Torneo delle Province
06 Maggio 2025
RAPPRESENTATIVA MILANO UNDER 17 • Marco Sigillò, Jacopo Maiorano e Nur Attia incidono nel 4-3 finale
No, per chi se lo stesse chiedendo quanto segue non è un replay. Maiorano che la insacca all'ultimo minuto non è solamente un qualcosa di già successo, anche se dell'Inception l'ultima folle impresa di Milano ne ha parecchio. Perché quasi come se come fosse stato tutto un sogno, insito nel subconscio, ma alla fine di nuovo è tutto reale: è 4-3 a Cremona, ancora all'ultimo minuto, sempre con Jacopo Maiorano nelle vesti di attore protagonista con il piattone a due dalla fine che catapulta la Rapp in semifinale. Dopo una partita folle, ai limiti della coscienza e conoscenza umana, in cui i cremonesi ribaltano alla grande l'iniziale vantaggio dei meneghini targato Sudano, e lo fanno con una mezz'ora di fuoco dove prima Grelle e poi due volte Longo fissano un tris da sballo. Che potrebbe essere definitivo, tuonante, ma ecco la sliding door che cambia tutto: ed è Grelle che si fa parare il rigore da Cappelleri, è Sigillò che accorcia sul finale di primo tempo. Ma soprattutto è una reazione forsennata, non di questo mondo e in inferiorità numerica dopo l'espulsione di Sudano e che porta la firma indelebile della scuola Milanese Corvetto: dentro Attia, gol, dentro Maiorano...il resto è storia. Il sogno semifinale svanisce per una Cremona tostissima, arcigna ma che alla fine paga un secondo tempo forse troppo morbido. Mentre il presente per Milano dice che anche quest'anno è semifinale, il prossimo futuro dice appunto Lecco. E il finale del film? Beh, i titoli di coda sono ben lontani.
Déjà-vu, il più classico dei classici. Quarti di finale del Torneo delle Province, di fronte le Under 17 di Milano e Cremona, è il 30 aprile del 2024...e spostando il calendario di 371 giorni è ancora così. Perché il 6 maggio 2025, è ancora una questione tra cremonesi e meneghini - questa volta però sul manto erboso di Soresina - e in palio non c'è solamente un posto tra le migliori quattro della Lombardia, vincere infatti vorrebbe dire semifinale, vorrebbe sfidare Lecco a Costa Masnaga per avanzare all'ultimo atto. Ed è questa la missione di Cremona, ancora sotto la guida di Mauro Bonali, così come l'imperativo per una Milano che da campione in carica in finale ci vuole tornare col nuovo-vecchio corso targato Dargenio e ripetersi, alzando la coppa a cielo il 18 maggio.
Ma step by step, e allora ecco che i meneghini per questo quarto di finale ripartono da un 4-3-3 molto più collaudato nei suoi interpreti rispetto al ko con Pavia: Cappelleri tra i pali, Gallotti e Sigillò bassi con Cavicchioli e Vastola centrali. Huaman play davanti alla difesa con Sandu e il ritorno di Luca Mapelli dal primo minuto a completare il centrocampo; infine il trio offensivo che si compone di Diaco e Sudano larghi rispettivamente a sinistra e destra, Corti unico riferimento là davanti. Risponde Cremona col solito 4-3-3 che vede bomber Grelle leader dell'attacco e capitan Arcuri vero e proprio mastino del centrocampo. Proprio dai piedi di un centrocampista, uno di quelli totali, la partita si spacca subito. E lo fa quel Mapelli mancato come l'aria a Milano, lo stesso che vede il taglio centrale di Sudano e lo serve con un cioccolatino che il sette - resistendo al ritorno di Bertuzzi - deve solo scartare e infilare col sinistro in porta (8'): è 1-0 immediato per la banda di Dargenio! Gol che potenzialmente sposterebbe tanto, tantissimo ma che in realtà ai cremonesi non tange nemmeno di una virgola. Perché i ragazzi di Bonali si riassettano bene, con l'atteggiamento e le distanze giuste, ed ecco che dopo un paio di prove generali - vedi le conclusioni una a lato e l'altra centrale di Tosoni (12') e Konan (14') - iniziano a far paura. Ci mette una pezza alla grandissima Cavicchioli, togliendo di fatto il pallone a Konan dopo una bella combinazione con Grelle che lo aveva messo in porta (17'), ma ecco che sugli sviluppi successivi proprio Grelle si presenta a tu per tu Cappelleri e lo fredda per l'1-1.
