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Coppa Lombardia Under 17

Due gol fantascientifici in una finale epica: la Vigor degli imbattibili si consegna alla storia!

Dopo la vittoria del campionato, i classe 2008 fanno doppietta e si prendono anche al Coppa Lombardia contro il Caravaggio

VIGOR MILANO, UNDER 17

VIGOR MILANO, UNDER 17

Quella coppa lì, dal sapore inconfondibile che hanno i libri di storia - quelli antichi - quando si sfogliano. Quella coppa lì, quella che dalle ore 19:30 del 4 maggio ha una nuova proprietaria. Viene da Paderno Dugnano, ha un'aquila sullo scudo e si chiama Vigor Milano. Tatuatevelo in testa questo nome: a rispondere, è la squadra che in cinque anni è arrivata a dominare la Lombardia. Intanto, lo incidiamo in un pezzo di storia. Perché sì, la Vigor ce l'ha fatta. Anche contro il Caravaggio dei miracoli, anche contro le parate di Rovida e la garra di Riboni. 2-0, dice il referto. «È fatta», dice Giovanni Esposito dall'altra parte del globo (non si è perso un singolo aggiornamento). E quando capitan Piazza alza al cielo proprio quella Coppa lì, tutta la regione dice una cosa soltanto: «Siete leggenda». 

REGOLE

Ci sono regole che semplicemente non si possono rompere. Come fossero leggi della fisica, come nome ataviche impresse nel destino. Le cose devono semplicemente andare così. Una di queste famigerate regole? Quando Riccardo Piazza è in campo, la fascia sinistra diventa rovente. Tutto vero, anche contro una squadra tosta come il Caravaggio. Prima appoggia un assist perfetto a Galbiati (suo compagno di spedizione su Marte), poi un passaggio al bacio per Del Signore. Due azioni copia-incolla, con il passaggio che parte dal fondo del campo e la conclusione che si infrange sulla rete oltre la porta. Sì, ma la terza è quella buona. Eccola un'altra regola inossidabile! Dunque, ricapitoliamo: Piazza scatta sulla sinistra, arriva fino in fondo al campo, si smarca, calcia in mezzo. Poi - finalmente - arriva lo scarpino magico di Olio. Calcio sicuro e palla dentro. Semplice, pulito, consequenziale. Siamo al 24', la Vigor si sblocca. 

E il Caravaggio? Combattere contro regole così ferree non è facile per niente, ma la testa è di quelle dure per davvero. Lo svantaggio non fa tremare le gambe ai ragazzi di Ortori, che con tanto olio di gomito si mettono ad insediare la porta di Scaiola. Prima Cremonesi al 26', poi Haddioui di testa al 35', infine gran cross di Akrach e piattone di Brignoli al 42'. L'esito? Sempre loro, solo loro, ovviamente loro: i guantoni di Scaiola. Il duplice fischio mette solo in pausa lo spettacolo: la Vigor comanda, ma il Caravaggio è tutt'altro che arreso. 

ATTO FINALE

Regole, leggi, postulati intoccabili. Ancora Piazza per Galbiati (8'), ancora Scaiola insuperabile (10'). La seconda regola ha bisogno di una specifica, di un corollario: quando Riboni si presenta davanti alla porta sono sempre problemi, quando poi decide di inventarsi assist-man potrebbero proprio essere dolori. Ma, l'eccezione è sempre dietro l'angolo, la famosa eccezione che conferma la regola. Si incarica Lorenzo Scaiola dell'arduo compito di rompere la legge più chiara della fisica: accosciata e parata di piede sul tiro di Brignoli e via, porta salvata. È semplicemente una risposta ineccepibile al primo postulato del Caravaggio. Nel frattempo, la Vigor continua la sua quest del doppio vantaggio. Lì davanti, ci pensa Riga, che al 13' si trova a tu per tu con Rovida. L'occasione è d'oro, ma i guantoni del portiere bergamasco lo sono un po' di più. Insomma, a parata perfetta risponde parata miracolosa. E le reti rimangono ferme nel secondo tempo. 

Sì, un paio di scelte arbitrali fanno discutere. Dalla parte del Caravaggio si chiede a gran voce l'assegnazione di un rigore (e mezzo) per un paio di contatti avvenuti in area. Poco importa però, la scelta di Semeraro di Monza è netta: contatto pulito di Piazza su Zuttion, è tutto regolare. E nel mentre, Scaiola ne combina un'altra delle sue: quel cross di Zuttion per Segala era una perla di rara bellezza, ma la conclusione del terzino trova davanti la durezza della Legge più cruda di tutte. Quei guantoni, quei maledetti guantoni... 

Un'altra regola, l'ultima: quando Riga calcia bene, si trasforma in un cecchino. È la legge del destino, il martello che si abbatte sulla scrivania del giudice supremo. Insomma, è sentenza: al 38' il tiro del numero 10 parte sicurissimo dai 25 metri e si insacca in quel millimetro di mondo sotto la traversa dove accadono i miracoli. È l'ultima battuta (perché il gol di testa di Familiari al 47' è giudicato in fuorigioco), l'ultima parola di una favola bellissima. La Vigor scrive il suo nome nella leggenda. Punto. Libro chiuso. 

IL TABELLINO

VIGOR MILANO-CARAVAGGIO 2-0
RETI: 24' Olio (V), 38' st Riga (V).
VIGOR MILANO (3-5-2): Scaiola 9, Tabini 9, Villani 7.5, Galbiati 8 (41' st Neli sv), Petito 7.5, De Serio  7.5, Piazza 8.5 (45' st Cammaroto sv), Olio 9 (36' st Curreli sv), Zufolo 8 (15' st Montana 7.5), Riga 9 (47' st Coppola sv), Del Signore 8.5 (45' st Fabozzi sv). A disp. Madia, Bel Magtouf, Lorusso. All. Audino 9. Dir. De Serio.
CARAVAGGIO (4-3-3): Rovida 7.5, Incarnato 7, Segala 7, Haddioui 6.5 (40' st Familari sv), Radwan 6.5, Baban 6.5, Akrach 7 (28' st Ferri 6.5), Cremonesi (16' st Muca 7), Zuttion 7.5, Riboni 7.5, Brignoli 6.5 (32' st Kakusi sv). A disp. Fumagalli, Gazzola, Brignoli, Toffetti, Cerioli. All. Ortori 7.5. Dir. Donatelli.
ARBITRO: Semeraro di Monza 5.5.
ASSISTENTI: Morina di Chiari e Cila di Chiari.

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