Under 14
18 Maggio 2025
UNDER 14 ACCADEMIA INTER• Fella, Soumahoro, Hassan, Bottan e Castro da Silva, i goleador nerazzurri che hanno trascinato l'Accademia ai quarti
Capolavoro, come un romanzo da milione di copie, come una canzone da disco d’oro: o come il quadro di Rufo, i 2011 dell’Accademia Inter. Un ottavo di finale da esporre nei musei del calcio, un gol, quello di Bottan, un gesto che vale la copertina. Ma la semirovesciata del capitano nerazzurro è il culmine, l’apice di un secondo tempo da cineteca, una strana ripresa visto come si era concluso il primo tempo: perché il vantaggio di Hassan era stato ripreso da Rovito - e da chi se no? - ma nessuno era pronto a quanto i trentacinque minuti successivi avrebbero raccontato. Fella indirizza, traccia la via, Soumahoro, Bottan e Castro da Silva la seguono e il punto d’arrivo è uno solo. È manita nerazzurra, Via Cilea approda ai quarti.
Top-16, obiettivo raggiunto: ora arriva il bello, ora arriva il difficile. All’Accademia è bastato un pari, un sofferto pari con l’Enotria per approdare agli ottavi, per arrivare a Sangiuliano: ma ora, col City, il coefficiente di difficoltà si alza ancor di più. Perché i gialloverdi non perdono dal 24 novembre, perché il Sangiu ha dominato il girone F, regalandosi un turno di riposo in vista di questa sfida: ma nei dentro o fuori, quando settanta minuti decidono il passaggio del turno, tutto può succedere. Pronostici? Impossibile farli.
Una tesi confermata dai primi minuti di partita: perchè ai ragazzi di Bertoletti bastano ottantadue secondi per scaldare i guantoni a Roberto. Gran percussione di Rovito che, dopo aver resistito al ritorno di Cirillo, scarica un velenoso pallonetto, su cui però la lettura dell’estremo difensore ospite è perfetta. Ma il match si è già aperto e lo 0-0 sembra fin da subito in discussione e, a romperlo, al quinto, ci pensa Hassan: se Frigo si esalta sul tentativo di Iannantuono, il portiere di Via Tolstoj non può nulla sull’incornata vincente del bomber nerazzurro, che porta così in avanti la sua Accademia. Reazione gialloverde? Immediata, sempre dai piedi del suo nueve. Perché oggi ci si gioca tanto, ci si gioca tutto, e trovare il pareggio è fondamentale. E così, un minuto dopo il gol subito, l’attaccante da cinquantatrè gol in stagione, sugli sviluppi di corner, centra in pieno la traversa. Un messaggio agli avversari: qui non si molla, qui Rovito non molla. E il pareggio è questione di minuti: il gigante sangiulianese vola più alto di tutti e, anticipando anche l’uscita di Gabriel, insacca il pareggio.
E ora, l’1-1 che il parziale racconta sembra essere giustificato anche nel campo. Perché dopo un inizio sprint di entrambe le squadre, sembra adesso che la tattica stia prevalendo sulla grinta. Eppure lentamente i nerazzurri riprendono campo e così, con costanza, si ripresentano vicini alla porta di casa: un lampo, un grande invito di Soumahoro su Iannantuono, che va a centimetri dal nuovo vantaggio ospite, è il simbolo di questa risalita, di questa riconquista, costante, ma che, al duplice fischio, non ha ancora trovato il suo obiettivo.
Ma l’attesa, per l’Accademia, non dura più di novanta secondi: triangolazione perfetta tra Hassan e Fella, che, liberato proprio dal filtrante del suo bomber, manda in porta, aiutato dal palo, il vantaggio nerazzurro. È una partenza incredibile quella dei ragazzi di Rufo, rientrati dagli spogliatoi con una grinta diversa, con una grinta nuova, e il risultato di questa garra, di questa quinta marcia è immediato. La squadra di Via Cilea scappa, trovando anche il gol del 3-1: nel fitto dedalo di maglie nell’area di casa è Soumahoro che, riapparso lì dove nessuno lo stava cercando, insacca il doppio vantaggio dei suoi.
