Under 17 Èlite
07 Novembre 2025
UNDER 17 ÉLITE OLGINATESE • Marco Somaini, Leonardo Chiappa e Zaccaria Bassoli
Danzano sogni impavidi, sui fili di Barzanò. Corrono, vivono, prendono forma. E percorrono un’unica direzione. Una sola: quella che porta al domani. Portatore del sorriso più bello, se ricambiato nello sguardo. A patto, però, che racchiuda la fame di conquista. Anzi: la sete di traguardi. La stessa che si alimenta lì. Direttamente sul campo. Come? Beh, chiedetelo all’Olginatese. Cattiva sin dalle prime battute di duello, cinica quanto basta per indirizzarne l’inerzia, arcigna e spigliata quando serviva mantenere alto l’orgoglio. Risultato? Massimo: vittoria gratificante contro il Luciano Manara, zone nobili della classifica, trionfo di gol - ben tre. E quella sensazione di aver dato tutto – forse anche di più – che moltiplica la felicità. No: non c'è niente di più bello del vedersi grandi allo specchio.
Giovedì. Freddo torrido, calore avvolgente. E due fazioni, ben distinte. Tra chi brama l’Europa League e chi, in un piccolo-immenso angolo di vita, costruisce il suo mondo. Alimentandone luci, colori e fattezze, ognuno alla sua maniera. Chi con l’attesa del momento giusto, chi con la volontà di prevalere subito sulla controparte. Alt, passo indietro. Contesto: siamo in Under 17 Èlite. Dove l’eccellenza è prima status da onorare e poi categoria da difendere. Protagonisti: il Luciano Manara da destra a sinistra, l’Olginatese sul fronte opposto. Così distanti, così vicine: i padroni di casa occupano il sesto posto, gli ospiti inseguono in settima piazza. Così distanti, così vicine, e ripetere: le squadre sono separate da un solo punto e ardono di ambizione. Quella massima, ovviamente: vincere, superarsi, insidiare zone ancor più nobili. Difficile, non impossibile: la soluzione è trovare continuità. Perché idee e gol non mancano: entrambe giocano, propongono e segnano con regolarità. Spettacolo garantito quindi? Sì. Decisamente.
Detto, fatto: dopo soli 7 minuti schiocca subito la scintilla. Facile: del resto, l'Olginatese ha le idee chiare. Anzi, chiarissime. Gli ospiti partono forti, per intraprendenza e unione. Una la chiave di lettura (la ricerca della verticale come antidolorifico), molteplici i risvolti: attesa paziente porta ad affondi fulminei, affondi fulminei portano lì. Nei pressi della porta. Dove basta poco. Precisamente, un corner ben guadagnato e successivamente ben disegnato dalla destra. Dalla lunetta va Maffoni, che lascia andare il destro. Traiettoria semplice, ma di efficacia multipla. Su di esso, è lesto a fiondarsi Bassoli. Che veste i panni del bomber, ed è un terzino: testata precisa, pallone che bacia l'angolo sinistro, vantaggio bianconero ed esultanza frenetica dinanzi agli appassionati. In buon numero, e voraci nella spinta emotiva: obiettivo, caricare un Manara apparso fin troppo contratto e impreciso. Risultato parzialmente raggiunto: la reazione c'è. L'esito avverso, però, permane.
Ed è figlio di un approccio scoordinato degli stessi padroni di casa, che abbozzano sporadiche prove di concetto senza però applicarle in profondità. Conseguenza, i reparti si allungano e la qualità viene meno. Lasciando quindi metri e inerzia ai bianconeri, decisamente quadrati, aggressivi in pressing e puntuali come orologi svizzeri su ogni pallone. Aereo, vagante o a filo d'erba: i ragazzi di Pessina arrivano ovunque. Soprattutto in avanti, perché Boussin e Gandolfi aprono presto il DRS: gli esterni lecchesi, se imbeccati, creano panico. Non chances nitide, però, che restano poche, suggerendo un equilibrio solo apparente. Negativo: l'Olginatese, minimo vantaggio a parte, ha pressoché il controllo totale delle operazioni. Anche quando - verso la mezzora - sembra calare in ritmo, la truppa ospite non disperde ordine e combattività. La porta di De Angelis, difatti, resta chiusa a chiave. E i suoi guantoni intatti: i biancazzurri non centrano lo specchio. Pur risalendo il manto, pur mostrando di esserci, pur provandoci.
Dapprima con Dalconzo, che tenta un paio di traversoni capitombolati nella terra di nessuno; poi, con il piglio di Caremi, vera spina nel fianco per strappi, guizzi e movimenti. Il 7, però, fatica a crearsi presupposti intriganti, complice una controparte difensiva organizzata ed estremamente concentrata sul da farsi. Sempre, ma non sul calare di frazione, quando Lai rischia seriamente di sovvertire il codice: l'attaccante di casa attacca ferocemente il primo palo su suggerimento dello stesso Caremi, ma spara alto. Tecnicamente, l'occasione che chiude 45 minuti arcigni. Anche se, a dire il vero, ci sarà spazio anche per un ulteriore brivido. Questa volta, sponda Olginatese, che riemerge dalla penombra con il tandem Chiappa-Ghislotti. Il primo costringe Flain all'uscita impavida, il secondo - una volta raccolto lo stesso pallone vagante - controlla e cerca il pallonetto dalla distanza. L'uno rientra nei tempi e avalla de facto il duplice fischio di Crippa. Ora sì: è finita. Anzi...no.
