Under 15
30 Ottobre 2025
Cus Bicocca Under 15 • Matteo Compagnucci si improvvisa portiere e segna il rigore del pareggio contro la Suprema ODB
Ah, il calcio totale. Guardiola e compagnia cantante ormai ci hanno abituato a vedere terzini che si trasformano in mediani, trequartisti che si abbassano in difesa, centravanti che fanno da collante tra i centrocampisti e le ali offensive. Praticamente ormai vale tutto. Ma in viale Sarca sono passati a un livello successivo: cosa ci fa una mezzala in porta? Segna. No, non è una barzelletta, è successo davvero. Nella partita tra Suprema e Cus Bicocca di domenica scorsa c'è stato un protagonista assoluto: Matteo Compagnucci. Di professione centrocampista, all'occorrenza portiere goleador.
È il 6' della ripresa, quando l'arbitro Cristian Corrado assegna un calcio di rigore agli ospiti, che erano passati in svantaggio dopo 13 minuti. C'è un po' di confusione in campo, la squadra non sa bene chi debba presentarsi dal dischetto. Compagnucci descrive così la situazione: «Non avevamo deciso chi avrebbe tirato il rigore. Io sono il rigorista, ma sinceramente non me la sentivo di andare fino all'area avversaria per calciare. Però poi quando il mister mi ha detto che avrei dovuto tirare io, sono andato e l'ho battuto». L'esito non poteva che essere il migliore: «Ho tirato in alto a sinistra. Fino all'anno scorso i rigori li calciavo molto male, ma quest'anno mi sono messo d'impegno e ho cercato di imparare a tirarli bene. Ho guardato il portiere e ho aspettato fino all'ultimo, ho visto che si buttava a destra ho segnato calciando a sinistra».
Il gol del pari su rigore. Ma cosa ci faceva Compagnucci in porta? «Solitamente sono una mezzala, però riesco ad adattarmi a tutti i ruoli» prosegue il talento biancogrigio. E quando dice tutti, intende proprio tutti: «Lo sapevo già che avrei giocato in porta, perché quando gioco con in miei amici di solito faccio il portiere perché mi diverto. Quindi mi sono proposto perché qualcuno doveva farlo e io mi sono sacrificato per il bene della squadra. Anche perché gli altri magari non si sarebbero sentiti a proprio agio se avessero preso gol, mentre io sono sicuro di me e non mi faccio problemi di questo tipo».
Insomma, Compagnucci non è uno che si tira indietro davanti alle difficoltà: «Eravamo in emergenza perché entrambi i nostri portieri si sono fatti male già da due settimane. Settimana scorsa infatti abbiamo giocato con un portiere di un anno più giovane, solo che questa settimana non poteva». Chiaramente non ci si poteva aspettare Buffon in porta, ma poteva andare decisamente peggio: «Penso di aver fatto una buona partita, perché non avendo mai giocato in porta una partita di campionato mi ritengo soddisfatto. Anche se comunque un po' mi dà fastidio aver preso quel gol, perché analizzando bene la situazione potevo uscire. Non mi sono mai tuffato, però ho dovuto affrontare per due volte un uno contro uno con un loro attaccante. La prima volta non sono uscito e la Suprema ha segnato, mentre la seconda mi sono fatto trovare pronto».
E dire che Compagnucci è quanto di più lontano possa esistere da un portiere. È un giocatore di fantasia: «Mi ispiro a dei giocatori "vecchia scuola" come Fernando Redondo, Javier Pastore e Kaká. Sono quelli che mi rappresentano di più, anche per struttura fisica. Mi ritengo molto bravo nel passaggio, nel dribbling nello stretto e nel tiro. Un mio punto forte sono i traversoni lunghi, perché ho un calcio abbastanza lungo». Insomma, il ragazzo è pronto a dare il massimo per il Cus, squadra in cui dice di trovarsi molto bene: «Ho scelto il Cus Bicocca due anni fa. Venivo da una prova in Lombardia Uno, solo che non mi ero trovato benissimo. Ho scelto il Cus Bicocca soprattutto perché avevo degli amici che ci giocavano e poi col gruppo mi sono sentito a mio agio. Siamo un molto uniti, anche se questo inizio di stagione non è stato dei migliori. Ma ci riprenderemo».