SuperOscar
01 Settembre 2025
SUPEROSCAR • Questo lo spirito che si deve vivere per una manifestazione così importante. Abbracci e gioie
Quando abbiamo pubblicato sul giornale la notizia dell'aggressione avvenuta sul campo del Collegno Paradiso, chiudevamo l'articolo scrivendo che la notizia avrebbe fatto il giro del mondo e così è stato. Siamo stati, come si dice in questa casi, cattivi profeti, perché la notizia è stata ovviamente ripresa da tutti i media ed è diventata virale. Quello che dispiace è che nessuno abbia cercato di tutelare il ragazzo colpito. Noi non dobbiamo essere dei censori, il compito di un buon giornalista è fare informazione, però non dovremmo mai dimenticare che prima di tutto vengono le persone e in questo caso i ragazzi. Da parte nostra abbiamo dato la notizia esclusivamente sul giornale, abbiamo cercato di tenere un basso profilo, nell'esclusivo interesse di Tommy. Non abbiamo fatto nessun articolo online.
Poi oggi ci è stato chiesto se potevamo pubblicare un post su Instagram per risollevare il morale a Tommy. Lo abbiamo fatto dopo averci riflettuto un po' e inizialmente anche malvolentieri perché sapevamo che così avremo diffuso le generalità del "nostro" campione. Ha prevalso lo spirito di servizio che da sempre contraddistingue il nostro giornale, volevamo fare la nostra parte per dare una mano a uno dei "nostri" ragazzi.
A questo punto però, siccome il nostro giornale non è abituato a nascondersi dietro a un dito ma esprimere le proprie opinioni a volte anche contro i propri interessi, vogliamo ripartire dalle parole del tecnico del Volpiano, Mirasola: questa cosa non può finire così, e ha ragione, il Comitato del SuperOscar deve dare un segnale. Qualcuno potrebbe obiettare che le colpe dei padri non possono ricadere sui figli, e in questo caso, anche sulla società. Tutto vero, tutto condivisibile. Così come è vero che non sono tutti i genitori ad essere degli ultras. Il Carmagnola poi è una società esemplare, al punto di essere diventata centro tecnico Juventus per i valori proposti che vanno oltre l'aspetto tecnico. Ma qui in gioco non c'è la credibilità di questa società che è fuori discussione, così come non si vuole certo impedire a un ragazzino Under 14 di non fare attività. Però non possiamo lasciare sempre correre.
È dura da mandare giù ma ha ragione Roberto Gagna, ex presidente del Comitato organizzatore del SuperOscar, dobbiamo prendere posizione: «Il Carmagnola va messo fuori dalla competizione con tutte le squadre e speriamo anche che il Carmagnola usi il pugno duro, il figlio dell'aggressore deve essere lasciato a casa. Questa decisione deve essere interpretata non come disciplinare ma educativa o almeno con un'indirizzo educativo». Una punizione severa che questa società non merita perché ha lavorato sodo per arrivare fino a qui, per entrare nelle sedici elette del calcio cittadino. Ma non possiamo rimanere in silenzio. Lo dobbiamo a tutti i Tommy che con sacrificio, passione e rispetto degli avversari scendono in campo tutte le settimane. Lo dobbiamo a tutti quei genitori, la stragrande maggioranza, che settimanalmente seguono i figli e trasmettono loro il rispetto per gli avversari.
L'ultimo pensiero va al nostro comitato regionale che questa mattina campeggiava sui social con l'ultima "grande" idea: lo streaming. Avete anche, passateci il termine, sfiga perché questa notizia ha seppellito la vostra copertura mediatica. Nemmeno partiti eravate già in quarta pagina. Pazienza, potrete tornare nuovamente sulla breccia magari con un bel convegno su questo argomento.