano, sempre con il loro bomber, di trovare il 2-0: gran fuga di Landolina che, pur sbilanciato, riesce a concludere verso la porta. Gran risposta di De Nicola, che coi piedi indirizza in angolo il tentativo del nueve. Ma alla fine, il raddoppio neroverde, arriva: sugli sviluppi di punizione Castellani, inedito rapace d’area, insacca un missile alle spalle del portiere ex Cimiano. Ora, sì, la reazione segratese arriva, nel segno di Goldoni: il quattro, trovato fuori area da Bellarosa, scarica un velenoso destro che costringe Pochintesta a un super intervento. Ma le vespe si son risvegliate e vogliono pungere prima del duplice fischio, che arriva però prima che la rete dello Schuster si possa gonfiare. Segnali di ripresa? Sì, un bell’hint di cosa potrà riservare la seconda metà di gara.
E questa sensazione che gli ultimi cinque del primo tempo avevano raccontato i ragazzi di Malandrino si riconferma nella ripresa. I gialloblù partono fortissimo e a cinque minuti dal fischi d’inizio Falcioni va vicinissimo all’1-2: gran cross di Redaelli proprio per l’ex Futura Segrate, che incorna, ma non riesce a inquadrare lo specchio della porta. È un rischio che si prendono gli ospiti, risveglia lo Schuster e che lo rimette in partita: il protagonista del nuovo assolo marchiato Lemi è, di nuovo, Landolina, che vuole premiare la sua prestazione con un gol. È ciò che cerca al 7’, quando il suo tentativo di testa trova ancora un De Nicola attento. Ma è un altro Segrate, che ha finalmente trovato la forza di reagire e, ora, sta cercando di accorciare le distanze: è ciò che sfiora Cristobal al quarto d’ora quando, sfuggito a Lungarella, manda di poco alto il suo potente destro. Il tempo, però, inesorabile sta lentamente allontanando questa possibilità, che il tecnico ex All Soccer vuole tenere viva fino all’ultimo. Una dimostrazione? L’assetto tattico che l’allenatore disegna nei venti minuti. Fuori un difensore, dentro un centrocampista e, adesso, di spazi in avanti i ragazzi di Via Morelli ne trovano: al 20’ Da Dalt si avvicina a centimetri, millimetri dal 3-0. Gran conclusione del diciassette che rischia di sfuggire al portiere di Via Trento, che però, appena prima che la palla caramboli in porta, disinnesca il tentativo del supersub di Lemi. Ma Padre Tempo non si ferma: ritorna, al Giussani, la fretta, nonostante gli inviti alla calma dei supporters di casa. E così, risale in cattedra Landolina , a cui però, la rete della serenità Schuster viene ancora negata dalla Dea Bendata: il rasoterra del bomber di Via Morelli sibila vicino, molto vicino, al palo gialloblù. È l’ultimo squillo, l’ultimo acuto del match; il primo round è neroverde, ma nulla è ancora deciso.
SEGRATE - SCHUSTER 0-2
RETI: 12’ rig. Ripamonti (Sc), 28’ Castellani (Sc).
SEGRATE (4-3-3): De Nicola 7.5, Ferrari 6.5, Redaelli 7, Goldoni 8, Laurini 6, Brescia 6.5 (18’ st Marino sv), Bellarosa 7.5 (23’ st Lenzi sv), Daza Reyes 7, Cristobal 6.5, Barricella 6, Falcioni 6.5 (31’ st Conte sv). A disp. Bonetti, Cioce, Glucksmann, Isabella, Mangioni, Bucci. All. Malandrino 6. Dir. Brescia.
SCHUSTER (4-3-1-2): Pochintesta 7.5, Buganza 7, Gotti 6.5 (33’ st Thevenet sv), Ripamonti 8, Lungarella 7, Castellani 8.5, Fumagalli 6 (12’ st Da Dalt 7), Soragnese 7 (21’ st Lorenzini sv), Landolina 7.5, Candito 6.5 (36’ st Locatelli sv), Baretti 6. A disp. Nanni, Baresani, Ziliani, Andreoli. All. Lemi 8.5. Dir. Lungarelli.
ARBITRO: Foltran di Seregno 6.
ASSISTENTI: El Mehdi di Seregno, Bicaku di Seregno.
AMMONITI: Barricella (Se), Zaurini (Se), Fumagalli (Sc), Castellani (Sc).
SEGRATE
De Nicola 7.5 Se il suo Segrate riesce fino all’ultimo a sperare nel 2-1 - anche perché, quando accorci così non sai mai poi cosa può succedere - è grazie alle sue parate, in particolare a quella sfida che inizia con Landolina a inizio primo tempo e che si protrae fino alla fine del match.
Ferrari 6.5 Un modo di interpretare il ruolo sicuramente più difensivo rispetto al compagno di reparto, ma che gli consente comunque di dare un importante contributo: il tutto grazie alla fisicità che sfrutta per contenere le scorribande offensive dei terzini neroverdi.
