Under 15
11 Giugno 2025
Mattia Schinetti
Un'immagine per descrivere Mattia Schinetti? seduto sul divanetto dell'hotel Città del Mare a Terrasini, con i ragazzi della Rappresentativa lombarda tutti intorno che discutono su quali siano gli occhiali da sole più ganzi. Avrebbe anche lui qualche lezione di stile da impartire, ma per il momento rimane in silenzio, assorto, un po' pensieroso. «Schine, che hai?». Sospiro, angoli della bocca che si piegano: «Eh... non ho fatto gol». Qualcosa di più che semplice ambizione personale, qualcosa di più profondo della sola voglia di gloria: perché quando fai della rete il tuo tratto distintivo, è ovvio che poi tu non riesca più a farne a meno. Schinetti, segnare. Al di là della maglia, al di là del ruolo, al di là del contesto: queste sono due parole diventate sinonimo.
Sono passati mesi da quel muso lungo perché il gol non arrivava, e il feeling con la porta è tornato a farsi sentire più forte che mai. Basti pensare che a gennaio - quando per la prima volta scrivevamo di lui - il numero si fermava a 32. Ora che siamo a giugno la quota ha toccato la cinquantina (52 per l'esattezza). C'è chi parla di una macchina da gol, ma l'immagine è forse troppo impersonale. Qui parliamo di un concetto quasi filosofico: se c'è gol, c'è Mattia Schinetti. E se c'è Mattia Schinetti, c'è gol. sarà il mantra anche per la prossima stagione, non può essere altrimenti: stessa necessità atavica, stesso comando del DNA, stesso richiamo. Solo che questa volta, con ogni probabilità, sarà con la maglia dell'Atalanta.
Succede solo a chi ci crede, dicono i saggi, quelli un po' infognati con le massime di vita e la realizzazione dei sogni impossibili. Eppure, ogni tanto tocca dare ragione alle frasi prese da qualche boomer su Facebook: succede solo a chi ci crede, e questa volta è successo. Dalla Pavonese all'Atalanta, passando per la Rappresentativa e per un flirt con la Cremonese. Faceva gola a tantissimi, quel colosso padrone dell'area di rigore, un centravanti classico di quelli che ormai non si vedono più di tanto in giro. Un gigante, una certezza, uno che ha fatto dei 544 metri quadri davanti alla porta il suo habitat naturale. E, non ultimo, un talento su cui investire. L'Atalanta d'altronde ci vede lungo su queste cose. I due protagonisti si osservano a distanza da mesi e mesi: i primi interessamenti a gennaio, le prime cene al lume di candela nelle settimane successive, qualche altro attore che tenta di accaparrarsi la gallina dalle uova d'oro di Brescia. Ma c'è poco da fare, la scintilla è già scoccata.
E allora, dai Regionali B lombardi, il numero 9 per eccellenza spicca il volo con un doppio carpiato meraviglioso e approda direttamente lì, in un club di Serie A. Per la famosa ufficialità ci sarà ancora da aspettare un mesetto, ma tutte le strade portano proprio verso Zingonia. E se non è una favola questa...