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Tesseramenti SGS, nuova stagione e nuove regole: servono i documenti anche dei genitori

Dal 16 luglio si complica la procedura per i calciatori minorenni: cosa cambia per giovani e società

Tesseramenti SGS, nuova stagione e nuove regole: servono i documenti anche dei genitori

Con l’inizio della stagione sportiva 2025/2026, il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC inaugura una serie di novità importanti sul fronte dei tesseramenti, che riguardano migliaia di giovani calciatori e le centinaia di società dilettantistiche e scolastiche attive su tutto il territorio nazionale. A definire il nuovo scenario è il Comunicato Ufficiale n. 2 del SGS, pubblicato nei primi giorni di luglio, che ridisegna le modalità operative e i documenti richiesti per iscrivere un atleta ai campionati giovanili.

Le novità introdotte per il tesseramento SGS rappresentano un passo avanti verso una maggiore tracciabilità e sicurezza nel calcio giovanile, ma non sono esenti da criticità. L’obbligo di caricare i documenti d’identità di atleti e genitori migliora la tutela dei minori, ma rischia di appesantire il lavoro delle segreterie, specialmente nelle società dilettantistiche con risorse limitate. La digitalizzazione è un segnale positivo, ma richiede una formazione adeguata per chi gestisce le pratiche. Inoltre, le scadenze ravvicinate e l’obbligo di reperire nuovi certificati possono creare disagi alle famiglie. In sintesi, l’intento è lodevole, ma l’efficacia dipenderà dalla capacità della Federazione di supportare concretamente le società nel processo di adeguamento.

Il processo comincia online. Le società devono accedere al portale LND e completare una prima fase digitale del tesseramento attraverso lo “Sportello Unico”, la piattaforma ormai divenuta strumento ufficiale per la gestione delle pratiche. Una volta inseriti i dati del giovane atleta, il sistema genera un modulo precompilato che deve essere stampato, firmato manualmente e consegnato fisicamente in sede, insieme alla documentazione richiesta.

Ed è proprio sul versante documentale che si concentrano le principali novità. Per ogni nuovo tesseramento è ora obbligatorio allegare un certificato anagrafico plurimo per uso sportivo, che attesti nascita, residenza e stato di famiglia del minore. È un passaggio non trascurabile: senza questo certificato, nessuna iscrizione può essere considerata valida. Resta invece semplificata la procedura per chi è già tesserato con la stessa società: in quel caso, se i documenti sono ancora validi, non sarà necessario ripresentarli.

A partire dal 16 luglio 2025, però, entra in vigore un’ulteriore modifica, che coinvolge direttamente i responsabili dei tesseramenti SGS. Da questa data, infatti, anche per le pratiche relative al settore giovanile — così come già avviene per i dilettanti — sarà obbligatorio caricare sul portale i documenti d’identità del calciatore e dei genitori, oltre ai moduli già noti. Si tratta di una novità che va nella direzione di una maggiore precisione nell’identificazione e nella responsabilità legale delle figure coinvolte.

Una comunicazione diffusa in queste ore dalle strutture federali territoriali invita le società a predisporre per tempo la raccolta dei documenti necessari, in modo da non trovarsi impreparate al momento dell’inizio ufficiale delle pratiche. Una misura che rafforza l’importanza del coordinamento tra segreterie, famiglie e dirigenti.

Il regolamento aggiorna anche le categorie d’età. I tesserati nati tra il 2009 e il 2017 rientrano a pieno titolo nel settore giovanile e sono soggetti alle nuove modalità. Una particolare attenzione viene riservata ai nati nel 2009, per i quali — nonostante il passaggio nella categoria “giovani dilettanti” — è prevista una deroga che consente il tesseramento nelle società di puro settore giovanile, grazie a quanto stabilito da un recente provvedimento federale.

Sul fronte delle società professionistiche, le regole restano stringenti. I giovani tesserati tra i 14 e i 19 anni che entrano in organico a club di Serie A, B o C (o A femminile) acquisiscono lo status di “giovani di serie”. In quel caso, il vincolo è biennale se il tesseramento avviene prima dei 16 anni, altrimenti è annuale. Ma non basta firmare: per guadagnarsi l’accesso al professionismo, i giovani dovranno totalizzare un certo numero di presenze in gare ufficiali durante la stagione.

Un altro tema caldo è quello delle deroghe territoriali. La normativa prevede eccezioni per quei giovani che si trasferiscono fuori regione per motivi scolastici, familiari o formativi. In questi casi, è la società ospitante a dover garantire il benessere del minore: servono strutture adeguate, supporto psicologico, una figura tutoria e l’inserimento in un percorso educativo. Il tutto va richiesto con largo anticipo e documentato con precisione. Non si tratta, insomma, di una semplice autorizzazione al trasferimento, ma di un impegno concreto verso la tutela dei ragazzi.

Infine, viene confermata la possibilità di revocare il tesseramento per cause particolari. In questo caso, serve una richiesta formale firmata dal calciatore e dai genitori, da inviare via PEC o raccomandata. Sarà la Federazione a valutare caso per caso.

Le nuove regole segnano un passo avanti nel percorso di modernizzazione e responsabilizzazione delle società. Il Settore Giovanile e Scolastico non è soltanto la base del movimento calcistico italiano, ma anche uno dei luoghi più delicati, dove lo sport si intreccia con l’educazione, la crescita e, non di rado, con i sogni. Con queste novità, la FIGC cerca di costruire un sistema più solido, più trasparente e — soprattutto — più sicuro per i giovani calciatori che ogni settimana calcano i campi d’Italia.

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