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Under 17

Più in alto di tutti! Entra dalla panchina, svetta su corner e regala un punto d'oro ai suoi

Cheikh Mbengue evita la sconfitta e ferma la Folgore Caratese: il Seregno strappa l'1-1 nella ripresa

Cheikh Mbengue, il migliore in campo del Seregno

UNDER 17 SEREGNO • Cheikh Mbengue

Il calcio come strumento di conquista, per dire al mondo di esserci. Tanti ne bramano la bellezza, pochi sanno onorarne il pregio. Ma in questa ristretta cerchia, oggi più che mai, rientra anche Cheikh Mbengue, 9 con la 19 del Seregno. Che, partendo dalle penombre della panchina, mostra sin dal primo passo sul manto verde i tratti del grande giocatore. Nell'ordine: corsa, grinta, qualità e presenza. Manca qualcosa? Si, però tranquilli: arriverà presto. Proprio lui: quel pallone che si insacca, regalando vita e sogni al grido di ''gol''. E che il ragazzo classe 2009 riuscirà a prendersi di forza, svettando nella mischia con fare orgoglioso...per dire al mondo di esserci. Secondo gol stagionale, Folgore Caratese fermata sul pari, Seregno da mille e una notte. Partita vera, al solito, equivale a veri protagonisti.

GRASSI DI RIGORE, MA IL SEREGNO RESTA IN PARTITA

Stereo alto e cuore impavido. Passeggiando sulla vita, per conquistarne la bellezza. Con lo sguardo affamato, teso verso l’oltre, che sorride e invoglia ad osare. Ancora e ancora. Perché il tempo, si sa, ripaga gli sforzi. E dimostrare di esserci è il primo step: significherebbe dirsi grandi. Classe 2009, sogni arroganti e passo veloce: Seregno e Folgore Caratese hanno già finito di giocare. Esaurite le scorte di dolcetto o scherzetto, la paura torna gioia direttamente sul manto verde. Che circoscrive sogni, speranze e ambizioni. Tre, in particolare: superarsi, colpire, vincere. Il fine? Consolidarsi in cima. Il mezzo? L’idea: senza giustifica machiavellica, senza indugio e senza remore. Entrambe le squadre partono cariche di attesa. Stereo alto, cuore impavido…

E tanta, tanta intensità. Questa, la vera (e unica) chiave di lettura dei primi 45 minuti. Specchio di un equilibrio sottile, apparentemente inscalfibile, che conseguentemente accentua paura e pathos. Non c'è riposo, tra sussulti voraci e assenza di guizzi, tra contrasti arcigni e pazienza tattica. Risultato: nessuna delle due squadre, nonostante l'intensità impenni subito la cilindrata, riesce a prevalere sulla controparte. Russo e Mosca prediligono il fioretto, perdendosi conseguentemente in lungo e a tratti stucchevole gioco di sguardi. Che, al contempo, evidenzia la solidità e la verticalità dei padroni di casa, compatti e grintosi; e che, al contempo, limita le scorte veranesi, la cui qualità fatica ad emergere. In favore, però, di un calcio più diretto e meno estetico, a immagine e somiglianza dell'avversario odierno: giocoforza, il punteggio fatica a smuoversi. Fino al minuto 22, quantomeno: questo, il turning point della sfida.

Alt: non è ancora il momento. Prima, infatti, le squadre mettono alla prova idee e orgoglio. Ma, nel caos di un confronto tanto curvilineo quanto piacevole, ad emergere e dettare il passo è soprattutto la personalità del centrocampo ospite preso nei suoi singoli. Paolo Matteo Grandi, Christian Grassi: assonanza chiave, che segna uno spartiacque. C'è un prima e c'è un dopo. E parte tutto da una dimostrazione di presenza: strappi, geometrie, guizzi balistici oltre il consentito. Anche qui, però, manca qualcosa: il gol. Anche qui, però, sappiate che giungerà presto. E, a scanso di banalità, arriverà proprio nel segno del secondo dei sopracitati: il ragazzo con la 7 stappa il match dopo 22 minuti di bagarre. Lo fa su rigore, prendendosi quindi una responsabilità scottante e sfruttando al meglio l'occasione capitatagli. Pallone da una parte, portiere insieme a lui: Ricchiuti intuisce e basta. Vantaggio Folgore e considerevole ventata di spensieratezza, che spezza tensione e isterismi. Anche se non per molto.

Perché il Seregno c'è. Non molla la presa dall'obiettivo. E, pur senza sfoggiare fluidità di concetto e lucidità d'insieme, rimarca con forza una compattezza pressoché identitaria. Fiondandosi in avanti concorde, per mandare un segnale. Come? Con incisività...piazzata: un'arma (quasi) letale, la rotta aerea biancazzurra, che difatti crea presupposti interessanti. La punizione dalla metà campo di Leonardi rischia di sorprendere un Sarni imperfetto, da una mattonella più defilata lo stesso 10 imbecca Viganò, che tenta un'infruttuosa girata al volo proprio sul calare della frazione. Finita qui? Non esattamente. Perché il Seregno c'è, sì, ma la Folgore di più. E confezionerà persino la palla del raddoppio: Cicconardi scappa, la difesa azzurra recupera posizione e, in un flipper di gambe, la sfera termina sul piede di Simone, che calcia addosso alla sagoma di Ricchiuti, bravo a chiudere lo specchio. Ora, sì, è davvero finita. Anzi...no.