E stavolta però, la squadra di Rufo è pronta, è preparata nel gestire una reazione gialloverde che, come accaduto nel primo tempo, cerca comunque di arrivare. Anche con la freschezza che arriva dalla panchina. Bottan e compagni non si schiacciano, non lasciano mai che la furia del Sangiu possa liberarsi facilmente. E così, l’Accademia tiene e, anzi, il suo capitano la porta lontano: un capolavoro, una coordinazione da copertina dei calciatori Panini, porta il parziale su un 4-1 che fa male ai padroni di casa,
E ora, i ragazzi di Bertoletti faticano a ritrovare la forza mentale per riprendersi, faticano anche nel ritrovare schemi rotti dal momento della partita e da un avversario che, sopra di tre gol, vuole difendersi: e così, con Rufo che opta per un 5-3-2, i sangiulianesi son costretti a scoprirsi, dando spazio alle ripartenze guidate da un Vicedomini che ha ancora voglia di correre. Al 25’ il sette, da ottima posizione, sfiora la traversa e la manita che ci avrebbe fatto parlare di certezza; ma per parlare di certezza serve solo aspettare, non il triplice fischio - o meglio, prima di esso - il gol di Castro da Silva: in campo da pochi secondi, il diciotto resiste a non uno, non due ma tre avversari e davanti a Frigo non sbaglia. Accademia canta, puoi farlo: sei fra le migliori otto di Lombardia.
SANGIULIANO CITY - ACCADEMIA INTER 1-5
RETI (0-1, 1-1, 1-5): 5’ Hassan (A), 11’ Rovito (S), 2’ st Fella (A), 5’ st Soumahoro (A), 19’ st Bottan (A), 35’ st Castro da Silva (A).
SANGIULIANO CITY (4-3-3): Frigo 6.5, Torti 7, Locci 6, Carbone 6.5, Invernizzi 6.5 (19’ st Di Benedetto sv), Cornettone 7.5, Scocco 6, Cascino 6 (5’ st Ferrieri 6.5), Rovito 8, Sicchiero 6, Sgambi 6.5 (22’ st Gnecchi sv). A disp. Fratus, Ronchi, Corrao, Vincenzi, Micheli. All. Bertoletti 6. Dir. Bruschi.
ACCADEMIA INTER (4-3-3): Roberto 6.5, Cairoli 7.5, Mesiti 7 (30’ st Giuralarocca sv), Bottan 8, Foscoli 7, Cirillo 7.5, Vicedomini 7.5 (33’ st Castro da Silva 7.5), Soumahoro 8 (22’ st Tronchetti sv), Hassan 8.5 (28’ st Raileanu sv), Iannantuono 7 (14’ st Barone 6.5), Fella 8 (25’ st Cappellari sv). A disp. Serrano, Moschini, Cimino. All. Rufo 8.5. Dir. Fato.
ARBITRO: Ronchi di Monza 6.5
SANGIULIANO CITY
Frigo 6.5 Giornata sicuramente difficile in cui cinque gol pesano sicuramente; è bravo, però, nell’evitarne probabilmente altri due. Ancora rimangono dei dubbi su come abbia fatto umanamente a recuperare e rispondere a Innantuono in occasione del primo gol dell'Accademia.
Torti 7 Un guerriero: se nell’iconografia classica non lo si riconosce, nella grinta e nel modo di reggere la difesa solo con questo appellativo lo si può definire. Una lotta costante, anche nei concitati minuti finali in cui mura il tentativo nerazzurro poco prima del 5-1 che chiuderà la sfida.
Locci 6 Posizione abbastanza centrale la sua, elemento che dal punto di vista tattico è interessante: perché, proprio quando il Sangiuliano ha bisogno di un altro difensore, lui c’è, a contenere, nonostante la differenza di stazza, proprio Hassan. Il terzino paura non ne ha.
Carbone 6.5 Gestione della mediana sicuramente complessa, vista la furia del centrocampo nerazzurro. Eppure, fino quantomeno al duplice fischio, il suo lavoro è ottimo. Nel secondo tempo, visto il risultato che scappa, si alza quasi sulla linea degli attaccanti a coadiuvare la manovra offensiva.
