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Under 15 Élite

La storia si ripete! Un gol all'ultimo secondo ribalta tutto: la Vis Nova è Campione di Lombardia

Dopo 6 anni, Morgandi batte di nuovo la Virtus e torna sul tetto della regione

Vis Nova, Under 15 Élite

Vis Nova, Under 15 Élite

Chi se la scorda più quella domenica 19 maggio di sei anni fa? Non Luca Cavalli, questo poco ma sicuro. È una musica che torna dal passato, è un mezzo tormento da allora. Era il giorno in cui un certo Schiavo della Vis Nova toglieva ai classe 2004 di Bergamo la loro Coppa. Ne è passata di acqua sotto i ponti... eppure, a volte il tempo fa degli scherzetti. Sabato 10 maggio proprio come quella domenica di 6 anni fa, gli stessi protagonisti in panchina, gli stessi stemmi incisi nella storia.

Chi se la dimentica quella domenica 19 maggio? No Christiani Morgandi, certamente. Era il giorno in cui la sua Vis Nova saliva su tetto di Lombardia, era il giorno in cui un pezzo di storia si fermava a Giussano. È uno scherzo del destino? È la ciclicità del tempo? Chi lo sa. Intanto, quel gol che pareggia tutto di Comita all'ultimo secondo suona proprio come una seconda chance. Lo è, lo è davvero, fino in fondo, in un modo che rimarrà tatuato nella memoria di presenti e non presenti. Perché ai calci di rigore, la Virtus trema un secondo di troppo. E allora ne approfitta Tacchini, ne approfitta Morgandi, ne approfitta Giussano. La storia si ripete uguale a se stessa: la Vis Nova è sul tetto più alto della Lombardia.  

POESIA

Poesia, pura e semplice. Riguardando i video dell'impresa pare davvero di sentire in sottofondo una musica classica delle più raffinate, di quelle oniriche. Le mani che corrono sull'accordo del Do quando Ferrel scavalca la difesa con un pallonetto meraviglioso, il pedale che prolunga le melodie quando Bresciani ributta la palla in mezzo all'area con un cross delizioso, una nota altissima sul pianoforte quando la sfera rotola dentro. Inesorabilmente dentro. Musica per le orecchie della Virtus, un accordo terribilmente sbagliato per la Vis Nova, quasi doloroso per i timpani. E se Castellucci si fosse trovato un centimetro più in là e non avesse sospinto la palla lì dove proprio non doveva andare? La regola è sempre la stessa: con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Dunque sì, è il quarto minuto, è autogol, è vantaggio della meravigliosa Virtus.

Come l'ottava sinfonia di Bethoveen: un continuo ininterrotto di momenti di tensione e di melodie celestiali. Cose che non si spiegano. E ci sarà forse un motivo se questa musica si è impressa nella leggenda e nella storia. Con le montagne di Olginate a fare da cassa di risonanza, Virtus e Vis Nova continuano a suonare il loro meraviglioso duetto. Certo, non ci sono dubbi su chi sia nel primo tempo il primo violino: Cavalli si porta a casa occasioni da gol su occasioni da gol, con pure il fuorigioco - nettissimo - a rovinare un poco i tempi dell'orchestra (una volta al 16' con Ferrel, l'altra volta al 19' con Alcaini). Tocca alla Vis Nova controbattere, con un violoncello potente, baritonale, di quelli che ti svegliano dal torpore: al 28' Castellucci tenta la via della redenzione con un bel cross per Lentini, che però con il petto non controlla. L'intervento che segue è un lavoro per Gigli: affamato sulla palla come non mai, intervento provvidenziale, ma mai quanto i guantoni di Scarpellini. Dunque no, nulla di fatto per Morgandi. E il grande come back di Cavalli, accompagnato da una musica trionfale, comincia a prendere forma. 

ALL'ULTIMO

Ora che Morgandi impugni lo spartito, ora che la Vis Nova cominci a fare il gioco suo, quello con cui ha dominato il Girone B e con cui ha avvisato la regione intera. Su calcio d'angolo ci prova subito la zuccata di Comita, che però si increspa altissima sulla traversa e non permette al pianoforte di Giussano di cominciare la sua musica. Che fosse destinato ad essere il la quel gran scatto di Gigli al 20'? Pareva fatta, e invece alla tribuna neroverde tocca ancora sospirare: palla che si schianta sull'esterno della rete e tutto ancora fermo dalle parti di Morgandi. E nel frattempo, la Virtus... beh, fa la Viruts. Con quell'intelligenza tattica che è il marchio di fabbrica di Luca Cavalli, con quell'armonia di squadra che è una sentenza terribile per tutti gli schemi avversari, con quell'arma affilatissima che è Bresciani sulla fascia destra (due volte pericoloso a cavallo dei 20 minuti). Insomma, tirando fuori il DNA di squadra più forte della Lombardia, come la si appellava dall'inizio di questa stagione. Una sorta di stretta di mano con il destino, una specie di promessa delle stelle.

