Giovanili
20 Giugno 2025
Pietro Maninosci, nuovo acquisto, e Michele Criscitiello, presidente della Folgore
Chi ha detto che il calcio giovanile non può regalare emozioni da brivido? La Folgore Caratese, società brianzola con un occhio di riguardo al futuro, si prepara a scrivere nuove pagine di storia con un mercato in entrata che promette di far parlare di sé. Ma quali sono le mosse che stanno accendendo i riflettori su questa realtà calcistica?
Ma prima di svelare gli arcani, un ripassone di tutto quello accaduto nella stagione appena trascorsa. La Folgore Caratese, con la sua Under 17, ha sfiorato la promozione storica, fermandosi solo ai rigori contro il Pozzuolo. Un risultato che ha lasciato l'amaro in bocca, ma che ha anche acceso la voglia di riscatto. Non solo Under 17. Anche l'Under 15, dopo aver sfiorato i playoff per l'Élite, e l'Under 14, promossa nei regionali dopo un campionato dominato, sono pronte a dire la loro. La Folgore Caratese non si ferma e guarda al futuro con ottimismo e ambizione. Retrocessi invece in Under 16 regionali, i giovani talenti classe 2010 sono pronti a riprendersi la scena. E come? Con un mercato mirato e ambizioso.
Alla corte del direttore sportivo Emanuele Vento, fresco di promozione a Team Manager della prima squadra, sono arrivati rinforzi di tutto rispetto. Il portiere-saracinesca Pietro Marinosci (ben 10 clean sheet in 22 presenze con la maglia del Manara in Under 15 Élite), i difensori "muro" Davide Addui e Samuele Fumagalli, il centrocampista Mattia Malonni e la punta Ibrahiman Sanogo sono pronti a fare la differenza. Un mix di talento e determinazione che promette di riportare la squadra nell'Élite.
Ma ogni grande squadra ha bisogno di una guida sapiente. Ecco allora che la Folgore Caratese affida le sue speranze a Francesco Meregalli, proveniente dal Renate, dove ha allenato l'ultima volta nel 2021 l'Under 14 (poi, nel 2023, un'esperienza nella panchina del Monza femminile). Un tecnico capace di plasmare i giovani talenti e trasformarli in una squadra vincente. Sarà lui dunque l'artefice della rinascita?
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