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Caso calciatore aggredito: squalifiche di un anno e multe alle società coinvolte

Tre i soggetti interessati: dopo il comitato organizzatore si è espresso anche il Comitato Regionale

Caso calciatore aggredito: squalifiche di un anno e multe alle società coinvolte

Il caso dell'anno continua a far parlare di sé. Dopo che si sono espressi tutti, ma proprio tutti, si è espresso anche il Comitato Regionale, direttamente Responsabile di eventuali squalifiche e multe da assegnare a calciatori e dirigenti. Lo abbiamo anticipato ieri, col comunicato del SuperOscar che le prime conseguenze stavano arrivando, ora proseguono. Intanto la palla passa alla Procura Federale che era in attesa del Referto arbitrale per poter iniziare ad esaminare il caso.

Dopo il comunicato del Comitato Organizzatore del SuperOscar, che squalificava Volpiano Pianese e Carmagnola Under 14 dal Torneo, arriva anche quello del Comitato Regionale con la sentenza del Giudice Sportivo. Le sanzioni e le ammende assegnate sono, ovviamente, basate sul referto arbitrale del direttore di gara che al momento dei fatti era ancora in campo per vedere da vicino lo svolgersi della vicenda. Ad essere coinvolti sono due calciatori, tra cui il portiere del Volpiano, un dirigente e un altro calciatore del Carmagnola, oltre alle tre società Volpiano, Carmagnola e Collegno Paradiso (campo base).


DECISIONI DEL GIUDICE SPORTIVO

In base a quanto riportato dal Comunicato della Delegazione di Torino (pubblicato il 4 settembre), il giudice sportivo, Avvocato  Roberta Lapa, ha stabilito tre pesanti squalifiche. I calciatori, uno del Volpiano e uno del Carmagnola, staranno lontani dal campo fino al 4 settembre 2026, ovvero per un anno. Sanzionato anche un dirigente del Volpiano per 6 mesi. 

Le motivazioni che hanno portato alla squalifica del calciatore del Volpiano sono le seguenti: «Vista la gravità della condotta violenta assunta da ragazzi in età giovanissima, che inficia i sani principi dello sport improntati alla correttezza ed al rispetto dell’avversario, considerato altresì, che la violenza sia da condannare a priori ovunque venga posta in essere e soprattutto tra minori, quest’organo giudicante pur consapevole delle disposizioni normative vigenti, ma altrettanto consapevole dell’eccezionalità e della spregevolezza dell’evento, ritiene di dover comminare una sanzione di considerevole ed esemplare entità, pertanto si squalifica il succitato giocatore perché, a fine gara, assumeva una condotta violenta ed antisportiva innescando una rissa e colpendo con manate e pugni il fianco e la schiena di un giocatore avversario, steso sul terreno di gioco. Condotta, questa, che dava adito ad un ulteriore atto di violenza posto in essere da soggetto non presente in distinta, che entrava arbitrariamente ed indebitamente sul terreno di gioco». 

Lo stesso, o quasi, il motivo che ha portato invece alla squalifica del tesserato del Carmagnola: «Vista la gravità della condotta violenta assunta da ragazzi in età giovanissima, che inficia i sani principi dello sport improntati alla correttezza ed al rispetto dell’avversario, considerato altresì, che la violenza sia da condannare a priori ovunque venga posta in essere e soprattutto tra minori, quest’organo giudicante pur consapevole delle disposizioni normative vigenti, ma altrettanto consapevole dell’eccezionalità e della spregevolezza dell’evento, ritiene di dover comminare una sanzione di considerevole ed esemplare entità, pertanto si squalifica il succitato giocatore perché, a fine gara, assumeva una condotta violenta ed antisportiva prendendo parte attiva alla rissa innescata dall’avversario, colpendo a sua volta, con un pugno la nuca di un giocatore della squadra antagonista. Tale comportamento aumentava l’animosità dei presenti sul terreno di gioco, favorendo l’ingresso in campo di persona non presente in distinta». 

I sei mesi del dirigente, invece: «Perché in qualità di rappresentante della società anziché intervenire per sedare gli animi, assumeva una condotta violenta malmenandosi con persona non presente in distinta, entrata sul terreno di gioco».


LE MULTE

Veniamo poi alle multe. Come detto, ad essere sanzionate non sono solo Volpiano e Carmagnola, ma anche il Collegno Paradiso, società ospitante della categoria Under 14 del Torneo. A stupire ancora di più è che, seppur di poco, la società collegnese pagherà di più (200 euro) delle stesse società coinvolte sul campo; questo perché il Collegno è ritenuto oggettivamente responsabile degli eventi in campo: «Perché ometteva di vigilare adeguatamente non impedendo l’accesso al terreno di gioco di persona presente tra il pubblico». Il fatto è che, per chiunque sa di cosa stiamo parlando, è impossibile vigilare la tribuna, visto e considerato che l'invasore di campo ha letteralmente scavalcato una recinzione alta almeno 2 metri, e non è passato dall'entrata dell'area tecnica che invece è direttamente sotto la responsabilità della società nerazzurra.  Per quanto riguarda Volpiano e Carmagnola la multa equivale a 150 euro per via della «responsabilità oggettiva della Società per la condotta violenta assunta dai propri tesserati».

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