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Under 17

Pareggio-show! Intensità, lotta e tantissime occasioni: le due squadre si dividono la posta in palio

La Folgore Caratese va avanti ma la ColicoDerviese acciuffa l'1-1 nei secondi quarantacinque minuti

Cristian Simone e Dragos Andrei Iancu, i migliori in campo

UNDER 17 FOLGORE CARATESE-COLICODERVIESE - Cristian Simone e Dragos Andrei Iancu

Il mezzo sorriso di un pareggio, la piena consapevolezza di aver dato tutto e, forse, anche di più. Ecco perché dirsi orgogliosi. Ecco perché dirsi grandi: Folgore Caratese e ColicoDerviese hanno onorato lo spirito della lotta. Regalandoci una partita divertente, vera: al servizio di cuori mai sazi. Quelli che, anche dinanzi ad un 1-1 apparentemente come gli altri, riescono a emozionarsi. Succede agli appassionati accorsi sulle tribune dello Sportitalia Village, e non è affatto casuale: il pomeriggio veranese ci ha regalato dosi di bel calcio e prime, forti, verità. Una, in particolare: biancazzurri e gialloblù sono Squadre maiuscole. Punto.

SIMONE STAPPA IL MATCH, MA CHE BAGARRE!

Le timide luci ottobrine illuminano i sogni di Folgore Caratese e ColicoDerviese. Finalmente faccia a faccia, dopo quattro giornate di montagne russe. Che, ad oggi, premiano i biancazzurri: avanti in classifica, con 10 punti e tante certezze nel serbatoio. Nonostante la trasferta di Meda abbia tolto continuità, perché il 2-2 maturato tra le mura dei bianconeri ha privato Mosca della possibilità di occupare da solo la vetta. Ambizione che, segretamente, insegue anche Putzu, direttamente dalla sponda gialloblù del fronte: i lecchesi sono quinti, a tre lunghezze dai rivali odierni e, finora, hanno perso solo contro la lanciatissima Nuova Sondrio. Proprio così: queste timide luci ottobrine illuminano i sogni. Gli stessi che diventeranno presto realtà...

Ma prima, c'è una cronaca in cui addentrarsi. Ed è consigliato farlo, perché sin dal fischio di Beretta - giovanissimo classe 2008 - entrambe le squadre danno ampio sfoggio della loro forza insita. Battendosi a viso aperto, senza esclusione di colpi e pathos. Partono forte gli ospiti, che prendono il controllo delle operazioni con disinvoltura, aggressività e consapevolezza; inseguono i padroni di casa, che quantomeno in avvio approcciano con poca convinzione e scarna velocità di manovra. Anche se l'occasione che stappa il match è proprio di fattura biancazzurra: interdizione di Cicconardi su disimpegno errato di Colzada, conduzione palla sicura e imbucata precisa per l'estroso Grassi, fermato solo dalla sagoma di Nogara, bravissimo a frapporsi tra l'attaccante di casa e la gloria personale. A conti fatti, unico sussulto nitido e quindi meritevole di conteggio per i ragazzi di Mosca. Poi, è assolo gialloblù: l'orchestra Putzu suona il rock. Come? Così: terzini alti, pressing organizzato, fraseggio scattante e affondi voraci. Uno di questi imbecca Fiorelli, che successivamente serve Matteri: l'attaccante, in piena area, la uncina ma non punge. Fa lo stesso Piscen, il cui tiro è sbilenco; e ci prova ancora Fiorelli - sempre molto attivo - deviato dalla retroguardia dei brianzoli. A tratti in affanno, ma coriacea: sintesi perfetta dei 45 minuti iniziali disputati dalla Folgore. 45 minuti fatti di capovolgimenti, rapidità, agonismo, guizzi e una propensione all'offesa continua che, verso il finale di frazione, premierà la squadra di casa. A tratti in affanno, sì, ma davvero coriacea: proprio così.

