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Ma che trionfo è?! I rossoneri la ribaltano 3-0 a 5-3 e vincono il campionato all'ultima curva

Dopo la doppietta di Ayovi e il gol di Varisco, l'Atletico Schiaffino architetta una rimonta storica staccando il pass per i Regionali

Under 19 Altetico Schiaffino · Aldrovandi, De Ponte, Ravasi, Perego e Pavesi

ATLETICO SCHIAFFINO UNDER 19 • Aldrovandi, De Ponte, Ravasi, Perego e Pavesi, i rossoneri che hanno fatto volare l'Altetico Schiaffino alle fasi finali

Un giorno di ordinaria follia: via Micheal Douglas, solo per questo pazzo lunedì sera, dentro i protagonisti di questo incredibile Brugherio - Schiaffino. Uno psicodramma, quello che hanno dovuto affrontare i ragazzi di Cesaro a mezz’ora dall’inizio della sfida, quando i padroni di casa erano già avanti di tre, trascinati dalla doppietta di Ayovi e dal gol di Varisco. Ma il cuore rossonero non si è fermato: De Ponti, Ravasi e Perego hanno riequilibrato la sfida in soli cinque minuti, prima della fine primo tempo. E la follia padernese non aveva ancora finito, anzi, cercava quella sicurezza che si è alzata dalla panchina. Due nomi, due cognomi: Davide Aldrovandi, Christian Pavesi. I due subentrati hanno chiuso i conti sul 5-3 biancorosso e hanno confermato ciò che già si poteva pensare alla fine dei primi trentacinque minuti: lo Schiaffino vince il campionato, va ai Regionali vola alle fasi finali.

UN QUARTO D’ORA SENZA SENSO

Ce l’ha quasi fatta lo Schiaffino: un ultimo passo, un ultimo punto, per chiudere definitamente i giochi di questo girone C. È stata una cavalcata epica, un testa a testa col Cologno che si è tenuto vivo fino all’ultima giornata, fino ad oggi. Novanta minuti finali, che non saranno una passeggiata: perché di fronte c’è il Brugherio che, è vero, non ha più nulla da chiedere a questo campionato, ma che giusto due settimane fa ha battuto il Cologno. Proprio i padroni di casa sono stati la sliding door della stagione dei gialloverdi e, chissà, magari stasera saranno sempre loro a dare una seconda clamorosa svolta a questo girone.

Ma dopo quattro minuti di sostanziale equilibrio, Ravasi sembra scacciare ogni possibile fantasma: sembra, perché l’ esultanza dell’undici, una gioia che avrebbe significato già un bel salto verso le finali, viene interrotta dall’arbitro, che segnala il fuorigioco dell’attaccante ospite. Ma la partita, dopo un’iniziale fase di studio, si è finalmente sbloccata e, con essa, si son sbloccati anche i ragazzi di Reif: dopo la conclusione di Urbani e la gran risposta di Di Summa, Resnati arriva prima di tutti sulla respinta, ma il suo potente rasoterra trova ancora l’ex Limbiate pronto, prontissimo, nel negare l’1-0. Un botta e risposta fulmineo, che racconta di una partita in cui lo 0-0 sembra essere da subito in bilico. Detto, fatto: al 20’ Avoyi scappa ai difensori ospiti e, glaciale di fronte al portiere padernese, manda avanti i ragazzi di Via San Giovanni Bosco, che, cinque minuti dopo, allungano: cross sporcato e allungato da Urbani, su cui Varisco, lesto e veloce, si avventa, spedendo il pallone del raddoppio in porta.

