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Il Trofeo Parola si prende tutta la Lombardia: una parata di Vip per ricordare il grande calciatore

Eros Pogliani supera se stesso: presenti alla serata anche Raoul Bellanova e Monica Bertini

Monica Bertini, Raoul Bellanova

Monica Bertini, Raoul Bellanova (Crediti foto: Matteo Canevari)

Dalla mente di Eros Pogliani, nel ricordo di Domenico Parola, nella cornice meravigliosa del Teatro Fanciscum, per rendere omaggio al calcio dilettantistico. Tutto riassunto in una serata soltanto, una parata di stelle sotto il cielo incantevole di Laveno Mombello. Nulla di meglio per festeggiare una splendida prima volta. Sì, perché nel panorama dei tornei lombardi c'è una novità: parte da quest'anno la prima edizione del trofeo Domenico Parola, dedicato alla categoria Under 19 e completo di un triangolare anche per il Femminile (Trofeo Grenke). Insomma, una festa, una festa che ha già mostrato la sua potenzialità nella serata di presentazione del 26 maggio e che darà il meglio di sé a partire dal 30 (30 maggio, 1 e 2 giugno le date del Maschile, 7-8 giugno le date del Femminile), quando le squadre scenderanno in campo - Sempre a Laveno, al Centro Sportivo Domenico Parola - per omaggiare con il proprio calcio una figura che ha fatto la storia del movimento italiano e non solo. Domenico, da lassù, guarda tutto questo e sorride. 

Eros Pogliani, organizzatore della serata e ideatore del torneo (Crediti foto: Matteo Canevari)

DOMENICO PAROLA, STORIA DI LAVENO

Sì, gli sarebbe certamente piaciuto. Le lacrime commosse di chi l'ha conosciuto, il ricordo degli amici, le nuove generazioni che si ispirano al suo nome. Ma d'altronde, è questo quello che accade quando lasci il segno. E Domenico Parola il suo segno l'ha lasciato eccome, indelebile nel calcio così come nella storia di Laveno, il paese che l'ha visto nascere come uomo e come giocatore. Iniziò a inseguire il pallone all'Oratorio della sua città, quella che gli rimase nel cuore fino proprio alla fine e che ora lo ricorda con questa serata e con questo torneo. A Laveno Mombello si distinse per anni, condividendo il campo con Gigi Riva: insieme furono convocati nella selezione lombarda. Al termine dell’annata 1961-62 si trasferirono entrambi al Legnano, squadra di Serie C. Qui trascorse il primo anno nella formazione Juniores, prima di esordire tra i semiprofessionisti nella stagione 1963-64. Con il Legnano totalizzò 58 presenze in Serie C, mettendo a segno 6 gol.

Ma il vero punto di svolta nella carriera di Parola arrivò con il trasferimento alla SPAL, allora in Serie A. Le sue qualità tecniche, unite a una determinazione instancabile, colpirono Paolo Mazza, che lo volle fortemente a Ferrara. Qui fu allenato da tecnici come Petagna, Montanari e Giovan Battista Fabbri. Condivise il campo con giocatori come Massei, Bagnoli, Bozzao, Gastone Bean, Glauco Tomasin, dell’Omodarme e giovani promettenti come Capello, Bigon e Reja. Memorabile una sua doppietta che portò la SPAL alla vittoria esterna per 3-2 sul Bologna; la rete decisiva - tra l'altro - fu segnata da un altro ex giocatore del Legnano, Brenna. Parola continuò la sua carriera al Pisa in Serie B, per poi accasarsi al Perugia, dove giocò nelle stagioni 1972-73 e 1973-74, sempre tra i cadetti. Concluse infine la sua carriera agonistica con un’ultima stagione al Legnano, in Serie C. Nel 1998, dopo una carriera da allenatore, la tragica fine: un arresto cardiaco lo strappò al calcio proprio mentre Domenico onorava la sua passione, durante una partita con gli amici. Il campo, quell'unica fede, il calcio, quell'unico amore: due costanti meravigliose che lo hanno accompagnato per tutta la vita, e che tornano come un'eco melodica proprio nel suo nome. Domenico, tutto questo è per te. 

LA SERATA

Tutto cosa? Eccoci arrivati al momento clou. Perché la serata di presentazione della competizione è stata semplicemente perfetta. Tantissimi gli ospiti d'onore e i premiati che hanno fatto la storia dello sport più bello del mondo, altrettanti i volti più in vista del calcio odierno. 31 premi totali, l'inimitabile Gianfranco Butinar che rallegra la serata con le sue imitazioni (più originale degli organali!), grandi nomi sul palco per portare il proprio ricordo di Domenico (dal sindaco di Laveno, Luca Santagostino, al presidente del Legnano, Sergio Zoppi, giusto per nominarne un paio). Ma ora, giù le carte: Raoul Bellanova, Monica Bertini, Egidio Calloni, Beppe Sannino, Matteo Andreoletti, Katia Serra... tra "Campioni per sempre" e "Awards" (due categorie delle premiazioni), Eros Pogliani ha superato se stesso, portando a Laveno l'Élite del calcio italiano, dentro e fuori dal campo. E poi, la presenza della creme de la creme del movimento lombardo: dalla Presidente Valentina Battistini alla tre volte Campionessa d'Italia Serena Porro, dallo storico direttore sportivo Vito Cera alla promessa Kleo Shpuza. Per non parlare poi dei "Dilettanti veri", con premiati personaggi che stanno facendo la storia del calcio di questa regione (Mauro Morello, Martino Mosconi, Massimo Foghinazzi, Marco Proserpio, Paolo Masini, Maurizio Tassi, Pietro Piazzi, Massimiliano Porro e Mattia Ballabio, Alessio Citterio e sImone Zanellati).

Foto dal palco (Crediti foto: Matteo Canevari)

Ma l'ospite d'onore, il nome che tutti attendevano, non può che essere il suo: quello di Diego Alfonzetti, giovane promessa dell'arbitraggio, salutato via video-messaggio da Andrea Colombo, fischietto di Serie A. La sua storia ha commosso l'Italia intera, raccontando di un episodio di violenza di cui fu suo malgrado protagonista durante una partita arbitrata a Catania, sua città. Il 26 maggio Diego ritira il premio Domenico Parola, il primo e il più importante. Quale poi il prossimo passo per un giovane fischietto che ha fatto della sua esperienza un messaggio di speranza? 

Dunque sì, tutto autentico: storie diverse, storie che si intrecciano, storie di calcio preso da tutte le possibili prospettive. E il 30 maggio si scende in campo: questo è solo l'inizio. 

LE SQUADRE PARTECIPANTI

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