Under 16 Élite
06 Ottobre 2025
VIRTUS CISERANO UNDER 16 ÉLITE • Marco Filisetti l'autore della rovesciata nel derby bergamasco
Ci sono attimi in cui un briciolo di follia può cambiare tutto e sovrastare il tanto e scontato pragmatismo. Quella frazione di secondo in cui agire viene prima del pensare, ma agire all'insegna del talento cristallino e del colpo da maestro non è cosa abbordabile a tutti. Chiedere ai grandi campioni potrebbe essere la dimostrazione migliore, come il guizzo in stile copertina memore degli album dei calciatori Panini, del capitano e bandiera giallorossa Francesco Totti nel derby contro la Lazio, in data 11 gennaio 2015. Passando invece per un elemento più extra confine, riguardo alla perla di Wayne Rooney nello storico derby di Manchester al minuto 78, 59 secondi che i tifosi dei Red Devils ricordano ancora come evento memorabile. Ma cosa avranno mai in comune questi due gesti tecnici da parte di icone leggendarie per le compagini ritratte? Sono due rovesciate capolavoro e realizzate per lo più in due stracittadine storiche. I tre comuni denominatori non mancano: Veterani, rovesciate e derby. Tre parametri che stanno girando nella mente da una settimana a Marco Filisetti, il terzino destro della Virtus Ciserano che ha voluto imitare Totti e Rooney alla perfezione, siglando il gol capace di avviare la rimonta in rovesciata nel derby sul Villa Valle.
La domanda principale da farsi oltre alla dinamica dell'azione, riguarderebbe il come Marco sia arrivato a realizzare un gesto tecnico strepitoso in una sfida così importante. Come è arrivato a ciò e qual è stato il percorso che ha perfezionato dall'età di 5 anni ad oggi? Marco inizia a calcare il suo primo campo da calcio, spinto dalla quantità inesorabile di partite viste alla televisione con una voglia pazza di calciare qualsiasi pallone vedesse per strada, esattamente 10 anni fa all'Oratorio di Alzano Lombardo, ambiente capace di conferirgli tutti i comfort di cui aveva bisogno, rimanendo per cinque stagioni nel ruolo di centrocampista già ai tempi, capitano della squadra. Insomma, il talento qualcuno lo notò e dall'età di 10 anni in cui era già apparentemente rodato nel calcio a 7, inizia a fare i provini con l'allora chiamata «Virtus Bergamo». A fine stagione arriva al punto di prendere la decisione che tutt'ora sposa con convinzione, quella di intraprendere il viaggio con l'odierna Virtus Ciserano. Continua a giocare in mezzo al campo sempre a 7, ma il suo tecnico di allora: Efrem Brignoli, decise di sfruttare le sue capacità in una posizione di campo più arretrata, schierandolo in difesa.
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Dal secondo anno con il passare del tempo inizia a giocare a 9, venendo allenato da Alessandro Cortinovis, il quale tende ad utilizzarlo con continuità nella retroguardia, arrivando così alla vittoria del torneo De Guz di casa Sarnico. Le ginocchia, le cosce e i polpacci diventano più grandi e il salto nel il calcio a 11 è di li a poco. Marco viene integrato alla Virtus Ciserano Under 14, con stabilità di allenamenti a Ciserano e con il tecnico Giorgio Pala, continua a occupare quella zona del campo. Poi però gli imprevisti fanno il loro conto e nel caso di Marco hanno inciso in maniera determinante, sul giocatore che è ad oggi. Il suo compagno di squadra sia all'ora che tutt'ora in rossoblù: Bassis Umberto Yonas, purtroppo deve fare i conti con un infortunio. Non c'è problema, il tecnico si fida di Marco e non esita ad attribuirgli il posto di Umberto, terzino sulla catena di destra. Inizialmente come quando si va incontro a cose nuove, pensa di non poter ricoprire quell'impegno, ma è una sensazione che dura veramente pochissimo, perchè proprio in quel ruolo scopre le sue nuove e più spiccate qualità, iniziando in maniera ottimale a prendere confidenza in una zona del campo che sembra sua da tempi memori.
