Un dirigente prende a testate l'arbitro: 4 anni di squalifica, sconfitta a tavolino e 2 punti di penalità

Altra settimana e altro caso di violenza sui campi del Piemonte. Questa volta protagonista è la categoria più piccola del Settore giovanile, l'Under 14, e il tutto succede durante la prima giornata del campionato Regionale. Sparta Novara e Suno si incontrano domenica per l'esordio stagionale, ma la gara non viene portata a termine. Sul punteggio di 2-1 a favore degli ospiti, scoppia un parapiglia che sfocia con una testata data da un dirigente della Sparta Novara proprio al direttore di gara che si trova costretto a fischiare la fine anticipatamente, nonostante fosse il 40' della ripresa.

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I FATTI

Il Giudice Sportivo si è già espresso con il massimo della pena per il dirigente coinvolto, che viene squalificato per 4 anni. Ma ripercorriamo i fatti. Siamo al 40' del secondo tempo e, dopo alcune lamentele nei confronti dell'arbitro, un dirigente della società di casa dà il via a proteste che costringono l'arbitro ad estrarre nei suoi confronti il cartellino rosso. Dopo il provvedimento il dirigente «si avvicinava al direttore di gara e lo colpiva con una testata alla fronte» come riporta il comunicato. A questo punto, non essendoci le condizioni per procedere con la partita, l'arbitro fischia la fine e si reca negli spogliatoi «dove veniva raggiunto dell'assistente di parte che dapprima porgeva le sue scuse per poi negare l'accaduto». A causa dell'aggressione ricevuta il direttore di gara ha dovuto recarsi in ospedale dal quale è stato dimesso con una prognosi di 3 giorni. 

Il Giudice Sportivo ha inflitto nei confronti della società Sparta Novara con la sconfitta 3-0 a tavolino, una multa di 200 euro e una penalizzazione di 2 punti in classifica.

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LE SANZIONI

Il dirigente della Sparta Novara è stato squalificato fino al 31/12/2029 un allontanamento dai campi, quindi, di 4 anni. Ecco cosa si legge sul Comunicato: 

Per condotta violenta che ha provocato durante la gara una lesione personale nei confronti dell'ufficiale di gara, attestata con referto sanitario medico. Il tesserato colpiva con una testata al volto il direttore di gara, determinando così la sospensione della partita, provocando allo stesso lesioni personali con prognosi di giorni tre, per "contusione della faccia, del cuoio capelluto e del collo". Oltre alle lesioni, l'assistente teneva una condotta ingiuriosa ed irriguardosa nei confronti del direttore di gara, che veniva reiterata all'interno dello spogliatoio allorché lo stesso si presentava per presentare le scuse, che appaiono francamente non spontanee e sincere. In aderenza a quanto stabilito dalla suprema giurisprudenza sportiva, in un caso per molti versi analogo, "tali comportamenti devono essere valutati con la massima severità in quanto ledono il bene giuridico fondamentale dell'incolumità dell'arbitro; tanto più allorché essi sono tenuti da dirigenti della società che, per il ruolo rivestito, devono tenere una condotta rigorosamente ispirata ai principi della lealtà, della correttezza e della probità, anche come modello di comportamento per i calciatori della squadra anche a tutela della credibilità e della (stessa) tenuta del sistema, che ha il preciso dovere di tutelare al massimo i direttori di gara. Tale esigenza appare ancora più intensa nelle gare dilettantistiche, ove alle società e ai loro dirigenti vengono demandati anche compiti e funzioni di collaborazione per assicurare la regolarità dello svolgimento della partita».

Il Giudice Sportivo sottolinea come il fatto, già gravissimo, debba essere valutato con la massima severità soprattutto perché commesso da un tesserato e dirigente che non solo dovrebbe aiutare il direttore di gara nel corretto svolgimento della partita, ma dovrebbe anche ricoprire un ruolo che dovrebbe essere da esempio per quanto riguarda la correttezza e il comportamento. L'ennesima aggressione ad un direttore di gara sui campi dilettantistici cha va ad aggiungersi alle oltre 650 già registrate dell'ultima stagione.