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Under 15

Vincono il campionato all'ultima giornata mentre sono al bar: la gioia dei campioni è incontenibile

Il Cimiano conquista il Girone E al termine di una stagione incredibile, grazie alla miglior difesa di tutto il torneo

Alessandro Roma e Leonardo Maccarrone; CIMIANO UNDER 15

CIMIANO UNDER 15 • Alessandro Roma e Leonardo Maccarrone

Quali sono gli elementi necessari per scrivere una bella storia? Di sicuro ci vuole un protagonista, e ce l'abbiamo: il Cimiano di Pietro Maggiore, campione del Girone E. Dopodiché sono necessari degli "antagonisti", che possano inserirsi nel racconto per rendere la vita dura all'eroe. E anche questi non mancano: Schuster, Lombardia Uno, Vigor Milano. E poi? Serve un momento di difficoltà, i cosiddetti "hard times" che il protagonista deve superare per crescere e raggiungere il suo obiettivo finale, in questo caso il titolo. Infine, per rendere iconica la nostra storia, ci vuole anche un gran bel colpo di scena finale: e anche questo non è mancato. E allora ripercorriamo questa storia meravigliosa con il tecnico del Cimiano, Pietro Maggiore.

IL COLPO DI SCENA

Partiamo dalla fine. Sono le 19:20 di domenica 27 aprile e si sta giocando Vigor Milano-Schuster, partita clou per le sorti del titolo. Se lo Schuster vince, è campione. Maggiore racconta l'atmosfera che si respirava tra i suoi ragazzi: «Sapevamo che non dipendeva da noi, perché eravamo a meno uno dallo Schuster. Perciò avevamo deciso di restare tutti quanti a Cimiano e organizzare una cena finale non perché fossi convinto di vincere il campionato, ma perché volevamo celebrare in ogni caso la grande annata che abbiamo vissuto. Se ne fossimo usciti sconfitti, ci saremmo confortati tra di noi; se avessimo vinto il titolo, sarebbe stata una grande festa. Abbiamo scoperto di essere campioni al bar. È stata una scena surreale: quindici ragazzi con il telefono in mano che continuavano ad aggiornare il risultato sull'applicazione di Sprint e Sport. C'era una gran confusione, non si riusciva a capire né il risultato né il minuto della gara. Allora io e il mio staff abbiamo deciso di lasciare da soli i ragazzi. Quando poi sono venuti tutti insieme da noi con un sorrisone stampato in faccia abbiamo capito: eravamo campioni».

Non che il gruppo abbia mai smesso di crederci a questo titolo: lo stesso Leonardo Maccarrone, intervistato qualche settimana fa, aveva ribadito la fiducia nella squadra in vista delle ultime giornate di campionato. E anche Maggiore non si è mai arreso: «Alle 18:30 di quella domenica, io credevo ancora nella possibilità di arrivare primi. Avendole affrontate entrambe, conoscevo sia la forza della Vigor che quella dello Schuster. E so che i primi non vogliono mai perdere in casa, quindi mi aspettavo una gran bella prestazione da parte loro. E, fortunatamente, c'è stata. Quando finalmente è arrivata la notizia, ero felicissimo: non per il titolo in sé, ma per la soddisfazione che ho visto nel volto dei ragazzi. Erano consapevoli di aver fatto un percorso straordinario e tutti i loro sacrifici sono stati ripagati».

IL PERCORSO

Ma il cammino del Cimiano non è stato tutto rose e fiori, ci sono stati anche dei momenti di difficoltà. Ad esempio l'inizio del girone di ritorno, quando sono arrivate tre sconfitte e un pareggio nel giro di cinque partite. Maggiore ricorda così quel momento: «Quel periodo non è stato semplice, perché siamo passati da primi a quarti nel giro di due settimane. Ma è lì che ho capito che potevamo vincere. Dopo aver perso 4-1 in casa con lo Schuster, ho portato la squadra di fronte a un bivio: potevamo finire il campionato solo perché dovevamo terminare la stagione, ma in quel modo non avremmo rispettato il nostro percorso; oppure potevamo continuare a crederci fino alla fine. Per come sono fatto io, preferisco arrivare secondo perché qualcuno è stato più bravo di me piuttosto che arrendermi e magari avere dei rimpianti più tardi. Da lì in poi è arrivata la reazione e gli ultimi due mesi sono stati magnifici, non abbiamo più sbagliato nulla».

Le statistiche del Cimiano • Clicca sull'immagine e scarica l'app di Sprint e Sport

I numeri legittimano la vittoria finale del Cimiano, soprattutto per quanto riguarda la fase difensiva: appena 18 reti subite in tutto il campionato. Per intenderci, la seconda miglior squadra in questa statistica, il Segrate, ne ha incassati 27. Maggiore non nasconde la sua soddisfazione: «Siamo la miglior difesa e sono molto contento di ciò. Anche se, se proprio devo essere sincero, pensavo di subire ancora meno gol; avendone incassati solamente sette in tutto il girone d'andata, di cui cinque nelle prime tre partite, ero convinto che al ritorno ci saremmo potuti anche migliorare. Ma fa niente. La fase di non possesso è sempre stata il nostro punto forte, per via dell'attenzione che ci mettiamo. Lascio grande libertà nella fase di costruzione, perché so di avere a disposizione giocatori fantasiosi come Testa e Roma e non voglio limitarli in alcun modo. Ma in difesa dobbiamo essere perfetti e, per esserlo, bisogna provare ogni situazione possibile».

Anche l'attacco è in buone mani: Ojo, miglior marcatore della squadra, ha segnato 17 reti in 18 partite. Maggiore commenta così: «Ojo è stato bravissimo, anche se ha avuto vari acciacchi muscolari nel corso di tutto l'anno. Il nostro merito è stato quello di portare tantissimi giocatore in gol, in modo tale da sopperire alla sua assenza quando non è stato a disposizione». Il sogno è diventato realtà: il Cimiano ha superato i momenti difficili ed è diventato campione contro tutte le avversità. Come nelle grandi storie.

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