Perché è solo l'inizio. Testimone, il campo. Che non mente, mai. Che dice il vero, sempre. Nel segno di chi lotta e raggiunge, in silenzio e senza averne abbastanza. Proprio come l'Olginatese: è il suo spettacolo. È la sua serata. E non vuole farsi cogliere impreparata. Cura il dettaglio, previene il rischio, crea da sé la chance di splendere. Ancora e ancora. Questa volta, di minuti, ne passano tre. E a ribaltare lo spartito, invece, è il ragazzo con la 8. Numero che, steso su un prato, rievoca l'infinito, tanto quanto la gioia che apporterà - di lì a poco - allo spirito bianconero. Un nome, Leonardo, e un cognome, Chiappa. La missione? Semplice: lasciare un segno. Come? Così: recupero alto, progressione, destro secco. Vero: Flain poteva fare meglio. Ma il gesto resta. E l'artiglio graffia: è un gol che vale doppio. Non solo in termini di passivo.
Perché il Luciano Manara fatica ad assorbire il colpo. Al contrario, il progredire del cronometro intensifica un dolore insoluto. Rimedi, pochi e confusi: Pelucchi lancia Valdese e Lavelli, poi si gioca la carta Vincitorio. Le difficoltà nel confezionare sussulti, al contempo, persistono, e i bianconeri - sciolti e diligenti - convogliano prontamente a nozze: la truppa di Pessina affila gli artigli, mostra i muscoli e spinge la controparte in un vicolo buio. Riacceso, nella speranza, solo da alcuni sporadici guizzi dei singoli. Esempio: al 13' Valdese - che sfoggia tecnica di gamma - smarca Caremi davanti a De Angelis, ma l'estremo difensore ospite è bravissimo a chiudergli lo specchio. Altro? Sì, per quanto infruttuoso: Valdese ripropone un bagaglio ricco e ci prova altre due volte (in una di queste sbatte nuovamente su De Angelis), così come Vincitorio, che sbatte contro il muro lecchese. Inscalfibile, insuperabile: insomma, vincerne le resistenze è letteralmente impossibile. Lecito, però, restare connessi: ebbene, non è ancora il momento di trarre conclusioni.
Motivazione, semplice. Più di quanto pensiate: l'ultima parola spetta all'Olginatese. Che intanto ruota le pedine, e lo fa bene, guadagnando credito in fisicità, atletismo e qualità. I cambi fungono da benzina per un serbatoio di per sé carico. In ordine: Catagni strappa e impegna due volte Flain, Somaini si traveste da riferimento offensivo, Duca ci mette il cuore oltre ogni ragionevole ostacolo. Tutti, infine, antepongono l'interesse del collettivo al desiderio singolo. E l'epilogo non può che essere uno. Uno solo: gloria. Quella che ha forma sferica, e che - quando tutto sembrava finito - termina sui piedi dello stesso Somaini. Minuto 96: il 20 ha il pallone del tris. E lo accarezza quanto basta per disorientare Flain, sradicare l'ultimo ripiego del Manara e depositarla in rete. Olly direbbe "è festa". E allora...che festa sia.
MANARA-OLGINATESE 0-3
RETI: 7' Bassoli (O), 3' st Chiappa (O), 52' st Somaini (O).
MANARA (4-2-3-1): Flain 6.5, Drobota 6.5, Paraboni 6, Perrone 6.5, Giovenzana 7 (43' st Raimondo), Molteni 6.5, Caremi 7 (38' st De Tommaso sv), Baldassare 6.5, Lai 7 (9' st Valdese 7), Zappa 6.5 (17' st Vincitorio 6.5), Dalconzo 6.5 (1' st Lavelli sv). A disp. Brunati, De Stefanis. All. Pelucchi 6.5. Dir. Guadagno - Flain.
OLGINATESE (4-1-4-1): De Angelis 6.5, Longhi 6.5, Bassoli 7.5, Maffoni 7 (38' st Fabrizio sv), Adoni 7 (27' st Duca Alessandro 6.5), Cantele 6.5, Boussim 7, Chiappa 7.5, Ghislotti 7 (21' st Somaini 7.5), Cavalli 6.5 (43' st El Joudiani sv), Gandolfi 7 (15' st Catagni 7). A disp. Canepa, Tsouli, Casati, Gesualdi. All. Pessina. Dir. Gandolfi.
ARBITRO: Crippa di Bergamo 6.5.
AMMONITI: Maffoni (O), Adoni (O).
Luciano Manara
Flain 6.5 Compie due ottimi interventi nel finale, riscattando la defaiance sul 2-0 ospite.
Drobota 6.5 È sempre ben contenuto sulla destra, pur provando a partecipare alle sortite dei suoi.