È uno Schiaffino che non riesce più a reagire, non riesce a ritrovare quelle sicurezze con cui era arrivato a Brugherio e questo, nel rettangolo verde, significa solo una cosa: lasciare agli avversari il campo. È una legge non scritta, ma che anche stasera sembra riconfermarsi: un minuto dopo il 2-0, è ancora Ayovi a esultare. Tempismo perfetto d’inserimento per il trequartista di casa, che da pochi passi realizza la sua personale doppietta. È un risultato clamoroso, un parziale che però sembra subito risvegliare la capolista, ferita nell’orgoglio e bisognosa di recuperare: cambia l’atteggiamento, cambia anche il punteggio. Al 28’ Arzuffi serve in profondità De Ponte che, sfuggito alla marcatura, accorcia immediatamente le distanze, che si fanno ancora più corte, anzi si annullano nel giro di una decina di minuti. Perché il gol del centrocampista risveglia il colosso di Paderno Dugnano, che riprende ciò che si era perso. E così, il 3-2 arriva subito: un gol da vero rapace, quello di Ravasi, che sfrutta una disattenzione difensiva e di prima intenzione insacca. Un pareggio che segue a ruota, sospinto dal pubblico ospite e realizzato da Perego. L’otto, su un’altra imprecisione della difesa di casa, supera con un rasoterra Cimafonte e riporta la parità in campo, ma soprattutto, riporta lo Schiaffino da solo in vetta. E dopo un quarto d’ora di assoluta follia, i dieci minuti finali danno riposo al cuore dei tifosi: l’equilibrio tornato nel punteggio si riflette nel campo. Ma, al duplice fischio, c’è una consapevolezza, o forse uno strano dubbio: se i primi quarantacinque sono stati così, la ripresa cosa potrà riservarci?

SICUREZZA ROSSONERA

E la prima notizia di questo secondo tempo arriva dopo dieci minuti: nessuno ha segnato, anche se, a ben guardare, anche nella prima frazione erano stati dieci minuti tranquilli. L’equilibrio sembra ritornato nel rettangolo verde: una buona notizia per gli ospiti, che finisse così, si prenderebbero definitivamente la vetta.

Ancora una volta, però, il ventesimo segna un cambio di passo, non tanto e non ancora nel punteggio, ma quantomeno nella partita, che dopo una prima metà di tempo molto tattica, sembra essere di nuovo presa in mano dal Brugherio: sembra venire fuori, fra i rossoneri, un po’ di paura, tra tutti, eccetto Lacci, che tiene ben salda e dritta la nave della difesa padernese. Eppure, nel momento forse più difficile dal fischio d’inizio del secondo tempo, Aldrovandi risolve tutto: una fuga perfetta, un rasoterra che, aiutato da una deviazione, s’insacca in rete. È 4-3, è sicurezza, nel punteggio e, dopo il vantaggio, anche in campo. Perchè ora, i ragazzi di Cesaro, giocano sereni, con una tranquillità che invece sembrano non avere i padroni di casa. E così, Arzuffi si avvicina al centro personale: fuga alle spalle di Nasisi e Zoncada e destro a incrociare, che sibila vicino al palo, ma si spegne sul fondo. Una fiammata, quella del capocannoniere del girone, che sembra essere l’ultima di un match incredibile, o forse no. Perchè sull’ultima palla del match i conti sono chiusi, blindati, da Pavesi, fissa il risultato sul 3-5 finale. «La capolista se ne va», cantano i rossoneri a fine partita: ora arriva il bello, ora arrivano le final four. 

IL TABELLINO

CITTÀ DI BRUGHERIO - ATL. SCHIAFFINO 3-5
RETI (3-0, 3-5): 20’ Ayovi (C), 25’ Varisco (C), 26’ Ayovi (C), 28’ De Ponte (A), 32’ Ravasi (A), 37’ Perego (A), 25’ st Aldrovandi (A), 49’ st Pavesi (A).
CITTÀ DI BRUGHERIO (4-2-3-1): Cimafonte 6.5, Della Bosca 7, Sormani 6.5 (28’ st Dimartina sv), Ponchiroli 6, Del Rosso 6.5 (35’ Nasisi 6), Zoncada 6.5, Trunzo 6 (23’ st D’Ambrosio 6), Ayovi 8.5, Urbani 7.5, Resnati 7 (33’ st Aiello sv), Varisco 8 (30’ st Fontana sv). A disp. Pinto, Manzoni. All. Rief 6.5. Dir. Trunzo.
ATL. SCHIAFFINO (4-3-3): Di Summa 7, Fanelli 6.5 (23’ st Castello 6), D’Andretta 7 (44’ st Sampen Orellana sv), Palmiero 6.5, Chirica 7, Lacci 7.5, Montagner 6 (17’ st Aldrovandi 7.5), Perego 8.5, Arzuffi 7.5, De Ponte 8, Ravasi 9 (28’ st Pavesi 7.5). A disp. Gligor, Marra, Ghoneim, Mohamed, Lobina. All. Cesaro 8.5. Dir. Trocino.
ARBITRO: De Simone di Cinisello Balsamo 7.
AMMONITI: D'Ambrosio (C), Chirica (A), Pavesi (A).