Pareggio meritatissimo per Cremona che in campo sembra quasi giocare con un uomo in più: fisicamente imponenti, dappertutto e bravissimi nel partire immediatamente all'offensiva una volta trovati gli spazi. Gli stessi che Milano fatica a riempire, mostrandosi confusa e quasi in balia dell'avversario, tant'è che dopo la parata di Cappelleri bravo a ipnotizzare Konan in piena area (20'), in cinque minuti la barca meneghina imbarca acqua paurosamente. Lo fa per mano del pirata Matteo Longo che prima completa la rimonta (2-1) - palla lunga per lui, Gallotti buca l'intervento da cui nasce una carambola risolta proprio da Longo che mette dentro a porta vuota (23'), e poi segna un tris pesantissimo. Ancora con la quattro per cento cremonese guidata da Grelle che al limite serve Longo che spara il destro, sfortunatissimo Cavicchioli che devia il pallone mettendo fuori causa Cappelleri; è 3-1 Cremona!
Ribaltone fantascientifico dei padroni di casa e che può essere paradisiaco quando, su un'altra palla letta male dalla difesa milanese, Cappelleri atterra Konan in area di rigore decretando un penalty ineccepibile (28'): dal dischetto va Grelle che però si fa ipnotizzare dal portiere scuola Buccinasco, che tiene a galla la barca nel momento in cui rischia di sprofondare negli abissi. E da cosa nasce cosa, perchè ecco che con un sussulto d'orgoglio Milano si riaffaccia nella metà campo avversaria per la prima volta dopo il gol di Sudano, ed ecco che trova lo spiraglio per riaprire tutto. Lo fa ancora Sudano che dalla bandierina la mette perfetta in area, bucano tutti ma non Sigillò che arriva sul secondo palo e da due passi insacca di testa il 3-2 (32'). Emozioni a non finire a Soresina, cambi di direzione continui di un destino ancora incerto, alla fine di quarantacinque minuti folli, di idee c'è da schiarirsene parecchie.
Ripresa al via e subito un cambio lato Milano, con Dargenio che manda in campo Porta al posto di Huaman. Ma ecco che il match prosegue sull'elettricità quasi mortale scatenatasi nel primo tempo, e dopo appena un minuto Grelle si costruisce un'occasione gigantesca: palla al limite, ingresso in area proteggendo il pallone e sassata col destro che spacca la traversa e scivola via. Un segnale che mette subito in guardia Sandu e compagni, e quindi ecco ancora le mosse dalla panchina, ecco Calemme e Maiorano al posto di Mapelli e Diaco.
Non è da meno Cremona che riprende da dove aveva iniziato, anch'essa cambiando con gli ingressi di Cardillo e Ndiaye ma rimanendo sempre bene in partita. Un match che sembra quasi ristagnare tra un vorrei ma non posso dei ragazzi di Dargenio e la tempra cremonese. Prova a rompere il limbo il neo entrato Attia direttamente da punizione, destro a giro destinato sotto la traversa ma che Ginelli è bravissimo nel levare dalla porta (20'). Cinque minuti più tardi è invece la sorte a sorridere ai padroni di casa, perché sul cross messo dal fondo di un infinito Gallotti arriva Romani che devia in corsa verso la propria porta rischiando l'autogol; provvidenziale Ginelli nel levarla con un riflesso clamoroso (25').
