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[VIDEO] È ufficiale: sono i 2010 più forti di tutti! I Campioni avvisano l'Italia: «È solo l'inizio»

L'intervista di Cristian Morgandi e Luca Cavalli dopo la finale vinta dalla Vis Nova

È tutto vero, è tutto ufficiale, è tutto scritto nella storia. E in realtà anche sulla targhetta in metallo sulla base di una Coppa gigantesca che da oggi campeggerà nello studio di Luigi Nigro, direttore sportivo della Vis Nova. Ce l'hanno portata loro, Francesco Lentini e tutta la squadra dei classe 2010 più forti della regione al seguito. Poco lontano, Cristian Morgandi guarda la folla festante e sorride: è un mezzo miracolo, un po' perché dall'altra parte del campo c'era la Virtus, un po' perché i suoi all'inizio inizio - ma proprio agli arbori - non avrebbero forse mai scommesso in una giornata così. Eppure, ci troviamo qui a ripeterlo: è tutto vero, è tutto ufficiale, è tutto scritto nella storia. Dopo una sfida infinita chiusa solo ai rigori, la Vis Nova è di nuovo Campione di Lombardia

QUI MORGANDI

Il giorno dopo è ancora più bello. Ma adesso torniamo sul campo, agli attimi concitati che hanno seguito l'ultimo rigore. La spinta dei suoi ragazzi verso il cielo (vedi video), i cori che si alzano, «sapete dove sono i Campioni di Lombardia?» e la simpatica gag dentro lo spogliatoio. Cristian Morgandi, signore e signori, uomo della squadra, condottiero di Giussano. È alla Vis Nova da tempo immemore, una delle figure ormai più iconiche nel panorama lombardo. La Coppa che ha appoggiato sul comodino di Nigro porta il suo nome e lo sa bene. «È stata senza dubbio una partita complessa: la Virtus ci ha messi in forte difficoltà, tanto che ho dovuto cambiare spesso il sistema di gioco per cercare di trovare una quadra. I ragazzi sono stati bravi sia a reggere alla pressione - come anche era accaduto contro la Varesina in semifinale - sia ad adattarsi ai cambi tattici senza perdere concentrazione». 4-2-3-1, che diventa 4-3-3 a metà primo tempo, che si riadatta malleabilmente a un 4-5-1 all'occorrenza. Quindi sì, tutto vero: la Virtus gliel'ha fatta sudare questa coppa lucente. E sarà forse per questo che è la più bella di tutte. 

Era nei piani? No, non dall'inizio almeno. Questa Vis Nova ha preso lentamente coscienza di quello che stava accadendo, partita dopo partita, risultato dopo risultato. «La squadra è migliorata esponenzialmente in tutti i suoi componenti, il ché mi rende estremamente orgoglioso del lavoro fatto. All'inizio non speravamo di arrivare fino in fondo, poi è scattata una scintilla. Quando? nel girone di ritorno, quando abbiamo cominciato a infilare un risultato utile dietro l'altro. siamo maturati tanto, lì ho capito che era possibile». Possibile, certo. E ora anche reale. Cosa viene dopo? «Ci vediamo alle fasi Nazionali!».

QUI CAVALLI

Chiaramente deluso Luca Cavalli, che negli ultimi due confronti con Morgani si è dovuto accontentare di lasciare andare la Coppa e salire sul secondo gradino del podio. «La Vis Nova non ha rubato nulla ovviamente, e i miei complimenti vanno a questa squadra che ha saputo resistere in una partita di sacrificio. Mi dispiace perché la sconfitta non era meritata per noi, anche per la dinamica con cui è arrivata: un gol all'ultimo secondo dopo che il direttore aveva sforato ampiamente il recupero segnalato e dopo una direzione di gara un po' ambigua per tutto il secondo tempo. Della stagione in sé non posso che essere molto soddisfatto: 42 partite giocate tra tornei e campionato, neanche un pareggio e nelle fasi finali 3 partite vinte - tranne la finale, ahimè - subendo un solo gol. Abbiamo fatto bene, anche se è normale che ora ci sia rammarico: ai miei ragazzi dico che anche la sconfitta serve per crescere. E anzi, forse proprio la sconfitta servirà a tutti noi per dare ancora di più l'anno prossimo». 

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