Invernizzi 6.5 L'ultimo dei gialloverdi, è lui a prendersi sulle spalle la difesa di casa quando ormai non c’è più nulla da difendere ed è proprio con lui che Hassan se la deve vedere: scontro tra titani, scontro tra giganti. (19’ st Di Benedetto sv).
Cornettone 7.5 Sganciarsi dalla difesa? Una costante della sua partita, un’idea quella finale, che ricorda ranocchia dell’Inter, quando il neroazzurro fece da Torre nella finale offensiva del Biscione di Spalletti. Ma in realtà, in questo caso, il difensore è avvezzo a quell’area di campo, che anche prima del 5.1, anche prima dell’assalto finale, si lancia ad occupare.
Scocco 6 Una scheggia, cerca di sfruttare la sua velocità per seguire e gestire le ripartenze gialloverdi: parte da quella sua fascia di sinistra, ma tutta la zona avanzata del Sangiu è la sua casa. Peccato, perché di spazi ne trova pochi, ma l’impegno resta.
Cascino 6 Pochi palloni giocati nell’arco della sua gara, tanto lavoro di quantità finalizzato a bilanciare e controllare l’area mediana del campo: un lavoro complesso, ma che tutto sommato nel primo tempo paga perché se c’è un aspetto che al Sangiuliano si deve riconoscere nei primi trantacinque è l’equilibrio.
5’ st Ferrieri 6.5 Pressa, pressa tanto: entra con questo spirito e ciò non lo si evince da quella che diventa la costante della sua partita. Un pressing che a tratti funziona perché è lui stesso a recuperar palla vicino alla porta dell’Accademia e a ribaltare subito il fronte dell’azione.
Rovito 8 Una sentenza, una certezza: lo è stato nella regular season, lo si può dire anche oggi. Il suo è l’ennesimo sigillo di una stagione da incorniciare, ma soprattutto quel gol che dà speranza ai gialloverdi. Attenzione, però, perché quel gol è il frutto di una ricerca spasmodica della rete, della porta, che culmina proprio con quell'incornata vincente. Animo da bomber.
Sicchiero 6 Onora quella fascia da capitano che con orgoglio porta sul braccio: non lo fa con grandi gesti, ostacolato dagli avversari, ma con la voglia di aiutare in tutte le aree del campo, anche molto lontano dalla zona di competenza, persino come laterale basso. Questo significa essere capitani.
Sgambi 6.5 Sembra elastico tanto è l’agilità che mostra: un esempio? Quando fra due avversari in uno spazio risicato, quasi assente, passa costringendo uno dei nerazzurri al fallo. Come il compagno, una partita di corsa spesso senza palla ma sempre con l’obiettivo di aiutare la squadra (22’ st Gnecchi sv).
All. Bertoletti 6 Peccato, il suo San Giuliano perde proprio sul più bello: una partita che scivola via con quei due gol in dieci minuti, perché se poi costretto a inseguire un risultato. La partita di oggi non toglie nulla al percorso fatto dai suoi gialloverdi che hanno dominato il girone. Escono dalla sconfitta di oggi a testa alta, comunque con la sicurezza di aver fatto qualcosa di bello.
ACCADEMIA INTER
Roberto 6.5 Partiamo con la nota dolente, l’uscita non perfetta sul pareggio gialloverde. Una macchia su una prestazione di grande sicurezza: quella che dà fra i pali, ma quella soprattutto che dà ai compagni di squadra. Anche questo significa essere un portiere.
Cairoli 7.5 Corsa, corsa e ancora corsa: in attacco e in difesa. Un secondo prima lo trovi in sovrapposizione offensiva, al limite dell’area avversaria, un secondo dopo lo trovi come ultimo uomo a interrompere la ripartenza del San Giuliano. Ti chiede come ha fatto, ma è questa l’essenza del terzino, o meglio di un grande terzino.
Mesiti 7 Velocità e fisicità, un concentrato di doti e lì serve perché ti aiuta in difesa e ti aiuta anche quando c’è da sovrapporsi, quando c’è da sfruttare gli spazi lasciati liberi dalla tua ala. E poi tatticamente, la sua posizione dà spesso fastidio, perché il centrocampo avversario è costretto a guardarlo con sospetto, a temere le sue avanzate (30’ st Giuralarocca sv).