Alt: non è ancora il momento. Si segnalano, cronologicamente, chances continue da entrambe le parti. Va fortissima, la classe 2009. Non c'è tregua, e se vige è armata. Sull'attenti e pronte ad attaccarsi: prima i lecchesi, pressanti e generalmente più convincenti per cattiveria e fluidità; poi i caratesi, gradualmente meno avventati e decisi a ribaltare l'equilibrio. Alla loro maniera. La girata fuori misura di Delli Muti su traversone di Grassi, a tal proposito, sembra accendere una miccia. Una flebile miccia, almeno apparentemente. Ma esattamente da questo sussulto, da questo ''ci sono anch'io'' Cutugniano, divamperà un incendio di rabbia. Tramutata presto in energia positiva, per esplorare coralmente la verticale. Minuto 37, azione bellissima. Ora sì, è il momento: il sempre ispiratissimo Grassi guida la ripartenza, converge centralmente e smista a sinistra, dove corre Bressi. Il Colico gestisce frettolosamente la transizione negativa e lascia spazio al ragazzo con la 10. Che ha le idee chiare. Chiarissime: calcia di prima intenzione. Nogara è attento e respinge. Finita qui? Non esattamente: sulla respinta si fionda Cristian Simone. Lo corona così, un parziale di sacrificio: con il fine ultimo del gioco. Tap-in violento, vantaggio acquisito, scarico di adrenalina e slancio portentoso. Direzione? Attacco. Attacco. E ancora, attacco: la Folgore cambia pelle. Alza la portata delle sortite offensive, si distende armoniosamente, spinge all'angolo l'alter ego odierno. Sempre propositivo, ma limitato nel ritmo e nella scorrevolezza dalla maggior audacia avversaria. A ridosso del duplice fischio, infatti, è di nuovo Caratese-mania, pericolosa consecutivamente con Piai (tiro-cross insidioso) e Confalonieri, che sporca i guantoni dell'estremo difensore ospite. Parola fine? Decisamente no: ci prova anche il derviese Panizza, che rasoia ma non timbra. E il secondo tempo, tenetevi comodi, sarà romantico.

FIORELLI SBOCCIA, MATTERI SPRECA E LA FOLGORE RIMUGINA

La scienza afferma che la prima impressione si crea in 7 secondi. Qualsiasi dettaglio vale il giudizio finale: tratti, postura, modo di porsi. Tutto condivisibile, certo, ma soggettivo. Il calcio è un'altra storia. E anche se ci mette di più a impressionare, lo fa con forza incontrovertibile. Proprio come la ColicoDerviese, proprio come Simone Fiorelli. A cui servono 270 secondi, per ribaltare e scherzare il sapere. Scorrere e credere.

Tre minuti. Bastano questi, ai gialloblù. Che rientrano in campo assetati di pallone e affamati di traguardi, con il chiaro intento di riprendere e consolidare il predominio territoriale. Presto detto, la maggior volontà ospite varrà il prosieguo dello show. Volante affidato a Morlacchi, che raccoglie palla, sradica il traffico e disegna una traccia verticale pulitissima. Dove è lesto a fiondarsi proprio il sopracitato Fiorelli: numero 7 sulla schiena, stessa grinta del numero 7 per eccellenza. Nel controllo, nella stoccata, nel colpo di frusta. Rasoiata chirurgica, esultanza sfrenata, 1-1 pesantissimo. E nuovo cambio di spartito: la manovra della Folgore si fa nevrotica come i suoi interpreti, gli ospiti tornano a spingere concordemente e a creare pericoli. Come? Prendendo un palo con Panizza, su punizione battuta velocemente da Busi, e impegnando il portiere avversario Sarni in un paio di frangenti. Clamoroso, uno di questi, perché la parata del portiere di casa su tentativo di Morlacchi è seguita dal tap-in sicuro di Matteri, che però centra il palo a porta sguarnita. Tregua, zero. La sopracitata chance funge da preludio per altre due occasioni, che vedono Sarni nuovamente protagonista su guizzo di Fiorelli e il centrale casalingo Spanò giganteggiare sulla corsa libera dello stesso Matteri, fermato a ridosso del traguardo. Ma rimuginare no, non è concesso. E no, non è concesso fermarsi: siamo già dall'altra parte.

