Under 15
10 Novembre 2025
UNDER 15 FC MILANESE • Gabriele Baccarino
Quanto contano i numeri nel calcio? Per qualcuno possono valere tantissimo, possono essere addirittura tutto ciò che si può dire su un calciatore, ma non se questo calciatore è Gabriele Baccarino, classe 2011 della Milanese. Nella stagione passata, insieme a Cioffi e Corcelli, era il più prolifico dei suoi e, nonostante ciò, è comunque il giocatore tra i tre che ha segnato meno gol. Quanto importa questo? Poco, molto poco.
Rispetto alla stagione passata il classe 2011 ha avuto una crescita esponenziale, non solo fisica, ma soprattutto mentale diventando un giocatore fondamentale vista l'intelligenza calcistica in proprio possesso. Quando lui è in campo la squadra gira molto, essendo un perfetto uomo di raccordo tra centrocampo e attacco. Spesso e volentieri scende a difendere palla, per poi aprire subito il gioco vedendo spazi per i compagni e verticalizzando subito dando il via a parecchie azioni offensive. Questa sua capacità di posizionarsi in campo, di condurre una manovra corretta, di lavorare molte palle sporche e ripulirle per i compagni gli ha fatto ottenere molta attenzione da parte di squadre della categoria élite, ma anche di squadre professionistiche. La stagione passata il trio era Baccarino-Cioffi-Corcelli ma, complice l'infortunio di Cioffi che lo costringe a stare lontano dal campo, questa stagione lo si vede far coppia anche con Elhalafawy e, tutti e tre insieme, compongono un trio perfetto di due numeri dieci e un super numero nove.

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Baccarino è quel giocatore con cui qualunque bomber d'attacco vuole giocare. Ed è per questo che, qualunque partner gli si metta accanto, lui fa bene ma, soprattutto, fa girare bene i compagni di reparto. A lui non interessa segnare, sicuramente gli piace, ma il suo lavoro consiste prevalentemente nel far segnare i compagni ed è per questo che il suo ruolo ideale è giocare accanto ad un altro attaccante in coppia oppure insieme a due ali. Il fisico sicuramente lo aiuta, essere alti un metro e ottanta a quattordici anni significa molto, ma la sua parte forte, oltre alla corretta mentalità per poter proseguire nel migliore dei modi, è soprattutto la tecnica che, di anno in anno, ha migliorato notevolmente. È ancora piccolo, avrà sicuramente occasione di migliorare ancora e la testa giusta per farlo ce l'ha, ma per adesso la sua squadra può essere decisamente felice di avere un giocatore con simili caratteristiche all'interno della propria rosa.