Giovanili
11 Giugno 2025
MAZZO • Luca Apruzzese
È proprio vero. Quando un posto diventa come una seconda casa, abbandonarlo risulta estremamente difficile. In quel luogo hai collezionato ricordi vividi, conosciuto persone splendide, vissuto emozioni indescrivibili. E non importa se l'epilogo della tua prima esperienza da quelle parti non è forse quello che avevi immaginato. Tu vuoi rimanere lì, consapevole che questo è solo l'inizio di qualcosa di speciale. Perché separarti da ciò che ti fa sentire vivo e parte integrante di questo mondo non può essere la scelta giusta.
Lo sa bene Luca Apruzzese, allenatore del Mazzo, pronto a proseguire la sua avventura con i classe 2010. Quella appena trascorsa è stata una stagione a dir poco sensazionale: secondo turno dei playoff conquistato, secondo posto durante la regular season e quarti di finale di Coppa Lombardia raggiunti. Senza dimenticare il girone di ritorno dei rossoblù, coronato da ben nove vittorie consecutive. Questa squadra ha dimostrato molteplici volte di essere più forte di tutto e tutti. In particolare, di non sentire eccessivamente il peso delle assenze importanti. A cominciare da quella del proprio tecnico, squalificato per circa un mese durante la prima parte di stagione. Del suo braccio destro, Daniele Bertin, costretto ad allontanarsi temporaneamente dai campi per motivi personali. E infine della sua stella, Karim Alfa, assente nella partita più sentita di tutte: la stracittadina giocatasi a marzo in via Pirandello e conquistata dai rossoblù (3-2).
Insomma, uno specchio del carattere che contraddistingue innanzitutto il condottiero di questo gruppo: «Mi piace trarre ispirazione dalle tre C di Helenio Herrera (ex allenatore argentino, ndr), da me ribattezzate in cuore, capoccia e carattere. Sono questi i tre elementi che ci hanno permesso di superare le difficoltà e i momenti complicati. Dopo le sconfitte di gennaio contro Sestese e Gavirate, chiunque avrebbe potuto smettere di crederci. Noi, invece, abbiamo lottato fino alla fine, senza cercare alibi». Un percorso che dimostra l'impegno e la dedizione al lavoro di questi ragazzi, ambiziosi e determinati nel migliorarsi in ogni occasione. Tutto questo, però, non sarebbe stato possibile se alla base non ci fosse stato un gruppo coeso e unito: «Il gruppo ha fatto sicuramente la differenza. Tutti hanno dimostrato di tenerci alla squadra, mettendo sempre il collettivo al primo posto», dichiara il tecnico rossoblù. Del resto, arrivare ad un passo da giocarsi l'Élite non può essere solamente un caso.
Adesso non resta altro che guardare al futuro, con speranza e voglia di fare. In via Ospiate, infatti, sono già iniziati i preparativi per la prossima stagione. Oltre alle conferme di Matteo Pinzon - sulla panchina dell'U17 - e di Alberto Coscarelli - che continuerà il suo cammino con i classe 2011 in U15 -, inutile dire che ci saranno novità: non solo il ritorno del Direttore Sportivo Luciano Langione e la ristrutturazione del campo a 11 di via De Gasperi, ma anche il possibile trasferimento di Ludovico Ferri - ex allenatore della Rhodense - sulla panchina dell'U14 rossoblù. È sotto gli occhi di tutti, nella frazione di Rho si respira l'aria delle grandi occasioni, come confermato dallo stesso Apruzzese: «La sensazione è quella di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Luciano (Langione, ndr) è una persona competente e dai grandi valori, il cui lavoro sarà fondamentale per poter fare qualcosa di importante. E poi giocare in via De Gasperi ci darà la possibilità di esprimere appieno il nostro gioco». L'obiettivo rimane ovviamente uno solo: replicare la splendida annata appena conclusasi e, se possibile, fare ancora meglio. «Non nascondo che il desiderio sia quello di vincere l'anno prossimo. Siamo consapevoli dei nostri mezzi e stiamo lavorando per creare una rosa ampia e competitiva. Bisognerà alzare l'asticella e salire sempre più di livello, ma siamo molto fiduciosi di poterlo fare. Ciò che conta maggiormente, però, è che i ragazzi si divertano, senza sentire troppo la pressione». E a proposito di divertimento, i presupposti per far sì che questo non manchi ci sono tutti. Prepariamoci a risentire il nome del Mazzo nei mesi a venire, è una promessa!