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Under 15 Élite

Pari con la capolista e il bomber del girone: alla scoperta di una delle sorprese della Lombardia

L'allenatore del Bulgaro, Stefano Pozzi, racconta la sua squadra aspettando la Vigor Milano

Bulgaro, Under 15 élite, Leonardo Matteu

UNDER 15 ÈLITE • Leonardo Matteu, il capocannoniere del Girone B

A Bulgaro serve poco rumore per capire che si sta costruendo qualcosa. Il campo racconta che questa Under 15 sa stare nella categoria, con una classifica che li piazza a metà del Girone B ma con prestazioni che li collocano tra chi lotta ogni domenica per limare ambizioni e limiti. I numeri, a guardarli bene, parlano chiaro: 15 gol segnati in 7 giornate, un attacco che produce e crea. Davanti c’è un nome che spicca, quello di Leonardo Matteu, 6 reti e una media da categoria superiore: un gol ogni 59 minuti.

L'IMPATTO DEL TECNICO E LE PROSPETTIVE

Il tecnico Stefano Pozzi tiene a sottolineare che tutto nasce dal collettivo, da un gruppo che ha accettato la sfida senza trovare alibi. «L’obiettivo è salvarci, siamo in linea con quello che ci eravamo detti», racconta. Una frase che non toglie, ma aggiunge chiarezza. Pozzi è al primo anno a Bulgaro e con questi ragazzi, arrivato senza conoscere personalmente il gruppo ma con le idee ben chiare sul lavoro da impostare. «La prima parte è servita a capire come farli rendere al meglio. Non c’era tempo da perdere: il campionato è arrivato subito». Lo si vede nella struttura della squadra: pressing, intensità, una ricerca costante del dominio del campo, anche quando diventa complicato sostenerlo per tutti i 70 minuti.

LA PRESTAZIONE CONTRO LA CAPOLISTA

Contro la Vigor, la capolista, è arrivata una delle prestazioni più significative di questa prima parte di stagione. Il primo tempo si gioca sul filo dell’equilibrio e sulle mani sicure di Colanero, decisivo in almeno due interventi che tengono il risultato in parità. La Vigor spinge, verticalizza, prova ad approfittare delle dimensioni ridotte del campo, ma il Bulgaro resta lucido, soffre il giusto senza scomporsi. La ripresa ha un’altra faccia. Matteu si presenta sul dischetto e non sbaglia: gol, vantaggio, fiducia che sale. La reazione della capolista arriva con veemenza, trova il pari, ma il Bulgaro non cede e anzi ha la forza di colpire ancora: Mandelli pesca Genazzini sul secondo palo e il 2-1 è un messaggio, che costringe la Vigor ad attuare il "piano d'emergenza" e cambiare modulo. L’ultimo rigore, quello del definitivo 2-2, lascia un pizzico di amaro, ma non scalfisce un punto pesante, che racconta una squadra viva.

I ragazzi di Pozzi dopo la Vigor

LE INDIVIDUALITÀ

Dentro questa squadra ci sono tanti nomi che meritano spazio. Tutto il pacchetto dei portieri si sta mostrando pronto e le rotazioni ne sono la testimonianza. La difesa si affida alla compattezza del duo centrale e alla spinta dei terzini che accompagnano e rincorrono senza pause. In mezzo, ci sono giocatori che leggono bene le situazioni, si sacrificano e danno ritmo. Davanti la qualità non manca: Genazzini cuce e Matteu  finalizza, ma dietro ai numeri c’è un lavoro costante di movimenti, appoggi e pressione sul primo possesso avversario. I gol non arrivano per caso, arrivano perché la squadra crea, gioca, ci prova.

IL CONTESTO SOCIETARIO E I RIMPIANTI

Il clima che si respira è quello giusto. Pozzi parla poco di sé e molto del gruppo. «La società sta crescendo e tante annate stanno facendo bene». Non è una frase fatta: c’è un filo che lega tutte le squadre del settore giovanile e questo del 2011 ne è una testimonianza. Il tecnico cerca ogni settimana intensità, attenzione ai dettagli, voglia di migliorarsi. Niente proclami. Ma dentro, ognuno ha la certezza che la strada intrapresa sia quella corretta. Non tutto è perfetto, ci sono rimpianti per qualche punto lasciato per strada – Sestese e Olginatese su tutte – ma fanno parte del percorso. «Il campionato è difficile come ci aspettavamo», dice il tecnico, e lo dice con la consapevolezza che la crescita passa anche da domeniche complicate. Il Bulgaro è questo: un gruppo che sta imparando a conoscersi, che ha già messo in campo una propria identità e che sa quanto vale il lavoro quotidiano. Nessuno si nasconde e nessuno guarda troppo avanti. Gol, carattere e ragazzi che giocano con l’idea di poter cambiare le partite: per ora basta e avanza. Il resto, come sempre succede nel calcio vero, lo dirà il campo.

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