Redaelli 7 Un destro delicato e preciso, che nella ripresa diventa l’arma in più che il Segrate cerca di usare per colpire: confeziona assist interessanti al centro dell’area avversaria, su cui però i compagni non riescono a indirizzare il pallone in porta.
Goldoni 8 Drin Drin: suona la sveglia, è lui, che scuote le vespe un po’ in confusione dopo il 2-0 subito. Ed è sempre lui che nella ripresa si mette sulle spalle un peso non leggero, quello della difesa gialloblù. Spirito di squadra.
Laurini 6 Marcatura fissa su un Landolina apparso davvero scatenato oggi: seppur cerchi di seguirlo per tutto il campo, finendo anche per allontanarsi molto dalla sua zona di competenza, la velocità del nove neroverde lo mette in difficoltà.
Brescia 6.5 Puntale, preciso, nel modo in cui legge il momento e capisce cos'è necessario fare: quando può, esce ad aiutare i compagni sugli esterni, ma copre sempre gli sganci di Laurini. Sempre, ma davvero sempre, tenta l'anticipo: percentuale di riuscita? Molto alta (18’ st Marino sv).
Bellarosa 7.5 Nessuno ha mai pensato di soprannominarlo la pulce gialloblù?! Piccolo, ma davvero pestifero per la difesa neroverde: fa di tutto su quella fascia destra, ma mica smette quando il suo gioca il suo allenatore lo sposta al centro. Si libera anche di tre marcatori alla volta, nascondendo palla e facendola rispuntare quando ormai i difensori sono lontani. (23’ st Lenzi sv).
Daza Reyes 7 Se nel primo tempo aveva faticato nel trovare gli spazi giusti, quando nella ripresa si sposta sulla fascia, è lì che viene fuori il mastino: la grinta di Gary Mendel, ma una tecnica sopraffina, che crea più di un grattacapo a Gotti, che si vede costantemente pressato.
Cristobal 6.5 Uno scontro intenso quello che imbastisce coi due centrali avversari: una lotta - anche se forse il termine più adatto sarebbe battaglia - fatta di spallate su spallate: non si tira mai indietro e cerca così di aiutare i compagni a riportare il risultato più verso via Trento. Highlander.
Barricella 6 Un diez molto lontano dall'area avversaria: un dieci atipico per il numero, ma che, proprio come i grandi dieci della storia, ha cercato di sfruttare la sua tecnica per aiutare la sua squadra. E, al gol, ci è andato molto vicino: bella punizione a fine partita, che sfiora la traversa e si spegne sul fondo.
Falcioni 6.5 Negli iniziali minuti di fuoco è uno dei giocatori gialloblù più cercati: sgroppa e scalpita e, a inizio ripresa, si ripet, con la stessa voglia che aveva mostrato a inizio primo tempo. E così, va vicino al gol: chissà se quella incornata fosse entrata in porta, chissà (31’ st Conte sv).
All. Malandrino 6 A guardare i puri dati, la sua squadra ha preso gol su rigore e su punizione, ma la realtà è che la sua squadra ha sofferto, ma ha anche saputo reagire. A inizio ripresa, se la Dea Bendata avesse indossato una sciarpa del Segrate, avrebbe anche accorciato le distanze. Ma, nonostante la malasorte, non ha mollato, provando a rimischiare le carte. Ora però, sì fa difficile.
SCHUSTER
Pochintesta 7.5 Nella prima metà di gara i pochi interventi che compie sono decisivi: su tutti, quella su Goldoni. Nella ripresa poi, il numero aumenta, ma il tasso di difficoltà diminuisce: attento anche in quel tiro-cross che rischiava di ingannarlo.
Buganza 7 Veloce? Molto, moltissimo. Voglia di lottare? Forse pure di più. È questo che gli permette di lottare, anche quando sulla sua fascia di competenza bussano in due: alle porte della difesa arrivano Redaelli e Falcioni, ma lui nega l'ingresso a entrambi i gialloblù.
Gotti 6.5 Di fronte l'avversario è di quelli forti, davvero forti: Bellarosa cerca di superarlo col dribbling, lui risponde con il fisico. Poteri diversi, ma la lotta è avvincente. Eppure, quando si presenta alla porta avversaria, rischia il capolavoro: semirovesciata a centro area, che si alza pochi centimetri sopra la porta di De Nicola (33’ st Thevenet sv).
Ripamonti 8 Un rigore perfetto: forte? No, ma preciso, molto preciso. Troppo preciso per essere parato, estremamente preciso per portare avanti i suoi. Nel resto della gara, rimane lì a protezione della difesa, per negare ai centrocampisti avversari un assalto pulito alla porta di Pochintesta.