Sfuriate a cui però i campioni di Lombardia paiono fermarsi, perdendo pure Sudano espulso per un fallo di reazione (34'). Ma fare i conti senza l'oste quando in ballo c'è Milano è un errore madornale. Perché ecco che con un cuore clamoroso, in dieci, Gallotti fa la palla lunga per Attia che in area protegge palla e poi col destro frusta in porta, con tutta la forza del mondo per il clamoroso 3-3 (38'). Milano l'ha fatto ancora, eccome se l'ha fatto, ma di nuovo non è finita qui, non siamo nemmeno vicini all'apice della follia di cui è capace la squadra di Dargenio.
Perché tra qualche sbalzo, vedi il tiro cross di Calemme respinto (41') e il miracolo di Ginelli su Maiorano in piena area (42'), ecco che il picco di assennatezza si raggiunge a due dalla fine. Lo aiuta Sandu battendo il corner dalla sinistra, lo porta Maiorano che - lasciato clamorosamente solo dalla retroguardia cremonese - appoggia col piattone facile facile, il più pesante dei palloni che si insacca, diventando leggero come una piuma. Scrivendo il 4-3, rivelandosi decisivo ancora una volta dalla panchina così come con Lodi; un poker che può essere cinque con Attia che in pieno recupero la mette clamorosamente fuori a porta vuota. Ma nessun rischio stavolta, solo il giusto finale fuori dal normale in una gara tutt'altro che ordinaria che alla fine emette il suo verdetto: Milano è in semifinale.
CP CREMONA-CP MILANO 3-4
RETI (0-1, 3-1, 3-4): 8' Sudano (CP M), 17' Grelle (CP C), 23' Longo (CP C), 25' Longo (CP C), 32' Sigillò (CP M), 38' st Attia (CP M), 43' st Maiorano (CP M).
CP CREMONA (4-3-3): Ginelli 6.5, Frosi 7, Bertuzzi 6.5, Romani 6, Venturini 6, Arcuri 7, Konan 6.5 (4' st Ndiaye 6.5), Tosoni 6 (14' st Cardillo 6), Grelle 7.5, Ait Bakrim 7, Longo 7 (43' st Lo Cascio sv). A disp. Scotti, Alquati, Bushi, Mussi, Penciuc. All. Bonali - Scazzoli 6.5. Dir. Bessi - Corbani.
CP MILANO (4-3-3): Cappelleri 7.5, Gallotti 6.5, Sigillò 7, Huaman Rabanal 6 (1' st Porta 7), Cavicchioli 6.5, Vastola 6, Sudano 7, Mapelli L. 6 (12' st Calemme 7), Corti L. 6.5 (18' st Attia 8), Sandu 6.5, Diaco 6 (12' st Maiorano 7.5). A disp. Carbone, Buffa Calleo, Balzari, Belmonte. All. Dargenio M. 7.5. Dir. Felter - De Palma.
ARBITRO: Lenzi di Mantova 6.5.
ESPULSI: 34' st Sudano (CP M).
AMMONITI: Romani (CP C), Tosoni (CP C), Lo Cascio (CP C), Vastola (CP M), Mapelli L. (CP M), Corti L. (CP M).
CP CREMONA
Ginelli 6.5 Vive un primo tempo quasi da spettatore dopo il gol di Sudano, nella ripresa bravissimo in un paio di occasioni ma alla fine pesa la complicità con la difesa sul 4-3 di Maiorano.
Frosi 7 Fa ottima guardia su Diaco annullandolo completamente, non spinge molto ma è fondamentale soprattutto in fase di copertura.
Bertuzzi 6.5 Preso in infilata da pallone dato da Mapelli a Sudano, non riesce a levare il pallone dalla disponibilità di quest'ultimo ma nel complesso mostra comunque personalità.
Romani 6 Oggi giornata no, rischia l'autogol sul cross di Gallotti che Ginelli è fenomenale nel levare dalla porta e per il resto vive una partita difficile dopo una buonissima prima mezz'ora.
