Under 17
18 Ottobre 2025
UNDER 17 SEREGNO • Il match winner odierno Federico Pellecchia
Seregno…regna! E lo fa proprio tra le sue mura, oggi ancora più amiche del solito. Seregno...regna! Compatto e autoritario quando serviva esserlo, sulla falsariga delle grandi squadre. Per imporsi, per continuare a dettare legge: è la terza vittoria consecutiva, è il trionfo di una forza insita. Che emerge, in tutto il suo vigore, nei minuti clou di una gara intensa, curvilinea ma piacevole. Quelle in cui basta davvero poco, per sovvertire il codice. A incaricarsi della responsabilità, ovviamente, il ragazzo con la 10: Federico Pellecchia. È sua, infatti, la punizione che spezza l'equilibrio, piegando nel finale la Vibe Ronchese e dispensando sorrisi immensi. Gli stessi che, almeno fino a domani, valgono persino il podio della graduatoria. Proprio così. Del resto..Seregno regna! Messaggio forte e chiaro. Ora più che mai.
Seregnello. Ventate di speranza, su volti ancora bambini. Ma la classe 2009, è noto, ha tanta voglia di crescere. E l’incrocio di oggi, in tal senso, vale già una gran parte di questo obiettivo. Grandissima, anzi. I bianco blu padroni di casa per trovare continuità di successi, la Vibe Ronchese per incamerare i primi tre punti stagionali: la posta in palio, insomma, è altissima. Disparità di prospettive esclusa, vige un comune denominatore: dimostrare di esserci. A fare proprio il verbo, però, non saranno né l'una né l'altra, quantomeno in avvio. Nessuna delle due squadre, infatti, riesce a prevalere sulla controparte e il match, logica conseguenza, non trova ritmo e consistenza. Poche le occasioni, altrettanto minime le emozioni, nonostante entrambe cerchino di imporre i rispettivi dogmi. Diametralmente opposti: il Seregno esplora costantemente la verticale, affidando peso e guizzi al suo quartetto offensivo; mentre i biancoverdi ergono la manovra a strumento di conquista, improntando offesa e ricerca estetica su prese di campo graduali e inserimenti senza palla. Sono proprio gli ospiti a partire con più convinzione e dinamismo, ma il palleggio e le codifiche preparate da Mauri faticano a generare concretezza. Nonostante creino comunque delle insidie, complici i movimenti dei quinti e le invettive specifiche del numero 9, Benedetto Di Marco. Tra i più pimpanti quando occupa le linee, seppur senza incidere, perché sfoggia presto tutta la sua predisposizione tecnica. Spaventando anche il portiere avversario Callegher: la freccia che scocca al minuto 18 si spegne di poco a lato.
Un sussulto che sembra stappare la sfida, statica per quanto sentita e ferma a sporadiche chances nitide. Sempre sponda Vibe: compatta, intraprendente e pericolosa prima con la punizione di Mazzola (deviata ma non ribadita in porta nel flipper da Dodero), poi con l'incornata di Binacci (fuori) e infine con Nazionale, la cui incursione dalla destra è fermata solo dall'intervento di Bini. Proprio lui, l'emblema di una solidità che il Seregno ha progressivamente riacquisito nelle ultime uscite. E che diventerà, anche oggi, arma in più, viste e considerate le certezze garantite. La difesa, del resto, è il miglior attacco. Parte tutto da lì. O, meglio, riparte tutto da lì. Detto, fatto: la truppa di Russo, verso la mezzora, lima le distanze, stringe le linee e impenna la cilindrata del pressing. Conseguentemente, riduce i rischi e toglie riferimenti ai ronchesi, che si perdono in trame fiacche e avventate pur senza mai rinunciare alla propria idea. Ma, soprattutto, i padroni di casa sfoggiano un piglio e una attitudine diversa, smaltendo le scorie di un approccio blando e decisamente troppo prudente per affacciarsi concordemente dalle parti di Vergani. Bravo in due occasioni: prima smanaccia un cross insidioso dalla sinistra, poi respinge bene il tiro al volo di Pellecchia. Lui, il ragazzo con la 10, è sempre attivo e cerca spesso soluzioni a partire dall'out di destra (coabitata in sinergia con Biffi), porzione di campo da cui spara altre due cartucce, fuori misura ma importanti. Anzi, fondamentali. Perché palesano quella sopracitata volontà di dimostrare che, infondo, è il vero obiettivo da agguantare e fare proprio. Oltre il risultato. E perché, cosa più importante scaldano il motore del 10 seregnese, accendendone il battito e la consapevolezza. Esatto: sono tentativi che, spoiler, prepareranno a qualcosa di ancora più bello. "Practice makes perfect", direbbe un certo CR7. E non è un caso che sarà proprio questa consapevolezza ad alimentare, nei tratti del ragazzo, il desiderio di riprovarci.