Sbavature a parte, la truppa di Mosca è dentro la partita. Lotta, se serve concede. Sicuro non perde i tratti salienti della sua identità: rinfrancati, grazie ai cambi, nell'ultimo terzo di gara. Tra i subentrati c'è Pizzuto, che ricarica le pile dell'attacco. Non è un caso che sarà proprio firmata da lui, la chance più clamorosa del secondo parziale biancazzurro. Protagonista, ancora una volta, l'instancabile fascia sinistra capitanata dalla sinergia Cicconardi-Confalonieri, con quest'ultimo che imbecca l'altro subentrato Curto. Il 18 fa solo una cosa: la rimette in mezzo. Sembrerebbe un pallone destinato a terminare lì la sua corsa, ma ecco che arriva Pizzuto. Botta sicura, fortissima, minuto 43: niente, il fato dice no anche a lui. Traversa impensabile, che probabilmente trema ancora. Così come tremano le nostre anime, inebriate dalla bellezza di una lotta così affascinante. Tra contrasti arcigni e ripartenze impavide, tra dimostrazioni di talento e altre di forza, tra battito animale e crampi tipici di chi non molla la presa. Nogara respinge Bressi, Spanò e Tanoh svirgolano. E ancora: Busi graffia Sarni, Fiorelli e Fomasi si avventurano in un due contro due che poteva valere il sorriso più dolce. Succede tutto a pochi passi dal triplice fischio, che arriva dopo 90 minuti di intensità cinematografica. Non c'è più tempo: è davvero finita. Una cosa è certa: sarà difficile prendere sonno stanotte.

IL TABELLINO

Fol.Caratese-ColicoDerviese 1-1
RETI (1-0, 1-1): 37' Simone (F), 3' st Fiorelli (C).
FOL.CARATESE (4-3-3): Sarni 7, Piai 7, Confalonieri 7.5, Delli Muti 7.5 (24' st Pizzuto 6.5), Spanò 7, Ratti 6.5, Cicconardi 6.5, Grandi sv (8' Bertacco 6, 9' st Malonni 6), Grassi 7.5 (46' st Tanoh Obama sv), Bressi 7, Simone 7.5 (16' st Curto 6.5). A disp. Beretta, Addui, Arosio, Sammito. All. Mosca 7. Dir. Sammito.
COLICODERVIESE (4-3-3): Nogara 6.5, Panizza 7 (37' st Fascendini sv), De Angelis 7, Busi 6.5, Pensa 6.5, Colzada 6 (9' st D'Antoni 6.5), Fiorelli 7.5, Piscen 7, Matteri 6.5 (46' st Fomasi sv), Morlacchi 7 (34' st Moiana sv), Iancu 7 (15' st Giordano 7). All. Putzu 7.
ARBITRO: Beretta di Seregno 6.5.
AMMONITI: Piai (F), Bertacco (F), Malonni (F), Busi (C), Morlacchi (C).

LE PAGELLE

Folgore Caratese

Sarni 7 Si rende protagonista di due grandi interventi nella ripresa. Complessivamente, infonde sicurezza: uscite e gioco di piedi sono cosa sua.
Piai 7 Partita di grande spinta e sacrificio, con qualche sbavatura che non macchia l'impegno profuso.
Confalonieri 7.5 Solita prova di grande carattere e sacrificio. Gamba e fiato da top del settore.
Delli Muti 7.5 I suoi movimenti verticali creano un presupposto per fare male. Partita di corsa e quantità, di affondo e ripiego.
24' st Pizzuto 6.5 Sua l'occasione più clamorosa: centra la traversa in piena area. Prova generalmente positiva, perché ricarica le pile dell'attacco rendendosi
Spanò 7 Prova senza fronzoli, con qualche disimpegno rivedibile ma condotta sempre con
Ratti 6.5 Stesso discorso: complessivamente bene, nonostante alcune imprecisioni tecniche.
Cicconardi 6.5 Fluttua sulla sinistra, si abbassa per ricevere e giocare, avanza e dà sostanza. Partita completa per contenuti e presenza.
Grandi sv La sua partita termina dopo soli 8 minuti a causa di un problema fisico.
8' Bertacco 6 Prova ad apportare spensieratezza alla manovra, ma anche la sua partita dura troppo poco.
7' st Malonni 6 Personalità da sotto età: buon impatto nella bagarre finale.
Grassi 7.5 Partita totale. Si abbassa a giocare, esplora l'ampiezza, attacca le vie centrali; e ancora, gioca con i compagni, crea pericoli, mostra convinzione e attenzione. Bravo. 46' st Obama Junior sv
Bressi 7 Cresce soprattutto nella ripresa, quando prova a riordinare la trequarti con tocco e presenza. Primo tempo di movimenti e tracce, ma meno incisivo.
Simone 7.5 Sacrificio, strappi e allunghi. Uno di questi vale il vantaggio: gol bello e impattante.
15' st Curto 6.5 Entra bene anche lui, con tanta grinta. Veloce, dà lo slancio.