Venturini 6 Anche lui partecipa al concorso di colpe che vede Cremona sciogliersi come neve al sole nell'ultimo quarto d'ora, limita Corti per quanto può ma Attia e Maiorano fanno breccia.
Arcuri 7 Davanti alla difesa fa un figurone, guida i suoi da vero capitano e incontrista con piedi tutto sommato educati specialmente nel primo tempo in cui Cremona domina in mezzo al campo.
Konan 6.5 Imprendibile sulla destra per quarantacinque minuti, si ipnotizzare da Cappelleri in piena area di rigore ma ha anche il merito di conquistare il calcio di rigore poi sbagliato da Grelle.
4' st Ndiaye 6.5 Dà vivacità in una ripresa in cui la squadra cala, se non altro ci prova quando ne ha la possibilità.
Tosoni 6 Inizia molto bene, cercando anche la fortuna da fuori con un destro che però si perde a lato, poi col passare dei minuti pecca in lucidità e anche il cartellino giallo condiziona la sua partita.
14' st Cardillo 6 Messo dentro per dare qualcosa di diverso ad un centrocampo in difficoltà non riesce nell'intento ma non per demeriti strettamente individuali.
Grelle 7.5 Il carro armato di Soncino: forza fisica impressionante, controllo palla magnetico e istinto da bomber vero; è ciò che dimostra in occasione del primo gol dove è bravissimo a freddare Cappelleri, lo stesso da cui però si fa parare il rigore del potenziale 4-1 calciando in modo tutt'altro che perfetto. Di fatto fa reparto da solo dando sia profondità che immediatezza, quella traversa a inizio secondo tempo grida ancora vendetta.
Ait Bakrim 7 Gioca tra le linee meravigliosamente, un pò da mediano e un pò da trequartista e lo fa benissimo mandando in bambola la cabina di regia di Milano; il classico regista avanzato che tutti vorrebbero.
Longo 7 Appostato come un falco dietro a Gallotti per poi fregarlo in occasione del primo gol, al posto giusto al momento giusto quando infila il tris anche grazie ad una deviazione. Non si risparmia mai finché rimane in campo (43' st Lo Cascio sv).
All. Bonali 6.5 Una partita da due volti, quello bellissimo e raggiante della prima mezz'ora in cui Cremona domina rischiando anche di dilagare, ma anche quello cupo e trasfigurato di una ripresa in cui ai suoi manca quell'intensità, attenzione e quella cattiveria mostrata prima. Alla fine rimangono i rimpianti della rimonta subita in dieci e di una finale che ad una certa sembrava cosa fatta.
CP MILANO
Cappelleri 7.5 Alla fine dei giochi, il vero punto di svolta della partita passa da lui e dal rigore parato a Grelle che in caso di gol avrebbe significato 4-1 e fine dei giochi; lo Spider Man di Buccinasco risponde presente anche con un altro paio di interventi che danno sicurezza alla squadra.
Gallotti 6.5 Primo tempo difficile in cui Longo e in generale il tiro offensivo cremonese gli creano diverse difficoltà, poi nella ripresa rinviene alla grandissima, spingendo come un forsennato, chiudendo la corsia e confezionando pure l'assist ad Attia per il 3-3.
Sigillò 7 Dà bene continuità alla bella prova con Pavia e lo fa ancora meglio, trattorando alla sua maniera e trovando con un inserimento dei suoi il primo gol con la Rapp. Il treno di Cusano Milanino.
Huaman 6 Prova a giocare con pulizia e non se la cava neanche male, poi però Cremona prende il sopravvento e la sua partita finisce di fatto all'intervallo.
1' st Porta 7 Il suo ingresso cambia completamente il volto di Milano; si attacca ad Ait Bakrim disinnescando di fatto la principale fonte di gioco di Cremona, dimostra personalità e una tranquillità nel giocare il pallone disarmante.