Bottan 8 Gestione, del centrocampo e più in generale della fase difensiva, quando l’Accademia ne ha bisogno: lo si vede persino più basso rispetto ai difensori di ruolo. E poi, quando meno te l’aspetti un capolavoro, una magia, un concentrato di coordinazione che porta la sua squadra sul 4-1 della sicurezza.
Foscoli 7 Un avversario tosto oggi, un super capocannoniere da 53, anzi no, 54 gol in stagione. Eppure nessuna paura, nessuna ansia, solo la consapevolezza di dover difendere, di dover anche coprire quando il compagno in reparto si sgancia, ma il tutto serenamente: ci vuole calma e sangue freddo.
Cirillo 7.5 A volte ci si chiede dove sia e, da un momento all’altro, lo si vede sbucare nell’area avversaria a tentare la conclusione, a impensierire il portiere avversario. Ma poi rieccolo in difesa di fianco al compagno in reparto a contenere l’avanzata del bomber gialloverde. In altre parole, è ovunque.
Vicedomini 7.5 Anche quando tutti sembrano stanchi, anche quando le energie sembrano scarseggiare, lui ne ha ancora: dopo una partita di grande sacrificio, passata a correre per tutto il campo, e lui a guidare i contropiedi nerazzurri; e lo fa bene, rischiando persino il gol.
33’ st Castro da Silva 7.5 Centoventi secondi e va in gol: niente male, no? Un gol di fame, di voglia, resistendo al ritorno di tre avversari e scaricando di rabbia il pallone in rete. rabbioso il sigillo, rabbiosa, esplosiva l’esultanza: ma è giusto così, è la perfetta rappresentazione dell’archetipo di attaccante che è.
Soumahoro 8 Sembra quasi un certo punto che ce ne siano di più in campo, almeno tre: perché uno recupera, l’altro triangola coi due compagni di reparto e il terzo si presenta quasi al tiro. Nel secondo tempo, certo, la stanchezza si fa sentire, però il gol trova la ciliegina sulla torta di una prestazione eccellente (22’ st Tronchetti sv).
Hassan 8.5 Bomber e boa: l’essenza del nove, l’essenza della punta. Una qualità spesso sottovalutata, quella del posizionamento ma che ti permette di leggere dove arriverà il pallone e di trovarsi al posto giusto al momento giusto: ed è proprio questo che gli regala l’1-0. E poi gioca spalle alla porta, senza timore; ed è così che manda in porta il compagno, ed è così che è bravo a far salire la squadra (28’ st Raileanu sv).
Iannantuono 7 Obiettivamente, gli è mancato solo il gol, seppur l’abbia cercato tanto: un filo di imprecisione e dei miracoli del portiere avversario gli hanno precluso questa possibilità. Rimane una grande partita, passata lì su quella fascia destra che sembra essere casa sua.
14’ st Barone 6.5 Grandi falcate per tutto l’arco della sua gara: lo spazio libero lo attacca, lo azzanna addirittura. Accetta l’essere la figura di riferimento delle ripartenze ed è così che si genera anche il gol del definitivo 5-1.
Fella 8 Triangolazione perfetta, inserimento da manuale, palo-gol: se questa non è intesa vincente?! E poi ci riprova, perché nel primo quarto d’ora del secondo tempo è scatenato, sfruttando proprio la grande collaborazione di Hassan. La doppietta non la trova, ma è davvero la spina nel fianco del San Giuliano (25’ st Cappellari sv).
All. Rufo 8.5 «Il mister deve pensare a lavorare», dice fine partita: ma, ne siamo sicuri, sta lavorando davvero bene. Una grande iniezione di fiducia è ciò che forse ha dato ai suoi ragazzi negli spogliatoi: non lo sapremo mai, ma l’Accademia che era entrata bene nel primo tempo rientra fortissimo. Una grinta che si trasforma in sentenza e che, al di là della tattica, è il vero game changer della partita. E se un allenatore deve essere anche motivatore, il secondo tempo di oggi è forse lo spot per eccellenza.
ARBITRO
Ronchi di Monza 6.5 La partita non vive grandi episodi da segnalare: attento, sempre posizionato bene. Certo, in assenza degli assistenti, ogni tanto sulle segnalazioni di fuorigioco rimane qualche dubbio. Con questa organizzazione, è inevitabile.