All. Mosca 7 La squadra parte a rilento, poi va in vantaggio, ma complessivamente vive di impulsi e non trova continuità nei 90 minuti. Il punto conquistato con forza e coraggio resta comunque manifesto di un'idea forte.

ColicoDerviese

Nogara 6.5 Propositivo con i piedi, bravo in un paio di occasioni. Può poco sul gol.
Panizza 7 Il calcio di Putzu ne favorisce le distese. Con una di queste rischia anche il gol. 37' st Fascendini sv
De Angelis 7 Anche lui altissimo, praticamente un attaccante aggiunto. Aggressivo al cubo.
Busi 6.5 Partita meno ordinata, ma in cui palesa forza e propositività.
Pensa 6.5 Ordinato, senza fronzoli, tiene alta la guardia. Bene.
Colzada 6 Un po' in difficoltà. Sbaglia qualche uscita, sbava in alcune occasioni, cresce ma non trova piena fiducia.
9' st D'Antoni 6.5 Bene per la presenza. Si fa vedere anche davanti.
Fiorelli 7.5 Ha sempre il guizzo in canna. Coraggioso, estroso e pungente quando serve: suo il gol che vale un punto d'oro.
Piscen 7 Dà lo slancio che attiva il pressing sistematico sui portatori di palla caratesi. Aggressivo, ha gamba e muscoli.
Matteri 6.5 Lavoro di grande sacrificio non premiato dalla fortuna: prende il palo da due passi, rimugina in un'altra occasione. 46' st Fomasi sv
Morlacchi 7 Scocca la freccia che innesca Fiorelli, gestisce bene la sfera in mezzo. 33' st Moiana sv
Iancu 7 Grandi strappi e grandi inventive. Ha tutto: piglio, tecnica, dinamismo. Meriterebbe di più.
15' st Giordano 7 Nel confuso finale di gara tenta un paio di affondi ben contenuti. Crea però scompiglio e ricarica le pile dell'attacco.

All. Putzu 7 Partita da squadra vera che vale un punto d'oro. La sua ColicoDerviese pratica un bel calcio e ha grinta da vendere. Partita autoritaria.

Arbitro

Beretta di Seregno 6.5 A dispetto della giovanissima età, mostra sicurezza e personalità nelle decisioni. Promosso.

LE DICHIARAZIONI

Di seguito le parole dei due allenatori. Parte Mosca, chiude Putzu. Ecco le dichiarazioni post-gara:

«Abbiamo giocato contro la miglior squadra finora incontrata nel campionato. Non ha demeritato niente, ma c'è rammarico: abbiamo avuto almeno quattro occasioni nitide. Era da chiudere, infatti ci hanno fatto gol subito. Mi tengo il punto, potevamo anche perdere. Ci serva da lezione per capire che in questo campionato può succedere di tutto. In corsa abbiamo perso un pò di potenzialità. Dovevamo far di più negli ultimi metri», afferma il tecnico della Folgore Caratese Mosca.

«Sono totalmente orgoglioso di questi ragazzi: hanno dato più del 100% che avevo loro richiesto. Sono la mia fortuna, perché danno l'anima per tutti. Non era facile venire qui a vincere, contro una Folgore strutturata per vincere il campionato. Noi abbiamo perso delle pedine, ma un conto è avere la struttura e un conto è avere la squadra. Oggi i ragazzi hanno dimostrato di essere squadra. Andamento della partita? Come sempre partiamo forti, con ritmo e offensività. Forse loro lo sapevano, infatti ci hanno lasciato il pallino del gioco per poi offenderci negli ultimi minuti, quando cala l'intensità di gioco. Dopo il gol non abbiamo preso paura: hanno preso loro coraggio, pur non creando tantissimo. Ho detto ai ragazzi di continuare a giocare, e anche se abbiamo sofferto sono più che soddisfatto della prestazione», racconta Putzu, condottiero della ColicoDerviese.

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