MBENGUE CI METTE LA TESTA: PARI E PATTA

Attesa quanto il nuovo album di Caparezza, travolgente e incalzante come le sue prime barre, ma anche introspettiva e profonda come l'Orbit Orbit appena sbarcato sul mercato. Seregno e Folgore Caratese cercano di cambiare la musica di un primo tempo spezzettato approcciando voracemente la ripresa delle operazioni. Ma, nonostante i propositi ambiziosi, entrambe le squadre fluttuano ancora in equilibri instabili: anche questo, infondo, fa parte del viaggio. L'importante, però, è affrontarlo con coraggio. Sempre con coraggio. Mettendoci persino la testa, se serve. Bisogno di consigli? Chiedete a Cheikh Mbengue. Saprà rispondervi.

Fermi tutti: il secondo parziale è appena iniziato. Per giunta, con una novità: Russo sceglie Pellecchia, che entra dalla panchina. E il 17 è subito insidioso, confezionando un paio di affondi sulla destra. Uno di questi, smarca Polo dal limite dell'area, ma il tiro del 4 è fuori misura. Preludio di 45 minuti a tinta unita? Sembrerebbe. Perché la Folgore perde serenità e sinergie, lasciandosi invaghire da costruzione prevedibili e avventate che permettono ai biancazzurri di bagnare dei propri colori la geografia del match. Con la solita densità centrale, con le consuete ripartenze verticali che, specificatamente al minuto 10, spaventano. Ma non pungono: Chiari apre il DRS e serve Songia, che incrocia il destro sporcando i guantoni di Sarni. Sul prosieguo dell'azione è invece Leonardi a scatenare rimpianti: il 10 ribadisce alto a pochi passi dal traguardo. Non più così lontano, mai stato così vicino. Bisogno di conferme? Chiedete sempre a Cheikh Mbengue. Saprà rispondervi...mettendoci persino la testa. Ricordate?

Eccolo, finalmente, l'artiglio che graffia le tele del Seregnello. Minuto 13, l'ingresso in campo; minuto 21, la rete del pareggio. Non prima di aver sofferto, ovviamente, perché Ricchiuti bada a sventare il guizzo di Curto. Non prima di aver rischiato, ulteriormente, perché la truppa di Mosca rialza la testa e va vicina a colpire anche con Grassi, tradito solo da un controllo grezzo. Nulla di fatto: sull'esatto ribaltamento di fronte, il Seregno conquista il corner che vale mezz'ora di paura e delirio. Calcia ancora Leonardi, incorna impavido Mbengue: ora sì, è il momento di gioire. 1-1, palla al centro e crescita impetuosa in adrenalina e intensità. Un continuo ondeggiare sul bianco che scrive brevine taglienti: i padroni di casa costringono Sarni a stringere doppiamente i pugni su calci da fermo, gli ospiti cestinano l'ombrellino nel long drink con un Grandi elegante ma impreciso nel momento topico.

E ancora, e ancora: perché tra i veranesi e la gloria si frapporrà anche il fato. Bertacco, infatti, centra la traversa su sviluppi inattivi, ponendo tecnicamente fine alla lotta. Riaccesa di colpo nel finale, complice l'espulsione di Spanò e un nuovo strappo offensivo seregnese, spezzato solo dalla fatica in violento crescendo. E poi, dal triplice fischio: tasto stop definitivo, 1-1 finale. Ma Seregno e Folgore Caratese si confermano squadre Maiuscole. Volutamente scritto così.

IL TABELLINO

SEREGNO-FOL.CARATESE 1-1
RETI (0-1, 1-1): 22' rig. Grassi (F), 21' st Mbengue (S).
SEREGNO (4-1-4-1): Ricchiuti 6.5, Biffi 7, Rauli 6.5, Polo 7, Viganò 6.5, Bini 6.5, De Moliner 7 (13' st Mbengue 7.5), Chiari 6.5, Songia 7 (30' st Solduban 6.5), Leonardi 6.5, Di Maggio 6.5 (1' st Pellecchia 7). A disp. Callegher, Faini, Mugoni, Corona, Scilingo, Ruo. All. Russo 6.5.
FOL.CARATESE (4-3-3): Sarni 6.5, Sota 7, Confalonieri 7 (13' st Delli Muti 6), Cicconardi 6.5 (30' st Bertacco 6.5), Spanò 6.5, Vendemmiati 6.5, Grassi 7.5 (37' st Tanoh Obama sv), Grandi 7, Simone 6.5, Bressi 7, Sammito 6.5 (13' st Curto 6.5). A disp. Beretta, Arosio, Beretta, Ratti, Dissimile. All. Mosca 7.
ARBITRO: Caprino di Seregno 6.
ESPULSO: 45' st Spanò (F).
AMMONITI: Mbengue (S), Sarni (F), Cicconardi (F), Grassi (F).