Alt: non è ancora il momento. Prima, c'è un secondo tempo che, per quanto curvilineo e spezzettato, è bene rivivere e anche apprezzare. Perché l'equilibrio persiste, sì, ma inizia a stare stretto. Soprattutto al Seregno, che preme il tasto start con la stessa convinzione mostrata nell'ultima metà di parziale. Ma la Vibe non è da meno, e confeziona prontamente la prima incursione con Perego, che converge dalla sinistra calciando di poco fuori. Preludio di un secondo tempo a tinte biancoverdi? Sembrerebbe. Il fato, però, non la pensa ugualmente: poco dopo, la bella punizione di Di Marco sbatte sulla traversa e dispensa rimpianti crescenti. Perché gli ospiti, pur esponendosi, non concludono e, anzi, disperdono progressivamente fiducia, compattezza e fluidità di gioco. Complici anche i cambi, che privano la squadra dello stesso Di Marco e del suo partner Arosio, prezioso nel proteggere e smistare il pallone. Prerogative che vengono dunque meno, specialmente a causa di un Seregno viavai più cattivo e inscalfibile, nonché vorace e armonioso nel riprendere in mano l'inerzia della gara. Il fato, questa volta, approva. Parola del 10: ricordate?
Bonacci, quest'oggi direttore d'orchestra al posto di Russo, ruota le risorse. Entrano, in rapida successione, Chiari, Mbengue (al posto dell'acciaccato Songia) e De Moliner. Risultato? Rinnovata freschezza. Il trittico di pedine apporta gamba e fiato, proprio nel momento più importante della gara. Quello in cui sale la tensione, tra il desiderio di volare e la paura di cadere. Vertigini che solo affilando gli artigli possono essere domate e affrontate a testa alta. Lo sa bene, il Seregno. Che, proprio in questi frangenti tachicardici, cambia pelle. A scanso di banalità. Corre il doppio, osa il triplo, minimizza le chances ospiti. E quando può, adempie al dovere di emozionare. Ora sì: parola del 10. Ancora lui, ancora Pellecchia. Decisivo, sì, ma non prima di essersi fatto stoppare da Vergani a due passi dal traguardo. Niente di debilitante. Del resto, lo diceva anche un certo CR7: "practice makes perfect". Detto, fatto: 120 secondi dopo, minuto 32, pennella la punizione che firma la gloria. La calcia dalla destra, mattonella vincente, ed è estremamente precisa nel districare la barriera ronchese, infilando Vergani sulla sinistra: 1-0, palla al centro. E così via, fino alla fine. Perché la partita, a conti fatti, termina lì. Con quella fiammata di colore che accende Seregnello, con quel sussulto che sarà onorato al massimo, negli ultimi concitati istanti di gara, da una prova di resistenza matura, corale, forte, da parte di tutti gli uomini bianco blu. Grandi, anzi: grandissimi.
Seregno-Vibe Ronchese 1-0
RETI: 32' Pellecchia (S).
SEREGNO (4-1-4-1): Callegher 6, Biffi 6.5, Rauli 7, Polo 7, Viganò 6.5, Bini 7, Ruo 6.5 (34' st Scilingo sv), Mugoni 7 (9' st Chiari 7), Songia 7 (15' st Mbengue 7), Pellecchia 7.5, Di Maggio 6.5 (20' st De Moliner 6.5). A disp. Ricchiuti, Leonardi, Faini, Corona. All. Bonacci 6.5. Dir. Gobbetto.
VIBE RONCHESE (3-5-2): Vergani 6.5, Perego 7, Nazionale 6.5 (20' st Nicolini 6), Binacci 6.5, Biffi 7, Sgaria 7 (24' st Lobosco), Mazzola 6.5, Dodero 6.5 (15' st Oliverio 6), Di Marco 7 (25' st Catalinoiu 6), Balossi 6.5 (29' st Camara Samba 6), Arosio 6.5. A disp. Sarii, Daoui. All. Mauri 6.5. Dir. Casiraghi.
ARBITRO: Guidi di Seregno 6.5.
AMMONITI: Arosio (V).
SEREGNO
Callegher 6 Nel concreto non è mai impegnato da una Vibe che, per quanto volenterosa, fatica a calciare in porta.
Biffi 6.5 Ha un buon passo, ma non ha modo di sfoggiarlo con lucentezza. La sinergia con Pellecchia crea un flebile presupposto, non sempre pericoloso ma comunque interessante.
Rauli 7 Si fa sentire e mostra grande attitudine. Partita attenta e di sacrificio. Da vero leader.
Polo 7 Instancabile. Corre avanti e indietro, ruba palloni, pressa fino all'ultimo. Partita vera.
Viganò 6.5 Preciso e senza fronzoli, nel finale si esalta insieme ai compagni.
