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27 Maggio 2025
A sinistra un giovane talento dell'Ausonia, a destra il bomber dell'Under 23 dell'Atalanta Vanja Vlahovic
Qual è il segreto per coltivare i campioni del futuro? La risposta potrebbe trovarsi nella nuova alleanza tra Atalanta e Ausonia, un sodalizio che promette di rivoluzionare il panorama del calcio giovanile italiano. La scorsa settimana, nel quartier generle del club milanese, è stata ufficializzata una partnership che segna l'inizio del progetto "Deacademy Elite", pronto a decollare il prossimo 1 luglio.
UN NUOVO CAPITOLO PER IL VIVAIO BERGAMASCO
Roberto Samaden, figura di spicco nel mondo del calcio giovanile, è uno degli artefici di questa nuova avventura insieme a Martina Quintarelli e Maurizio Marchesini. Dopo 33 stagioni all'Inter, coronate da ben 17 titoli, Samaden è ora al timone del vivaio dell'Atalanta da due anni. La sua visione? Scoprire i nuovi Vlahovic e Palestra, superando i confini territoriali e trasformando l'Atalanta in un modello di riferimento per tutte le società, specialmente quelle dilettantistiche.
LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO A MILANO
Il progetto Deacademy Elite è stato svelato a Milano, presso la storica scuola calcio dell'Ausonia. A fare gli onori di casa, il presidente Mario Di Benedetto, il vicepresidente Alberto Campelli e il direttore sportivo Domenico Lattante. L'evento ha visto la partecipazione di numerosi allenatori, tutti attenti a cogliere i suggerimenti su come approcciare al meglio i giovani talenti. Ma il progetto non si ferma qui. Questa è solo la prima tappa di un "tour" che vedrà la Dea porre nuove basi in tutta l'Italia. L'obiettivo? Inaugurare nuovi Centri di Formazione, portando il loro modello vincente in ogni angolo del Paese.
DI BENEDETTO DOCET
Queste le parole di Mario Di Benedetto, presidente dell’Ausonia: «Negli ultimi 10 anni abbiamo investito tanto sulle strutture, aumentato i centri sportivi, raddoppiato i tesserati e migliorato la qualità delle nostre squadre. Adesso siamo pronti per un progetto fondamentale e mi fa piacere farlo con una società che grazie ai giovani ha fatto le sue fortune arrivando fino ai vertici del calcio europeo. Ora vogliamo elevare il servizio alle famiglie e la qualità degli strumenti che mettiamo a disposizione».
LE PAROLE DI SAMADEN
Presente all'evento Roberto Samaden: «Mi è stato chiesto di cercare di tornare al modello di Favini, legato ai giovani del territorio. E non intendiamo solo Bergamo, dove ci sarà un progetto pensato apposta per la città, ma di tutta la regione. Per avere risultati dobbiamo portare da noi i migliori, che siano allenatori, giocatori o qualunque altro tipo di figura. E Ausonia è il meglio, cerchiamo società di questo tipo. Club che abbiamo un progetto simile al nostro: che si basi su strutture, valori, metodologie. Non veniamo qui in Ausonia per prendere giocatori, anche perché quello lo faremmo lo stesso: veniamo per crescere e migliorare insieme. Non parliamo di un progetto commerciale, bensì tecnico e valoriale». Il responsabile del Settore Giovanile dell'Atalanta ha poi parlato dei giovani: «In Italia il pensiero è sbagliato perché consideriamo giovani i non giovani. All’estero i giovani hanno 17-18 anni, qui ne hanno 25. Mentre l'Italia vinceva l'Europeo Under 17, la Spagna vinceva l’Europeo vero con i giocatori che avrebbero potuto giocare nell'Under 17. C'è poco coraggio di rischiare e poco tempo a disposizione perché si vogliono i risultati nell'immediato, ma lavorare nei settori giovanili significa anche lavorare con pazienza».