Lasciandosi un campionato perso di un solo punto alle spalle, a Ciserano arriva Luca Cavalli, il quale cerca sin da subito di plasmare Marco da terzino destro a mediano di rottura. Una trasformazione che raccoglie i suoi frutti e dimostra come il ragazzino di Nembro sia polivalente in tutti i ruoli del campo: con dinamismo da regista, polmoni da terzino, coperture da centrale e rovesciate da numero 9. Ma la vita d'altronde si sa nasconde sempre grandi vette da toccare ma anche qualche discesa costretta e inaspettata, talvolta forse anche immeritata. Come quella che Marco percorre per sfortuna baciata il 4 settembre durante un allenamento. A causa di un brutto appoggio sul campo, sente tirare con veemenza il tendine d'Achille, un problema che lo costringe a rimanere fuori dal rettangolo verde per due mesi. Recuperato il problema però non c'è tempo per piangersi addosso, lui non lo fa abituato a lottare viene schierato da Cavalli come mezzala destra di centrocampo, concludendo la stagione in quel reparto sperimentando un'altra mansione. La Virtus stravince il campionato con 3 giornate di anticipo arrivando in finale regionale contro la Vis Nova, la quale però termina ai calci di rigore e nonostante Marco riesca a trasformare la battuta dagli 11 metri con precisione sotto al sette, hanno la meglio i neroverdi.
Una sconfitta consolata da un trionfo storico per la società di Ciserano, la quale conquista la sua prima Coppa Italia Lombardia della sua storia, battendo la Varesina di Pesavento per 2-1 grazie alla doppietta di Ravasio. Il treno di Nembro si sente di ringraziare Cavalli per la scorsa stagione terminata con grandi soddisfazioni, culminate con la Coppa Disciplina: «Ci tengo a ringraziare Cavalli, perché ha dato a me a tutta la squadra una grandissima conoscenza di gioco e consapevolezza di noi stessi. Con lui vinciamo la coppa disciplina la più importante secondo lui, facendoci capire il valore di un vero giocatore, finita la stagione mi ha fatto un discorso che mi ha facilitato al raggiungimento di questo obiettivo, ringraziandomi della mia umiltà e professionalità». Lavoro, lavoro e lavoro, tantissimo lavoro quello che sta portando avanti Marco in questa nuova stagione sotto la gestione di Andrea Grigis, il quale con il suo 5-3-2 in via di perfezionamento sta cercando di trasformare il giocatore più duttile della Lombardia a braccetto di destra. Ruolo che a Marco sta piacendo molto, capace di permettergli una spinta maggiore in fase offensiva, mostrando libertà di gioco che piano piano sta cercando di interpretare al meglio, migliorando gara dopo gara.
Di rovesciate e di gol da cineteca Marco Filisetti non è proprio un neofita, anzi direi totalmente l'opposto. 1 febbraio 2025, una data che su due piedi non dirà nulla ma che invece si preannuncia gasante per coloro che sanno già intro, ritornello e outro di questa sinfonia. La Virtus Ciserano affronta il Sarnico di Bonti per la 19esima giornata di campionato, al fotofinish della sfida Filisetti porta la Virtus sul 2-1 e regala tre punti pesantissimi per la conquista del campionato, in una delle sfide più ostiche della stagione. Come? Inutile ribadirlo, in rovesciata proprio da quella mattonella a cui è tanto affezionato, dal limite dell'area con una coordinazione da oscar. Stessa dinamica dell'eurogoal realizzato sabato a Ciserano nel derby ipersentito contro il Villa Valle. Per citare il rinomato e capolavoro film di Peter Weir e Tom Schulman «L'attimo fuggente» è avvenuto in questa dinamica: un pallone in uscita che si impenna verso il limite dell'area, reduce dallo sviluppo di un corner dalla destra, arriva l'urlo di Marco Filisetti che indica al suo compagno Zambetti di effettuare la sponda con lui.
Dimostrazione? Il numero 5 completa la giocata richiesta e in quel momento il gioiellino di casa Ciserano non pensa veramente a nulla e nella sua testa il ritornello in quella frazione di secondo è stato: «Io tiro, come va va». Con l'intenzione di voler cercare la porta a tutti i costi, con quella girata e quella coordinazione in sforbiciata ruba il tempo a tutti, riuscendo a mettere la sfera alle spalle di Tentori. Anche l'allenatore Andrea Grigis nel post partita tiene a sottolineare il grande gol e scherzosamente dichiara: «A fine anno come minimo gli devo offrire una cena». Un clima sereno in un gruppo che non ha ricevuto notevoli cambiamenti, rispetto allo scorso anno ed è unito e compatto, anche se si sta iniziando a lavorare con affidabilità in un nuovo modulo. Il suo idolo è da sempre Cristiano Ronaldo, per l'ossessione devota al lavoro e quella voglia che detiene di vincere con una mentalità da vero fuoriclasse, anche se al giorno d'oggi si rispecchia parecchio in Jude Bellingham, per l'umiltà che lascia trasparire e per le modalità in cui interpreta il suo ruolo. Un cammino lungo e una stagione che si sta accingendo solamente all'introduzione, ma che preannuncia una strepitosa avventura destinata a grandi emozioni ed eventi mozzafiato come il medesimo.