Bini 7 Decisivo in più occasioni per prontezza. Ha grinta da vendere e, sbavature a parte, la fa lievitare con foga.
Ruo 6.5 Cerca spesso di inserirsi in profondità, danzando tra le linee ed erigendosi a riferimento centrale. Tanta corsa e tanto lavoro, anche senza guizzi. 34' st Scilingo SV
Mugoni 7 Stesso discorso del compagno con la 7: strappa quando può, gioca con i compagni, si fa vedere sempre. Quantomeno nel primo tempo.
9' st Chiari 7 Entra e fa bene quanto il compagno, per gli stessi motivi e per altri ancora. Freschezza.
Songia 7 Ci mette il fisico: gioca di sponda e comunica con i compagni. Prova anche un paio di assoli, senza successo. Poi esce, stremato, a conferma di quanto impegno abbia profuso.
16' st Mbengue 7 Detta la verticale e traccia una continuità con quanto già fatto dal compagno chiamato a sostituire.
Pellecchia 7.5 Il più pimpante. Ci prova spesso, e alla fine ci riesce anche. Firma la gloria. 47' st Corona SV
Di Maggio 6.5 A grande grinta e gamba non abbina concretezza ed effettiva pericolosità. Ma è apprezzabili lo spirito.
20' st De Moliner 6.5 Tra uno strappo e l'altro, bada al sodo e aiuta i compagni.
All. Bonacci 6.5 Sostituisce Russo e, con le scelte giuste, guida i suoi ragazzi all'obiettivo. Approccio a parte, la squadra mostra un cuore grande. Ed è premiata.

VIBE RONCHESE
Vergani 6.5 Compie due ottimi interventi che tengono a galla i suoi. Sulla punizione è sfortunato, perché la barriera si apre all'ultimo.
Perego 7 La catena di sinistra è sua. Movimenti, strappi, guizzi: prova da quinto moderno.
Nazionale 6.5 Stesso discorso: le sue incursioni creano un presupposto importante. Spesso vagliato, anche se a conti fatti poco incisivo. Resta il grande impegno.
20' st Nicolini 6 Un paio di strappi, nulla più. Impatto nella media.
Binacci 6.5 Tignoso e disinvolto, di mestiere recupera e ripulisce palloni. Promosso.
Biffi 7 Bene, nel complesso senza fronzoli. Ogni tanto rischia ma mostra buon passo e capacità di impostare la manovra.
Sgaria 7 Poche sbavature, prova solida.
24' st Lobosco 6 Entra per spezzare il ritmo ma non vi riesce. Pochi sussulti.
Mazzola 6.5 Si attiva in ripiego aiutando Nazionale in raddoppio.
Dodero 6.5 Si muove tra le linee e cerca di innescare i compagni. Spina nel fianco.
16' st Oliverio 6 Non riesce a pungere. Energia si, sostanza meno.
Di Marco 7 Il migliore dei suoi per intraprendenza e predisposizione tecnica. Inventa calcio, prende una traversa, è sempre attivo e presente. Bravo.
25' st Catalinoiu 6 Non replica le gesta del compagno. Poco apporto concreto.
Balossi 6.5 Ha una buona tecnica e si fa vedere per vie centrali. Ma non ha sempre modo di esporsi.
29' st Camara 6 Entra in un momento cruciale ma non riesce a brillare.
Arosio 6.5 Protegge, smista, ma manca un po' in zona gol. Gioca comunque una partita di classe.
All. Mauri 6.5 A dispetto della disparità di classifica con la controparte odierna, la sua Vibe ha comunque mostrato tratti di squadra vera, con idea e struttura. Lavoro e tempo ne premieranno sicuramente gli sforzi.

ARBITRO
Guidi di Seregno 6.5 Partita tranquilla e gestione impeccabile. Sventola un solo cartellino, dato emblematico.

Di seguito sono riportate le dichiarazioni del tecnico della Vibe Ronchese, Mauri: «La squadra ha affrontato bene il primo tempo, è scesa in campo con un buon atteggiamento soprattutto in fase di palleggio. Però non siamo riusciti a trovare la situazione che potesse sbloccare la gara. E non siamo neanche stati fortunati, avendo preso la traversa. Non siamo riusciti a trovare il gol e questo ha fatto sì che la squadra avversaria trovasse più coraggio. Il gol subìto è frutto di un'altra situazione che non ci premia. Ma sono contento dei ragazzi: nelle prime uscite abbiamo sempre mostrato la volontà di giocare. Ci manca ancora finalizzazione, e dobbiamo imparare a sfruttare gli errori avversari, riducendo al contempo le nostre defezioni. Una partita è composta da tante fasi e dobbiamo cercare di capire come comportarci nella singola fase, con maturità e decisione».
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