Under 14
23 Ottobre 2025
UNDER 14 AUSONIA ACADEMY • DOMENICO DASSISTI
No, non è uno scherzo. Avete letto bene. C'è un ragazzo che, pur giocando stabilmente in porta, si sta facendo valere anche in zona gol: il suo nome è Domenico Dassisti. E la sua storia tutta da raccontare. Perché giocare indifferentemente in due ruoli - e fare la differenza - non è per niente banale. Soprattutto se hai solo 13 anni...
Per capire come Domenico sia arrivato a giocare sia tra i pali che in attacco, però, bisogna partire dagli albori. Perché la passione per il calcio nasce da piccolissimo - a 6 anni - e gli viene trasmessa dal papà, anche lui portiere. Ma i suoi primi passi non li muove in porta, bensì in difesa; è lì che gioca per alcune stagioni con la maglia dell'Apo San Carlo. Poi, la svolta - decisiva per arrivare dove si trova ora. Dopo l'esperienza con la squadra di via Buzzoni Nigra, Domenico decide di svolgere un provino per l'Ausonia. La destinazione, tuttavia, non è quella sperata: l'attuale tuttofare neroverde non condivide la scelta di giocare per la formazione di Peschiera Borromeo, e decide di riprovarci l'anno successivo. Questa volta da portiere, per seguire le orme del padre e - soprattutto - perché il desiderio di riscatto è troppo forte. Così ha inizio l'avventura in via Bonfadini, dove gioca ormai da tre stagioni.
Quella in corso ha già saputo regalare un'enorme soddisfazione, da conservare preziosamente nel cassetto dei ricordi. È il 28 settembre, si gioca la terza giornata di campionato tra Baranzatese e Ausonia Academy. Il tecnico degli ospiti, Marco Quattrocchi, è in totale emergenza davanti. Ed è proprio da qui che nasce la geniale intuizione. Domenico, che fino a quel momento in campionato aveva difeso la propria porta, viene schierato da terminale offensivo. Il motivo? In realtà, sono due. La sua tecnica e la sua capacità di sostenere praticamente da solo il peso dell'attacco, data la sua imponente fisicità. Nulla è frutto del caso, però. Perché è già stato provato in quella posizione nelle amichevoli precampionato, e le risposte sono state più che positive. Minuto 15: succede l'impossibile. Di sinistro (suo piede naturale) e con implacabile freddezza, il numero 9 neroverde piazza il pallone nell'angolino in basso a destra e apre le marcature. Nonostante sia sommerso dalla gioia e dai festeggiamenti dei propri compagni, Domenico non si dimentica di una promessa fatta qualche giorno prima. In allenamento, infatti, il suo allenatore gli aveva chiesto di esultare insieme in caso di gol. Detto, fatto. Il primo pensiero va proprio a lui, il primo ad aver creduto nelle sue qualità. Forse - in qualche modo - era già tutto scritto.
Ma cambiamo capitolo, e arriviamo al presente. La crescita di Domenico negli anni è stata esponenziale. E il merito di tutto questo è anche dello staff neroverde, come sottolineato dallo stesso classe 2012: «È una grande fortuna avere il mister e i suoi collaboratori al proprio fianco. Sono con loro da quando sono arrivato qui, e in questi anni mi hanno sempre dato consigli preziosi per aiutarmi a migliorare». La nuova stagione, in particolare, ha portato con sé enormi novità. Campo più grande, maggiore competitività e nuove sensazioni. Come quelle provate da Domenico nelle prime uscite stagionali: «Il clima partita è indubbiamente diverso. Il pubblico è più caldo e tutte le squadre vogliono fare il massimo. C'è molto più agonismo».
Il jolly di via Bonfadini, però, ha i propri alleati per affrontare con determinazione ogni partita. Innanzitutto, la musica. Nelle orecchie di Domenico suona solo rock prima delle partite: dai brani degli anni 90' ai Måneskin, che danno la carica giusta prima di calcare il rettangolo verde. E poi ci sono la sua mentalità - matura nonostante la giovanissima età - e la sua consapevolezza. Le ambizioni, ovviamente, sono quelle di un ragazzo che non si pone alcun limite. A livello personale, l'obiettivo rimane uno solo: dare il massimo, senza mai mollare. Che sia per difendere la propria porta - con la sua esplosività e reattività - o per segnare in quella avversaria. Ma, ancora più importante, è la meta che condivide con il resto della sua squadra, ovvero arrivare più in alto possibile per togliersi grandi soddisfazioni. Certamente, la strada intrapresa è quella giusta.