Mantenuta? Colpo di scena. Sul più bello, il destino cambia idea e toglie la mano, strappando a Cavalli l'appoggio per spingersi verso la storia. All'ultimo secondo, come una beffa, con l'incubo di 6 anni fa che si riaffaccia: prima Bielli si vede togliere la gioia della rete dall'ennesimo fuorigioco, poi Belotti calcia il cross perfetto, Scarpellini tergiversa quell'attimo di più che permette a Comita di ribadire in rete (la gloria va divisa equamente tra tutti e due, Comita e Belotti). Una doccia fredda, freddissima. E la Virtus si sveglia dal sogno, e Morgandi si prende il suo spartito. Ci saranno altri 20 minuti per decidere tutto. 

CAMPIONI

Qualcuno dagli spalti un po' se la sentiva che sarebbe andata così (la terza chiamata è quella buona, Dibbe). Tutto troppo liscio, troppa posta in palio perché Morgandi accettasse di farsi eliminare da un episodio. E allora, la musica continua, maestro: nel primo tempo supplementare è provvidenziale Mangone su Bielli (8', ma che partita ha fatto il portierone della Vis??), nei successivi 10 minuti è bravo Scarpellini a bloccare sul nascere un tentativo del gigante buono Lentini. Due portieri, quattro guantoni, una finale lombarda da decidersi dagli undici metri. Quale pianoforte suonerà alla fine?

Mani affusolate, sguardo concentrato sui tasti, un solo pensiero in testa: «È fatta». Un rigore parato (Scarpellini Superman), 12 calci dagli 11 metri, una partita infinita, una rivalità storica. Si alza la telecamera, l'inquadratura si allarga, chi è il pianista misterioso? Tacchini il suo leggio d'eccezione, i colori nero e verde tatuati sul petto, Christian Morgandi suona la sua ultima nota. La vis Nova è Campione di Lombardia. 

IL TABELLINO

V.CISERANO BG-VIS NOVA 1-1 (5-6 d.c.r.)
RETI (1-0, 1-1): 4' aut. Castellucci (Vi), 39' st Comita (Vi).
SEQUENZA RIGORI: Rovaris (VCB) traversa, Plaku (VN) parato, Zambetti (VCB) gol, Lentini (VN) gol, Redondi (VCB) gol, Belotti (VN) gol, Bielli (VCB) gol, Ferrari (VN) gol, Filistei (VCB) gol, Confalonieri (VN) gol, Pelucchi (VCB) fuori, Tacchini (VN) gol.
V.CISERANO BG (4-3-1-2): Scarpellini 6.5, Bassis 7 (11' Qama sv), Palmieri 6.5, Ferrari 7.5 (39' st Rovaris 6.5), Zambetti 8, Belometti 7.5, Corti 7 (4' Redondi sv), Alcaini 7.5 (21' st Filisetti 6.5), Bresciani 7 (1' Cornago 6.5), Ravasio 8 (30' st Pelucchi 6.5), Ferrel 7 (32' st Bielli 7). A disp. Taddei, Muscolino. All. Cavalli 6.5. Dir. Birolini.
VIS NOVA (4-2-3-1): Mangone 9, Plaku 7.5, Mariani A. 8 (28' st Belotti 9), Giorgini 8.5 (10' Confalonieri sv), Comita 9, Mazzaferro 8.5, Castellucci 7 (14' st Tacchini 8.5), Schiavone 7.5 (21' st Branchi 7), Lentini 8, Fulco 7.5 (1' st Ferrari 8), Gigli 8. A disp. Fioravanti, Mariani, Farruggello, Barreca. All. Morgandi 10. Dir. Fusco Raffaele.
ARBITRO: Soncin di Voghera 7.
ASSISTENTI: Russo di Milano e Fusco di Milano.
AMMONITI: Alcaini (V.), Giorgini (Vi).

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