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Under 16

Si salvano al primo anno di Regionali: il bomber segna quindici gol e difende la categoria

Carlo Bertazzo ha reso il sogno della Besnatese realtà: stacco imperioso e ad un passo dal Torino

Bertazzo della Besnatese

BESNATESE UNDER 16 • Carlo Bertazzo il goleador che ha reso possibile la salvezza dei ragazzi di Bani

Ma che bei tempi erano quelli a cavallo tra l'inizio degli anni 2000 e la fine dei 90? Quando nella nostra Serie A lo spettacolo era godibile e palpabile ogni weekend, quando tutte l'intera giornata di campionato era trasmessa alle 15:00 con il posticipo delle 20:45. Insomma non per continuare con la solita manfrina del: «era meglio quando si stava peggio», però un esempio lampante che dimostra il cambiamento delle due epoche calcistiche, è rappresentato dall'assenza vera e propria di Bomber di Provincia nella odierna classifica marcatori. Sergio Pellissier, Dario Hubner, Cristiano Lucarelli, Fabio Quagliarella, Ciccio Caputo ed Ernesto Chevanton, coloro che seppur facendo le fortune delle proprie compagini in lotta per la salvezza nella zona medio-bassa di classifica, non hanno mai attenzionato problemi a chiudere la stagione con numeri da record, anche ottenendo a suon di gol, la sacra maglia azzurra della nazionale come l'immenso Totò di Natale.

Il motivo sarà legato sicuramente ad un abbassamento di qualità tecnica nel calcio italiano degli ultimi anni? Forse si, forse no, ma questa mancanza non ha niente a che vedere nel campionato del classe 2009. Un nome, Carlo e un cognome, Bertazzo. È proprio il bomber di Sumirago a recitare il ruolo della punta della piramide egizia della salvezza storica, ottenuta nella prima annata dei campionati regionali, raggiungendo così l'obiettivo sacro che tutto il gruppo squadra insieme al tecnico Bani, si erano messi in testa. Con 15 gol e 6 assist da punta di peso nel 4-3-3, Bertazzo rappresenta il sottofondo e il casellario di una villa maestosa con piscina nel varesotto, proprio a Besnate per rimanere in tema. Senza progetto, senza disegno e senza sottofondo, non si costruisce la villa e senza i suoi gol, uno più decisivo dell'altro, non si costruisce la salvezza. Ad un passo dal Torino, convocato con la Rappresentativa Provinciale di Varese e cresciuto tra Albizzate e Academy Visconti, ha scritto una pagina indelebile della società di Via Vittorio Veneto.

DALLA POSSIBILE AVVENTURA AL TORINO A SCRIVERE LA STORIA DI BESNATE

La prima tappa del suo viaggio interregionale parte da lontano, ovvero dall'età di 6 anni in cui Carlo inizia a muovere i suoi primi passi sul prato verde al San Luigi Academy Visconti, società di Varese affiliata a stretto contatto con il Torino. Proprio i granata hanno notato sin da subito la qualità del centravanti, osservandolo durante diversi allenamenti fino a quando gli è arrivato l'invito effettivo per svolgere un provino proprio nella capitale del Piemonte. Un momento che ricorderà per sempre e che ha fatto aprire gli orizzonti in maniera non indifferente al bomber, il quale ha fatto scattare all'interno della sua testa l'idea di trasferirsi per i 6 anni successivi all'Albizzate fino ai 14 anni. Da lì inizia a disputare il campionato provinciale con numeri impressionanti sulla ventina di reti, facendo scuotere l'interessamento della Besnatese, con una voglia di migliorarsi sempre più alta. Per Carlo sicuramente i biancazzurri hanno raffigurato una tendenziale occasione cruciale, per dare un segnale importante alla sua carriera con l'obbiettivo di raggiungere la categoria regionale, come ammette lui stesso: «Era una squadra che poteva aiutarmi a crescere perché ha una grande società e inoltre stava rifacendo la squadra per salire ai regionali».