Paraboni 6 Leggermente impacciato in avvio, cresce a fasi alterne.
Perrone 6.5 Cerca di inserirsi per creare scompiglio, ma non incide. Complessivamente ordinato con la sfera nonostante la solidità bianconera.
Giovenzana 7 Bene dietro, preciso e senza fronzoli. Sicuramente il più sicuro dei suoi. 43' st Raimondo sv
Molteni 6.5 Qualche sbavatura qua e là, ma sforna una prova generosa. Non era comunque facile tenere a bada il trio offensivo ospite.
Caremi 7 Spigliato e intraprendente, spazia abilmente su tutto il fronte offensivo e mostra guizzi importanti. Peccato che il contesto non lo premi. 38' st De Tommaso sv
Baldassare 6.5 Un paio di guizzi verticali, tanta lotta, poca qualità nel complesso. Partita tosta.
Lai 7 Sportella, lega e tenta di colpire. Movimenti e animo da attaccante, ma gli manca il fine ultimo.
9' st Valdese 7 Ribalta completamente la narrativa offensiva della squadra. Non è un caso che ne sia il capocannoniere e leader tecnico. Elegante, anche se un po' testardo. Ma fa parte del gioco.
Zappa 6.5 Coinvolto in qualche presa di campo, esce dai ranghi alla distanza. Pelucchi lo rimpiazza dopo una ventina di minuti.
17' st Vincitorio 6.5 Ci prova e sbatte la testa, ma nel computo totale non graffia. Apprezzabile l'impegno.
Dalconzo 6.5 Bene all'inizio, con guizzo tecnico e traiettorie velenose. Poi, il cambio fulmineo. Infruttuoso.
1' st Lavelli 6.5 Un po' in penombra, si accende nel finale ma senza incidere.
All. Pelucchi 6.5 La squadra conferma di non apprezzare le mezze misure. O vince, o perde. Alla lunga, però, questa mancanza di equilibrio può ledere ad ambizioni comunque alte.

Olginatese
De Angelis 6.5 Inoperoso nel primo parziale, nella ripresa sventa due potenziali pericoli. Puntuale e capace con i piedi.
Longhi 6.5 Alto e presente sia dietro che davanti. Partita tosta ma condotta bene.
Bassoli 7.5 Segna il gol che stappa il match, mostra potenza e gamba da grande, poi attenua i ritmi e contribuisce alla resistenza finale. Che dire? Prova totale.
Maffoni 7 Abbastanza ordinato palla al piede, emerge nei momenti topici. Quanto a grinta, indiscutibile. 38' st Fabrizio SV
Adoni 7 Senza alcun fronzoli, spazza ogni qual tipo di pericolo e porta a casa una sufficienza piena.
27' st Duca 6.5 L'apporto fisico aiuta i compagni a tenere alto l'orgoglio. Bene anche lui.
Cantele 6.5 Non il più appariscente, ma sicuramente tra i più importanti per presenza.
Boussim 7 È letteralmente ovunque. Avanti crea scompiglio, dietro aiuta i compagni. Tecnicamente c'è, atleticamente anche. Bel giocatore.
Chiappa 7.5 Corsa, inserimenti e presenza. Poi, il gol che vale doppio. Anzi, triplo.
Ghislotti 7 Non sempre nel vivo del gioco, si fa comunque apprezzare per carattere. Mostra tecnica e affinità con i compagni, sportellando anche quando serve essere sporchi. Partita importante.
21' st Somaini 7.5 Nell'ombra per qualche minuto, si prende la scena proprio sul gong: rete stupenda.
Cavalli 6.5 Tanta corsa e qualità, ma spezzettata dai ritmi di un match curvilineo. Comunque c'è sempre. 43' st El Jouidiani SV
Gandolfi 7 Polmoni d'acciaio. Corre come pochi e sa sempre rendersi insidioso. Grande prova.
15' st Catagni 7 Fa ancora meglio. Veloce nello stretto, tecnicamente eccelso, crea anche un paio di insidie. Adesione massima.
All. Pessina 7 L'Olginatese vista oggi vale panorami importanti. Se non mozzafiato. Perché ha sfoggiato tutti i requisiti minimi per imparare a dirsi grandi: attenzione massima, cinismo, solidità di primo ordine. Per giunta, in uno scontro diretto. Solo complimenti.

Crippa di Bergamo 6.5 Direzione tranquilla. A conti fatti, estrae solo due cartellini e non divide l'opinione pubblica.
Di seguito sono riportate le parole dell'allenatore dell'Olginatese, Matteo Pessina: «Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, ma abbiamo tenuto il ritmo alto e abbiamo mostrato tanta qualità. Sia in fase di non possesso che in fase di possesso abbiamo fatto benissimo, quindi complimenti ai ragazzi. Siamo in forma, abbiamo trovato compattezza e i ragazzi mi seguono alla grande. Nelle ultime partite soprattutto. Dove siamo cresciuti? Noi le prestazioni le abbiamo sempre fatte, stiamo semplicemente andando sull'entusiasmo. Ci godiamo il momento, i ragazzi si stanno divertendo».