LE PAGELLE

CITTÀ DI BRUGHERIO

Cimafonte 6.5 Subire cinque gol non è mai facile, ma il tutto viene forse reso meno amaro dall’averne evitati altrettanti. Dopo l’ennesima parata che compie nel primo tempo i tifosi ospiti rimangono increduli: in spaccata, coi piedi, respinge un tentativo molto ravvicinato dell’avversario.
Della Bosca 7 Non esce mai dal campo per scelta del suo allenatore, non esce mai dalla partita e non lascia mai la difesa sguarnita per scelta sua: una dimostrazione? Quella diagonale di quaranta metri a tempo quasi scaduto sulla fascia opposta alla sua per chiudere il tentativo di ripartenza dello Schiaffino.
Sormani 6.5 Bello il duello che ingaggia coi terzini rossoneri: sì perché, se Montagner ha la tendenza ad accentrarsi, sia D'Andretta sia Fanelli invece voglia e desiderio di attaccare. Di fronte, però, il difensore di casa cerca di limitarlo in tutti i modi, come cerca anche di risponde a Perego ogni qualvolta si allarga sulla fascia (28’ st Dimartina sv).
Ponchiroli 6 Centrocampo intasato e pochi palloni per il quattro di Rief, che però ha un ruolo importante nel dare equilibrio alla sua squadra: insomma, pochi palloni ma tanto lavoro sottotraccia che, nonostante il risultat,o ha comunque donato una certa compattezza al suo Brugherio.
Del Rosso 6.5 L’ennesimo infortunio in casa biancazzurra a pochi giorni di distanza dal compagno Manzo. Peccato, perché nei primi minuti era riuscito a fare buona guardia, guidando anche bene la difesa nella pressione portata dal Brugherio nella mezz’ora iniziale di gioco.
35’ Nasisi 6 Entra a freddo e fatica nei primi minuti nella ripresa però si riprende imbastisce un bel dialogo e una bella connessione con Zoncada: quella doppia scivolata a chiudere il tentativo di fuga di Ravasi ne è un esempio.
Zoncada 6.5 Si sgancia spesso nel tentare di aiutare i suoi terzini nel contenere le avanzate offensive avversarie. Duello di fisico quello che ingaggia con Ravasi, con cui cerca di far valere i centimetri per contenere la furia dell'attaccante rossonero.
Trunzo 6 Spazi? Pochi, anche se la sua velocità lo aiuta. Interessanti i movimenti che imbastisce con i compagni di reparto e che, quantomeno nella prima mezz’ora, tolgono qualche riferimento allo Schiaffino.
23’ st D’Ambrosio 6 Nei minuti finali di forcing biancazzurro cerca di sfruttare la sua velocità per dare supporto all'attacco di casa: ma questa rapidità gli torna anche molto utile, perché cerca sempre di tornare in difesa a dare una mano. La posizione, però, resta quella di un terzino più impegnato a offendere che a difendere. E ci sta.
Ayovi 8.5 Trequartista, ma quasi anche seconda punta, parte fortissimo: in cinque minuti concede agli spettatori un concentrato delle sue doti. Prima la fuga palla al piede con cui sblocca il match di via San Giovanni bosco, poi l’inserimento perfetto con cui realizza il momentaneo 3-0. Dopo la furia iniziale, gli ospiti sono costretti a seguirlo attentamente: d’altronde, con una doppietta, diventi il sospettato numero uno.
Urbani 7.5 «È lui quello che non molla mai» si sente dagli spalti, facendo riferimento proprio al capitano biancazzurro. È lui, quello che a inizio ripresa stava infastidendo di più il pareggio e il passaggio dello Schiaffino e, infine, è lui che nei minuti finali, spalla alla porta e costantemente raddoppiato, cerca comunque uno spazio per attaccare. Cuore.
Resnati 7 Il vero play di Reif, il giocatore in grado di leggere perfettamente il momento della partita: forza la giocata quando può, rimane più riparato quando lo spazio non gli viene concesso. Come se avesse la visuale dall'alto stile Fifa, riesce quasi sempre a fare la scelta corretta (33’ st Aiello sv).
Varisco 8 Fra le nubi, nell'incertezza di quel pallone vagante, è lui a dar un messaggio, che si configura come un siluro scagliato in rete. 2-0 momentaneo, che dà ai suoi un'energia fuori dal comune, il tutto in una partita in cui gli avversari gli concedono poco, ma quel tanto che basta se lo prende (30’ st Fontana sv).
All. Reif 6.5 Una media, fra ciò che ha mostrato nella prima mezz'ora, e come ha subito poi il ritorno della capolista: la sua squadra gioca una parte di gara fantastica, con soluzioni diverse, ma tutte interessanti. Quando però i rossoneri si risvegliano, è difficile contenerli, anche se un accenno di reazione nella ripresa si vede. Il 4-3, è chiaro, non può che toglierti quelle energie mentali che ti stavano trascinando. 