Cavicchioli 6.5 Anche per lui più difficile del solito, si rende protagonista di una chiusura da veterano su Konan in avvio di primo tempo poi sembra perdere le distanze assieme all'intera linea difensiva, rimedia col passare dei minuti contraddistinto dalla solita eleganza nelle giocate.
Vastola 6 Messo a dura prova da Grelle e compagnia sembra non prenderla mai così come i compagni nel primo tempo, ci mette una pezza nella ripresa dove gioca con maggior sicurezza.
Sudano 7 Pronti via si dimostra subito un fattore tagliando alle spalle della difesa e freddano Ginelli in uscita col suo mancino, poi meno efficace col passare dei minuti rimedia l'espulsione che gli costa almeno la semifinale.
Mapelli L. 6 Il pallone servito a Sudano è da stropicciarsi gli occhi e fa maledire per averlo avuto solamente a questo punto del Torneo, ma che sia a mezzo servizio ancora lo si vede perché poco pulito in fase di possesso come ha abituato tutti.
12' st Calemme 7 Entra deciso, con la "cazzimma" che serviva per riprendere per i capelli la partita e portarla dalla propria parte, per poco non trova l'angolo fortunato con un tiro-cross che Ginelli intercetta alla grande. Prezioso.
Corti L. 6.5 Forse vero gli manca il graffio per scatenarsi verso la porta avversaria ma la sua partita è comunque positiva, si sbatte tanto e quando parte palla al piede riesce sempre a dare la sensazione di poter sfondare.
18' st Attia 8 Sì, "Attila" is back: dopo due uscite così così questa volta il bomber di Milano Corvetto si riprende tutto con gli interessi, prima chiamando Ginelli al miracolo con una punizione a giro da brividi e poi, proteggendo palla alla grande e poi frustandola in porta il 3-3. Alla fine gli si può perdonare anche il gol sbagliato a porta vuota del possibile 5-3 che era stato top nel costruirsi.
Sandu 6.5 Che ultimamente stia al top è evidente perché da lui ci si aspetta sempre tanto viste le qualità eccelse, oggi sicuramente un passo in avanti rispetto a Pavia c'è perché quando ha la palla crea sempre scompiglio e alla fine di tutto mette la firma sul 4-3 servendo a Maiorano un pallone col contagiri. La musica si sta sentendo di nuovo?
Diaco 6 Così come Mapelli il recente infortunio gli impedisce ancora di mostrare la sua strapotenza e il suo allungo micidiale, tenta spesso il dribbling su Frosi ma non va mai via.
12' st Maiorano 7.5 Ancora una volta lui, sempre lui, meravigliosamente lui. Entra in campo da ala sinistra, finisce per fare la punta e la decide deviando col piatto destro il corner al bacio di Sandu; Dopo Lodi una sentenza ormai, in pieno stile Milanese Corvetto - quello delle rimonte impossibili - manda Milano in semifinale. L'uomo della provvidenza.
All. Dargenio M. 7.5 Gira e rigira siamo sempre alle solite. La squadra trabocca di qualità ma ancora non trova gli equilibri in mezzo al campo nonostante un approccio non da buttar via, Cremona ne approfitta e per poco non manda in archivio la partita in soli trenta minuti. Poi la garra della squadra viene fuori di nuovo, azzecca i cambi da Porta a uomo su Ait Bakrim a Calemme sino al duo Corvetto Attia-Maiorano che decide la partita. La vince in pieno stile "Alla Dargenio", e pur espulso vola in semifinale per riprendersi quella finale vinta con gli Allievi dodici anni fa.
ARBITRO
Lenzi di Mantova 6.5 Ineccepibile il rigore assegnato per il fallo di Cappelleri su Konan, meno sicurezza invece c'è sulla posizione di Grelle in occasione dell'1-1. Giusta l'espulsione di Sudano, tutto sommato una prova positiva per il fischietto mantovano.