LE PAGELLE

Seregno 

Ricchiuti 6.5 Compie un paio di interventi importanti, che permettono al Seregno di prendere coraggio. Promosso.
Biffi 7 Contribuisce alle distese verticali della squadra, presidiando la fascia destra con autorità. Si rimbocca le maniche anche dietro.
Rauli 6.5 Tanta grinta e voce per ergersi a leader del gruppo. Ottima mentalità e partita complessivamente attenta.
Polo 7 Tuttofare instancabile del centrocampo seregnese. Ha personalità, tempi di gioco e grande attitudine. Definizione di mediano.
Viganò 6.5 Attento, solido, sbaglia poco. Se non dietro...davanti: sul suo piede un'occasione d'oro.
Bini 6.5 Come il compagno di reparto bada al sodo e disinnesca la qualità veranese. Lezioni di spada.
De Moliner 7 Partecipa attivamente alle distese della sua squadra, con buon passo e tracce importanti.
13' st Mbengue 7.5 Entra con il piglio giusto: grinta, strappi e prontezza. Su corner svetta più in alto di tutti. Passo da gigante.
Chiari 6.5 Gamba e presenza. Seppur meno esposto, carica le batterie del centrocampo seregnese.
Songia 7 Gioca di sponda, combina in zona trequarti, strappa in verticale. Gli manca il gol, non l'impegno.
30' st Solduban 6.5 Aggiunge stazza in area, ma non si fa vedere più di tanto.
Leonardi 6.5 Dai suoi calci piazzati nascono situazioni sempre interessanti. A conferma di quanta qualità possieda, se attivamente cercata.
Di Maggio 6.5 Un buon primo tempo con un paio di spunti, ma Russo lo richiama in panchina.
1' st Pellecchia 7 Entra ed è subito pimpante: porta quell'estro che sembrava mancare alla manovra dei suoi. Pochi dubbi, ne è il leader tecnico. Anche con la febbre.

All. Russo 6.5 La squadra doma le insidie di una partita spezzettata con grinta e strappi. Confermandosi grande, ora più che mai. La conferma? Qui sotto.

Folgore Caratese 

Sarni 6.5 Un po' di fiato corto sui calci da fermo avversari, personalità da vendere in tutto il resto. Ferma Songia sul più bello.
Sota 7 Partita di grande sacrificio e corsa. La fascia destra è sua.
Confalonieri 7 Al solito, onnipresente sia davanti che dietro. Sorprende il cambio dopo un quarto d'ora di ripresa.
13' st Delli Muti 6 Meno solare del compagno chiamato a sostituire, si fa apprezzare per impegno e disimpegno.
Cicconardi 6.5 Corre, scende a legare, contende il possesso, si inserisce. Solita spina nel fianco.
30' st Bertacco 6.5 Il suo highlight è una traversa che trema ancora. Per il resto, poco in evidenza.
Spanò 6.5 Solita personalità nel portare palla, concede generalmente poco. Ingenua l'espulsione nel finale.
Vendemmiati 6.5 Bene in marcatura su Songia, bene negli altri fondamentali. Partita sicura.
Grassi 7.5 Trasforma il rigore e dà prova della sua completezza. Sicurezza palla al piede, potenza, presenza. C'è tutto. 37' st Tanoh Obama SV
Grandi 7 Definizione di personalità. Top di gamma: si dà del tu col pallone e si fa vedere ovunque. Promosso.
Simone 6.5 Ci mette cuore e fisico, ma spreca la sua chance. Soffre quando troppo isolato, riprende fiducia quando affiancato a Tanoh.
Bressi 7 Tecnicamente eccelso: è il faro della trequarti. Un suo guizzo resta impressa: tunnel di suola e palla al compagno. Nei minuti finali e con equilibri totale. Personalità.
Sammito 6.5 Si muove e si sbatte, ma non incide sotto porta.
15' st Curto 6.5 Ha una buona occasione che spreca, ma per il resto è utile in disimpegno.

All. Mosca 6.5 Solita Folgore: bella ma a tratti troppo leziosa. I suoi ragazzi hanno talento e struttura, ma oggi è mancata principalmente concretezza. E non solo sotto porta.

ARBITRO

Caprino di Seregno 6 Partita gestita con complessiva tranquillità, anche se talvolta pecca di uniformità e sicurezza nelle scelte.

LE DICHIARAZIONI

Mosca, tecnico della Folgore Caratese, la fa breve: «Potevamo vincere almeno 3-1, non siamo stati concreti nello sfruttare le occasioni che non ci sono state. Per il Seregno il pari vale quanto una vittoria». 

Al contrario Russo - allenatore del Seregno - concede una disamina più profonda: «Bellissima partita, agonismo e ritmi altissimi. Voglio fare i complimenti a entrambe le squadre ma soprattutto ai miei ragazzi, che hanno dimostrato di avere carattere. Complimenti anche a loro, è stata una grande dimostrazione di calcio per tutti. Se il Seregno vale le prime posizioni? Assolutamente: questi ragazzi sono al primo anno di regionali ma si stanno già adattando in tutto e per tutto ai ritmi del campionato». 

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