ATL. SCHIAFFINO

Di Summa 7 Pronti, via, risponde subito su Resnati e tiene così in partita i suoi. Anche dopo il 3-0 - ed è bene sottolinearlo, sono tre tiri imparabili - fa valere un ottimo posizionamento: è sempre e letteralmente un passo avanti agli avversari, riuscendo così ad anticipare i lanci lunghi tentati dai biancazzurri.
Fanelli 6.5 Rapidissimo, cerca di contribuire sfruttando questa sua caratteristica a entrambe le fasi: segue Varisco ovunque vada, lo pedina in ogni area del campo e quando l'undici di casa prova a mandare proprio nello spazio lasciato libero dal terzino un compagno, eccolo che rientra velocissimo a limitare l'avversario.
23’ st Castello 6 Venti minuti di grande quantità, con l'obiettivo di portare a casa quantomeno il pareggio: durante il forcing finale, si chiude coi compagni per blindare il 4-3. Sacrificio.
D’Andretta 7 Il simbolo della sua prestazione lo dà a pochi minuti dalla sua uscita dal campo: lui, terzino sinistro, si accascia, sfinito, a pochi passi dalla linea del fallo laterale di destra. Perché? Perché si era fatto una diagonale difensiva per aiutare a coprire quell'area di campo. Dedizione (44’ st Sampen Orellana sv).
Palmiero 6.5 È lui ad incaricarsi spesso della transizione da difesa ad attacco, sfruttando quella proverbiale fisicità che gli permette di proteggere bene palla. Un lavoro che fa bene, e che permette di aver sempre un uomo in più in ogni zona del campo.
Chirica 7 Attivissimo nelle prime battute di gara: al quinto scambia con un compagno, poi si sgancia e va a fare il centrocampista aggiunto. La partita non glielo permette più, ma gli lascia spazio per una serie di belle chiusure sui tentativi di verticalizzazione del Brugherio.
Lacci 7.5 Il duello, quello con la D maiuscola, è quello fra lui e Urbani: due tori, che non si concedono alcun convenevole, ma si aggrediscono con costanza. Sempre però, con grande correttezza. E sono proprio le sue chiusure a tenere in piedi lo Schiaffino a inizio secondo tempo, permettendo il sorpasso di metà ripresa.
Montagner 6 La sua posizione è uno dei temi tattici dello Schiaffino: sì, perché nonostante non trovi tantissimi spazi, il suo movimento senza palla permette di aprire spazi su quell'out di destra che vengono attaccati con costanza dai terzini e da Perego, con cui si trova costantemente a scambiarsi la sfera e la posizione.
17’ st Aldrovandi 7.5 Mentre tutti i tifosi attendono uno scarico, o un movimento di diverso tipo, lui gela i supporters di casa: accentramento perfetto e rasoterra imprendibile. Aldilà del gol, è il peso che la sua rete ha avuto nella sfida che merita di essere sottolineata: il centro della sicurezza.
Perego 8.5 Un gigante a cui è - quasi - impossibile togliere palla: un centrocampista a cui non si darebbe come dote lo sprint, ma che è in grado di scappare sulla fascia e accentrarsi, superando la marcatura di non uno, non due, ma tre avversari. Ma, soprattutto, un giocatore che è riuscito, con la sua pressione e il suo gol, a svoltare le sorti di una partita difficile. Ecco, questo è, in breve, Nicolò Perego.
Arzuffi 7.5 La notizia del lunedì sera è che non è riuscito a segnare: un gol a partita rimane un bel bottino, ma non è che contro il Brugherio la voglia sia mancata. Un suo sprint riaccende i rossoneri, una sua fuga rischia molto prima del gol di Pavesi di chiudere ogni discorso.
De Ponte 8 Bravo, nel scambiarsi con Arzuffi e premiare il filtrante proprio del suo nueve: per il resto, una prestazione di alta classe, in cui però, quegli spunti con e senza palla si son sempre visti, anche nel finale, quando son serviti per allontanare la sfera dalle zone calde.
Ravasi 9 Quando parte palla al piede, non si sa cosa potrà combinare, ma in ogni caso, la tifoseria biancazzurra inizia a tremare. Un po' di sfortuna - una posizione in fuorigioco millimetrica - gli nega la gioia del gol, o meglio, la rimanda di una ventina di minuti, quando è rapace nel riceve e subito girarsi per buttare quel pallone in rete.
28’ st Pavesi 7.5 Si muove tanto fin dai primi istanti della sua gara, ma di palloni non ne trova quasi nessuno. Ci sta, la sua squadra non ha modo di fornirgliene, pressata dal Brugherio. Ma appena gliene arriva uno suo piedi, è gol. Mica male.
All. Cesaro 8.5 Non sappiamo quante squadre sarebbero state in grado di reagire dopo un 3-0 in poco più di cinque minuti. Poche? Diciamo anche pochissime. Eppure, i suoi non hanno mollato, e hanno voluto riprendersi tutto subito. Se questo non è carattere...E poi, c'è un dato che lo ripete e dimostra questo carattere: due gol nella ripresi, due gol da subentrati. Il gruppo c'è e risponde presente. 

