Under 17
22 Ottobre 2025
UNDER 17 • VIGEVANO-VIGHIGNOLO
Un sorpasso in classifica che, però, non può essere festeggiato a dovere. L'importanza del risultato calcistico passa totalmente in secondo piano, perché a gara terminata la violenza prende il sopravvento. Stando alle ricostruzioni dei presenti, tutto avrebbe avuto inizio durante il primo tempo della partita Vigevano-Vighignolo di domenica 19 ottobre, valida per la sesta giornata del campionato Under 17, con un presunto insulto razziale come miccia del conflitto. Il match si è poi svolto regolarmente ma, al termine, una volta usciti dagli spogliatoi, due ragazzi del Vighignolo sarebbero stati aggrediti, raggiunti dal giocatore del Vigevano precedentemente coinvolto, più un gruppo di suoi amici. A seguire, la linea di entrambe le società in merito all’accaduto.
A parlare di quanto accaduto è prima Fabio Mullanu, responsabile del settore giovanile del Vigevano, che conferma la ricostruzione dei fatti e invita alla calma: «Quello che è stato raccontato è corretto. In campo non sempre si sente tutto non sempre si sente tutto: io, in questo caso specifico, non ho sentito il presunto insulto. Sembra che ci sia stato questo battibecco: ci sarebbe stata una provocazione con un presunto insulto razzista e l’altro ha risposto. Quello che è successo dopo è inaccettabile, ma fortunatamente nessuno si è fatto eccessivamente male». Mullanu spiega poi come i rapporti tra le due società restino sereni: «Ci siamo sentiti con il Vighignolo, con cui siamo in ottimi rapporti. Nel calcio andrebbe migliorata la gestione dei genitori, che a volte va un po’ oltre. Bisognerebbe lavorare sul sensibilizzare i propri genitori. Detto questo, nulla di grave: siamo sulla stessa linea d’onda e collaboreremo. Chiaramente, i ragazzi che non si comportano bene dovranno essere richiamati e prenderemo provvedimenti. Sono cose che non devono capitare e che dovrebbero restare nel rettangolo verde». Infine, il dirigente sottolinea come il clima sugli spalti abbia contribuito ad alimentare la tensione: «Non ci si aspettava una reazione da parte di nessuno. Il primo tempo era stato un po’ focoso, c’è stato il battibecco, ma sembrava finita lì. Questo strascico è dovuto al clima che si è creato sugli spalti. Un mio vecchio allenatore diceva sempre: “La miglior squadra è fatta da undici orfani”. Parleremo con il ragazzo e, ripeto, prenderemo provvedimenti affinché certe azioni non si ripetano più».
Interviene sulla vicenda anche Andrea Gargiuolo, responsabile del settore giovanile del Vighignolo, che invita a mantenere lucidità nel valutare quanto accaduto: «In questo periodo va valutata con cura l’entità di un presunto insulto razziale, perché l’insulto ha un valore soprattutto per chi lo riceve. Reputo la cosa davvero fuori dallo sport e ancor più grave perché successa fuori dal terreno di gioco. In campo se ne dicono tante, ma se ogni volta dobbiamo sfociare nella violenza mi sembra illogico. Mi dispiace molto: uno dei nostri due ragazzi non c’entrava nulla, passava di lì per caso. Trovo che sia tutto da condannare, sia eventuali episodi di razzismo sia la violenza gratuita. È una situazione poco edificante». Gargiuolo aggiunge poi la propria ricostruzione dei fatti, sottolineando come la dinamica resti da chiarire: «A me hanno raccontato una versione diversa. L’insulto non è stato udito da nessuno. Il comportamento del giocatore che poi ha chiamato gli amici è stato evidente per tutta la partita. Il commissario di campo ha riferito che l’arbitro era al corrente di tutto. Mi confronterò ovviamente con i ragazzi, perché determinati episodi non sono tollerati. Se c’è stato un insulto, la persona verrà punita adeguatamente. Io però la reputo una scusante: la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha portato alla violenza». Il dirigente conclude soffermandosi sul tema più ampio della violenza giovanile e dell’educazione sportiva: «Bisogna capire perché i ragazzi preferiscono fare le risse fuori piuttosto che giocare a calcio. È un problema sociale che andrebbe analizzato. Vedo tutto il contorno fra genitori e ragazzi in campo: manca un’educazione sportiva. Sono trent’anni che faccio questo lavoro e cinquanta che sono nel calcio, e questo è l’ennesimo brutto spot. Il problema è sociale, e la violenza non va accettata in nessun caso».
L’episodio sarà quindi oggetto di approfondimento da parte delle due società, che hanno espresso la volontà di collaborare per evitare il ripetersi di simili situazioni. La partita, invece, è terminata per 6-2 in favore del Vighignolo, che ha così superato il Pavia in classifica e si è portato al primo posto insieme al Rozzano, con entrambi a quota 15 punti.