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Under 17

Perde tre partite di fila e si separa con il club: «Non sono emerse le mie idee»

Francesco Muoio e l'Universal Solaro interrompono di comune accordo il rapporto iniziato in estate

Francesco Muoio

UNDER 17 UNIVERSAL SOLARO · Francesco Muoio

La voglia di mettersi in gioco, pane per uomini forti. Quelli che, di accontentarsi, non ne vogliono sapere: sapranno sempre stupire. Con un gioco di sguardi, con una parola detta bene, con la scelta delle proprie idee oltre ogni ragionevole dubbio. Vive di questo, un allenatore. Un grande allenatore, invece, fa di più: esplora persino una strada a lui poco congeniale. Rischiando, soffrendo, perdendo. È parte del gioco. E, da poche ore, è parte anche del percorso di Francesco Muoio, che - dopo due mesi alla guida dell'Universal Solaro (categoria Under 17) - ha detto basta: è infatti ufficiale la separazione tra il club milanese e il navigato tecnico ex Enotria.

SOFFERTO, MA NECESSARIO

Spettatore di questa frattura, il campo. Dapprima terreno di conquista, successivamente teatro del dramma. Tutto in 9 partite. O, meglio, in 3: le stesse che, di fatto, hanno segnato la fine consensuale del rapporto. 270 minuti di sole sconfitte, 13 gol incassati. Eppure, dopo 6 match, l'Universal Solaro era terzo e sognava le vette più alte; oggi, invece, è dodicesimo e non vince da ben 24 giorni. L'ultimo trionfo è infatti datato 12 ottobre in casa dello School Of Sport. Da lì, il tracollo: 4-0 interno contro la Sestese, 5-1 sul campo del Bulgaro, 4-3 concesso al Lomazzo. E il sopracitato totale di numeri discordi, che ha conseguentemente accelerato il cambio della guardia. 

Sofferto, ma necessario, come confessato dallo stesso Muoio«Ci siamo lasciati in ottimi rapporti, Solaro è un'ambiente eccezionale e mi sono trovato molto bene. Al contempo, sentivo di non essere la persona giusta per guidare la squadra». Una presa di coscienza rara, spiegata anche dal suo passato di belle vittorie ed esperienze arricchenti: «Venendo da campionati Élite non ero abituato ad un certo tipo di contesto, alcune cose le ho risentite». Da qui la decisione di separarsi. Maturata da tempo, a dire il vero: «Volevo andare via già settimana scorsa, ma ho diretto un'altra partita. Ci ho provato fino alla fine e questo è stato capito, così come le mie ragioni. Mi dispiace: non avevo mai lasciato a stagione in corso. Significa che il messaggio non è arrivato». Amara confessione che, ovviamente, cela molteplici significati. Generando domande lecite: cosa non è andato?

ADESIONE MASSIMA, RENDIMENTO MINIMO

L'inizio di stagione lasciava presagire grandi margini. A confermarlo non solo i primi risultati, ma anche le risposte del gruppo. Presente e a disposizione del tecnico, che afferma: «I ragazzi si allenavano bene, e tanti di loro hanno confessato di aver trovato in me un riferimento. Difatti il rapporto era ottimo e tutti davano il massimo. Faticavo persino a fare le convocazioni». E poi? Il caos. L'Universal, arrivata la domenica, disperdeva animo e certezze. In nome di una paura insita e ricorrente: «Tutte le sconfitte sono arrivate allo stesso modo, con le stesse problematiche. Nei momenti topici spegnevano letteralmente la luce». E quando subentra questo limite, uscirne è pressoché impossibile. Detto, fatto.

Il punto di non ritorno, proprio il match contro la Sestese. All'epoca, uno scontro diretto. Difatti concepito e preparato come tale da Muoio, forte delle tre vittorie consecutive precedentemente incamerate. Un trampolino di lancio? Al contrario: un pretesto per adagiarsi. Verità incontrovertibile: «Eccolo, probabilmente, qual è stato il mio errore. Far credere a questi ragazzi che potessimo stare lì, in alto. C'è stato un evidente calo motivazionale, confermato anche dai gol che subivamo. Comici». E quindi figli di una scarsa concentrazione; ancora peggio, frutto di un impoverimento in orgoglio e consapevolezza. Ma l'orgoglio di averci provato, comunque, resta. Sempre.

CHI PER LA SUCCESSIONE?

Un nome e un cognome precisi, nonché noti in quel di Solaro. Si chiama Alessandro Gabriele, è un giovane coordinatore tecnico e ha i requisiti minimi per trainare il gruppo. Conoscenza, freschezza e senso del dovere: il progetto della classe 2009 ripartirà da queste semplici regole. L'obiettivo? Tornare a correre, fin da subito: la squadra farà infatti visita al Legnano, attualmente quinto in classifica a +6 sui giallorossi. Difficile, sicuramente non impossibile.

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