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Under 16

Tre anni fa lascia Madrid per venire in Italia: ora punta a diventare l'imperatore di Milano!

Non gioca quanto dovrebbe, ma quando lo fa, non ce n'è per nessuno: stagione da vero prodigio per lo spagnolo David Gallego

David Gallego • LEONE XIII

LEONE XIII • David Gallego

Ah che bella Madrid! El Museo del Prado, la Plaza Mayor, el Santiago Bernabeù e el Civitas Metropolitano, per non parlare del cibo delizioso che riserva questa magnifica città. Sono solo cinque delle tante cose che David Gallego, appena undicenne, è costretto a lasciare dietro le spalle per trasferirsi a Milano. Cambiamenti non facili da digerire, soprattutto per un ragazzo di così giovane età, che non vede altro se non un mutamento radicale che stravolge da cima a fondo tutta la sua quotidianità. È lì, però, che si vede il coraggio e la forza di ripartire, di saper ricostruire dal nulla, perchè si, trasferirsi a quell'età in un'altra nazione della quale non si conosce nemmeno la lingua, equivale a rimettersi in marcia praticamente da zero.

Molta gente trova queste due cose in alcune attività che possono essere la pittura, uscire per conoscere gente nuova, studiare o anche solo focalizzarsi totalmente sul proprio progresso personale; David sceglie di farlo attraverso il pallone. Milano è una città che conta con una fila vastissima di squadre, ce n'è una, però, che colpisce particolarmente il giovane madrileño chiamata Leone XIII, che assieme al tecnico dell'Under 16 Roberto Ceresola, sembrano rappresentare la soluzione ideale per tuffarsi finalmente dentro il panorama del calcio meneghino e per iniziare la propria avventura nel "sogno italiano".

LE PRIME ESPERIENZE NELLA CAPITALE FINO AL BIGLIETTO PER MILANO

Lo stretto legame tra David e il pallone sembra andare a pari passo con l'apprendere a camminare, tanto è vero che i due sembrano essere inseparabili fin dalla più tenera età. Questa stupenda relazione ha inizio nel Club Deportivo Oroquieta de Madrid dove vive tre fantastiche stagioni come attaccante. È un'esperienza che gli permette di incominciare a scoprire il proprio feeling innato con la porta. Prima del trasferimento in Italia fa in tempo a giocare per la squadra del suo quartiere, el A.D. Caserio de Perales, nel quale ha l'occasione di salutare per ultima volta la propria città e soprattutto il calcio spagnolo.

A 11 anni è costretto a fare le valigie e a lasciare tutto per prendere un aereo direzione Milano. L'arrivo non è certamente facile: David non conosce nessuno in città e il suo rapporto con la nuova lingua è ancora da instaurare. Ha inizio così un periodo di integrazione che lo costringe ad appendere temporaneamente gli scarpini al chiodo, il quale finisce per durare ben due anni. Un lasso di tempo così ampio, per un ragazzo che è nato praticamente con il pallone tra i piedi, è equiparabile ad una tortura medievale e David lo sente profondamente, di fatto sembra non riuscire a pensare ad altro se non ad un suo ritorno sul rettangolo verde.

IL LEONE SALVATORE E UNA PRIMA PARTE DI STAGIONE DA URLO

A porre fine a questa tortura ci pensa il Leone XIII, che su consiglio di qualche amico della madre, diventa il candidato numero uno della lista. In seguito a qualche provino, il talento spagnolo viene accolto in via Gabriele Rossetti come parte integrante della squadra. Ovviamente l'inizio non è per nulla semplice. I due anni di stop si fanno sentire considerevolmente ma la sua tecnica e il suo fiuto del gol non passano inosservati. «Quando si è presentato a settembre qui da noi ho notato subito che aveva qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri. Ha una visione di gioco peculiare e vede la porta in un modo fuori dal comune. Per un allenatore è molto comodo poter contare su un giocatore così in squadra».

Così il tecnico del Leone XIII Robero Ceresola racconta il suo primo incontro con Gallego, affermando di essere rimasto affascinato dalle sue qualità. Nonostante queste parole al miele, David parte titolare solo due volte nelle prime 6 partite, siglando però 3 reti, di cui 2 da subentrato. Sono dati non ancora del tutto soddisfacenti ma che mettono tra le mani a Ceresola dell'ottimo marmo su cui poter scolpire una vera opera d'arte. Dopo la sesta giornata di campionato, seguono altre 8 partite nelle quali il ragazzo riesce a dare il meglio di sè firmando il tabellino ben 9 volte, dando anche una decisa scossa alla classifica capocannonieri. 

DALL'INIZIO STELLARE ALLO STOP FORZATO

Tutto troppo bello per essere vero. Due anni senza giocare, arrivo al Leone XIII e vinco al primo anno la scarpa d'oro del girone, consacrandomi punta inamovibile della squadra. Sulla carta poteva essere davvero una gran bella storia, ma sfortunatamente il calcio non è così benevolo, prevede sempre un minimo di sofferenza in tutte le storie individuali, e David non è da meno. In seguito alle otto settimane dorate, David finisce per abbassare progressivamente il proprio rendimento, anche a causa di qualche infortunio di troppo che lo mantiene lontano dal campo diverse volte, dovuto molto probabilmente dal lungo periodo di inattività.

A fine stagione, quando ormai la vittoria del campionato sembra essere irraggiungibile, il ragazzo di Getafe scatena tutto il suo talento segnando 8 gol nelle ultime 6 giornate, dando un chiaro segnale al proprio allenatore in vista dell'anno prossimo: «Io ci sono». Per Ceresola, però, non ci sono mai stati dubbi riguardo al ragazzo e al calciatore, ammirato quasi a 360 gradi dall'allenatore arancioblù. Quasi perchè, secondo il tecnico, c'è ancora un aspetto delicato su cui bisogna lavorare per trasformare David in un crack assoluto, ovvero l'emotività in campo. «David è un giocatore che può dare molto, molto di più. Sfortunatamente vive la partita ancora in maniera molto tesa, quasi come se dovesse dimostrare qualcosa a qualcuno. Parliamo spesso di questo argomento e insisto ogni volta a dirgli di stare tranquillo e perchè le giocate gli verranno naturali, deve solo entrare in campo con maggiore serenità».

Ecco il problema e soprattutto la soluzione per Ceresola, il quale non ha mai messo in dubbio le capacità del ragazzo, al contrario, lo vede già come la ciliegina sulla torta per l'anno prossimo per affrontare il campionato Regionale. David avrà il compito di guidare l'attacco dei leoni, sia come seconda punta che da trequartista di una squadra che promette veramente di fare faville nella stagione 2025/2026. Ora, però, la domanda sorge spontanea: riuscirà David Gallego a consacrarsi come il Fernando Torres di City Life? Beh, lo scopriremo nella prossima puntata...

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