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Il centravanti di sfondamento a Besnate è migliorato sotto moltissimi aspetti e adesso alla seconda stagione con la maglia della Besna appena conclusa, si è sentito migliorato a livello personale e calcistico. Dal punto di vista fisico e tecnico i passi da gigante sono stati compiuti, imparando così ad adattarsi da riferimento terminale offensivo a spostarsi sulle fasce per emergenza, applicandosi e sacrificandosi anche in fase difensiva e da trequartista. Due stagioni che hanno fatto trovare al classe 2009 una zona di comfort importante facendolo rimanere nel «chilling», con tranquillità ad inseguire il suo sogno giocando spensierato. Il puntero alla vecchia maniera in vero stile da «Bomber di Provincia» sfoderando le sue qualità fisiche e di cattiveria agonistica soprattutto avventandosi di testa sui calci piazzati in continuità, ha messo la pietra miliare sulla salvezza tanto agognata dei Varesotti. Nonostante la possenza fisica da baricentro alto spiccando nel tridente di Bani, è funzionale nel gioco del tecnico anche in ripartenza con la sua rapidità mixata ad una resistenza poderosa negli scatti in campo aperto. Punto di riferimento nello scarico per prendere fiato nei momenti difficili e con facilità riesce a sprigionare la sua qualità in campo aperto, insomma un catalizzatore completo su tutta la scala. 

RHO CROCEVIA DELLA STAGIONE

L'obiettivo portato a termine con costanza durante tutto il viaggio difficile che l'ha fatto scaturire, ha avuto il momento della verità. Per qualcuno o per qualsiasi appassionato della categoria potrebbe fare luce sulla partita del 5 aprile, lo scontro diretto vinto 1-0 dalla Besnatese contro la Pregnanese deciso dalla stoccata vincente di Bruno. Invece secondo il goleador, l'evento determinante non è stato il medesimo. La sconfitta a testa altissima per 3-2 contro una delle favorite al titolo finale come la Rhodense, ma soprattutto quel 3-0 eroico dell'andata sono state valutate come una delle gare migliori disputate dalla truppa di Bani, la quale ha mostrato un orgoglio indecifrabile: «Il momento in cui l'ho capito è stato quando abbiamo giocato una partita incredibile contro la Rhodense. Lì ho capito che se avessimo giocato ogni partita con quella intensità e con quella cattiveria, ci saremmo salvati sicuramente e penso sia una sensazione bellissima perché all'inizio dell'anno ci eravamo impostati un obbiettivo e tutti insieme siamo riusciti a raggiungerlo». Una parte della chiave della salvezza è stata sicuramente occupata dalla conduzione dell'allenatore, Roberto Bani il quale ha addizionato una grinta non indifferente al gruppo, compattandolo nella maniera più assoluta, riuscendo a creare la giusta unità d'intenti tra i compagni. 

 

Lo scorso anno per Carlo non è stato solamente un elemento di svolta della sua avventura nel mondo del calcio giocato, ma ha rappresentato effettivamente un segno indelebile sul vissuto della sua esperienza all'interno del rettangolo verde. Ma per quale motivo? Semplice, la chiamata inaspettata della Rappresentativa Provinciale di Varese. Un attimo in cui la gioia di Bertazzo è stata indescrivibile, arrivato nello spogliatoio nel post partita di una sfida di campionato, in casa davanti al pubblico di Besnate, quando tramite il dirigente, riesce a prendere visione del foglio contenente la convocazione. Dopo aver passato a pieni voti il test in una partita amichevole con il Torino Club, il cammino si è infranto contro la Rappresentativa di Como. Nel suo repertorio di quest'anno senza dubbio ha due gol di una rilevanza diversa rispetto agli altri 13. Quello più bello secondo il baby bomber risale al tris calato contro l'Atletico Lomazzo, in cui con una freddezza devastante accoglie l'assist di Aloigi e di controbalzo spedisce la sfera sotto l'incrocio. Per quanto riguarda il più decisivo non si può non menzionare il sigillo capace di aprire le marcature contro il Morazzone nel 2-0 della gara di ritorno, al 6' della ripresa con un incornata spaziale all'interno dell'area di rigore, facendo girare il pallone sul secondo palo impossibilitando un possibile intervento di Stella. L'ambizione per il talento di Sumirago è presente in maniera ampiamente decisa, l'aspirazione più grande sarebbe continuare a purgare le difese avversarie da bomber di provincia nel campionato più maschio ed avvincente d'Italia alle porte dei professionisti. La Serie D.

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