Lungarella 7 Un capitano vero, che non lascia mai solo la sua squadra. Dove non arriva con la velocità, cerca di recuperare col fisico. Una coppia dall'intesta vincente quella con Castellani e il risultato è evidente: 0 gol subiti.
Castellani 8.5 Appostato a centro area, vede la palla carambolare fra gli avversari e se la prende: di lì, un missile, davvero imparabile, e un'esultanza di rabbia, sintomatica della tensione che accompagna una partita così importante. E nel secondo tempo, si esalta con recuperi ad alto coefficiente di difficoltà, spesso da ultimo uomo.
Fumagalli 6 Pochi spazi liberi, quelli che trova sul centro-sinistra, ma su ogni pallone lui prova ad arrivarci, con garra: tanta, a volte troppa. Il giallo che si prende a inizio ripresa porta il suo allenatore a sostituirlo.
12’ st Da Dalt 7 Nel caso qualcuno non si fosse accorto del suo ingresso, lui ci tiene a ribadirlo: un missile, su cui De Nicola è costretto agli straordinari. Poi si chiude con gli altri in difesa, ad attaccare ogni avversario, a impedirgli che possano arrivare puliti alla porta di Pochintesta.
Soragnese 7 È uno dei temi tattici della sfida: un andirivieni costante, quello che fa tra la trequarti e la mediana neroverde, per ridisegnare velocemente lo schema tattico neroverde. Un lavoro poco considerato, ma che paga lo sforzo: equilibratore (21’ st Lorenzini sv).
Landolina 7.5 Un conto che rimane aperto, quello con la sorte: forse i secondi settanta minuti della sfida gli riconsegneranno ciò che ha seminato oggi a livello di gol, ma nulla e nessuno gli può togliere quello che ha creato. Si guadagna un rigore e, anche nel momento di maggior pressione gialloblù, si prende carico dell'attacco ospite. Lo notano tutti, lo nota il suo allenatore, che si consegna il suo personale titolo MVP.
Candito 6.5 Nel 4-3-1-2 il ruolo forse più decisivo è quello del trequartista: un impegno, una responsabilità, di cui s'incarica con coraggio. Quando gli spazi si chiudono in avanti, rientra a prendersi palla. Quella centralità del suo ruolo è stata onorata (36’ st Locatelli sv).
Baretti 6 Pochi spazi in avanti, tanto movimento alle spalle di Landolina: una seconda punta tipica, che vuole aiutare il suo compagno di reparto. Ed eccolo lì, a scendere a prendersi palla, a ritrovarsi fra i centrocampisti per servire Landolina.
All. Lemi 8.5 Due meriti diversi: la capacità di capitalizzare nel primo tempo, la capacità di soffrire nel secondo. Una sofferenza, però, in cui è stato in grado di far di necessità virtù: ha capito la debolezza dell'avversario e ha cercato di calcarci la mano. Il risultato non è cambiato, ma, a ben vedere, dopo l'inizio sprint segratese le più grandi occasioni le ha costruite il suo Schuster.
ARBITRO
Foltran di Seregno 6 Un po' di confusione lungo tutto l'arco della partita: va bene lasciar correre, ma a volte forse c'era da intervenire. Su diversi offside, poi, c'è qualche dubbio: cresce il nervosismo, arrivano i cartellini.
Quasi sconsolato dal risultato il tecnico di casa Malandrino, che sembra essere un copione già visto: «A livello di atteggiamento la gara la mettiamo sempre in campo. Il nostro non è un problema di atteggiamento, è un problema tecnico e prettamente fisico. Anche quando mettiamo tutto noi stessi, non riusciamo in nessuna zona del campo a primeggiare. O facciamo una gara perfetta, o nella confusione ci vanno via sempre. Dobbiamo sempre fare una gara a metà tra tecnica e pressing, cercando di capitalizzare il più possibile. La nostra stagione è questa: non riusciamo a togliere l'errore dalle nostre partite e in queste gare lo subisci. Nel secondo tempo abbiamo creato qualcosa, ma ora è dura: vediamo come impostare il ritorno».
Soddisfatto dei suoi ragazzi Lemi, allenatore dello Schuster: «Nel primo tempo non abbiamo sofferto nulla: anche sui calci piazzati, dove durante l'anno ci hanno messo in difficoltà, ci siamo comportati bene, non concedendo nulla. Abbiamo trovato sempre la profondità e l'uno contro uno con Landolina, che è stato secondo me il migliore oggi. Siamo riusciti a concretizzare le palle inattive, su cui abbiamo lavorato tanto, anche prima della partita. Sono contento: nel secondo tempo abbiamo giocato di rimessa, viste anche le difficoltà che loro avevano nelle palle lunghe. Oggi abbiamo avuto una buona percentuale realizzativa, in controtendenza a quanto abbiamo fatto in campionato, dove creavamo tanto ma capitalizzavamo poco».