ARBITRO

De Simone di Cinisello Balsamo 7 Una partita condotta bene: visto il risultato, ci si sarebbe aspettati un clima teso. E invece niente: merito dei giocatori, ma anche di un arbitraggio che ha lasciato spazio a poche proteste. Ottima gestione poi, quella dei cartellini, estratti solo quando strettamente necessario.

LE INTERVISTE

Fa i complimenti agli avversari e ai suoi ragazzi il tecnico di casa Reif: «Un peccato, vincevamo 3-0: la giovane età ha pagato un po' di voglia di far troppo, ma alla fine dei conti loro sono una grande squadra. Noi eravamo senza fuori quota e quando ti trovi davanti 2005 e 2004 fai fatica. Sono contento di aver onorato questo campionato, cercando di vincere. Tirando le somme, viste soprattutto le ultime due partite, la classifica è bugiarda. Io sono subentrato a gennaio in punta di piedi: non volevo stravolgere un assetto di giocatori e gruppo squadra. Il calcio è uno sport che insegna educazione sportiva: questa squadra si è sempre comportata bene in campo, siamo sempre usciti a testa alta e gli auguro di fare bene in futuro perché se lo meritano».

Contento, felicissimo del suo gruppo Cesaro, allenatore dello Schiaffino: «Non ci sono parole?! Le parole ci sono! Per fare i complimenti a questi ragazzi, che ci hanno creduto dall'inizio della stagione, anche nelle difficoltà che abbiamo incontrato. Fino alla fine ci abbiamo creduto, all'ultima curva abbiamo fatto il sorpasso, poi abbiamo visto il rettilineo finale. Ci sono un po' tremate le gambe alla fine, come testimonia il 3-0, ma l'abbiamo ribaltata: questi ragazzi hanno carattere, questi ragazzi sono forti».

 

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