Milano
12 Novembre 2025
Il campo di via Ugo Foscolo (Fonte foto, Facebook Sporting CB)
Gestire una società calcistica non è semplice. Le variabili sono davvero tante, troppe. Ma nessuno pensa mai a quella più importante, forse, perché la più ovvia ed essenziale: il campo da gioco. In quel di Corsico, precisamente in Via Ugo Foscolo, questo sta accadendo allo Sporting C.B. ed Emanuele Mancone, il Presidente della società e allenatore della squadra Under 16, si esprime così: «Questo campo ha per noi un significato importantissimo. Abbiamo avviato una raccolta firme a supporto della nostra causa e l'abbiamo condivisa sulla nostra pagina Instagram. Nonostante tutto, ci stiamo mobilitando per trovare un'altra soluzione dato che non siamo stati colti impreparati: questi problemi "logistici" sono iniziati da quando siamo subentrati io e i miei colleghi nel direttivo della società, dato che vi è stato un netto distaccamento degli altri, ormai ex, membri anziani del direttivo. Corsico non è un contesto abitativo semplice, toglierci il campo equivale togliere ai ragazzi la possibilità di giocare e significa lasciarli in strada. Lo Sporting C.B. andrà avanti in qualsiasi caso: con o senza quel campo, non finirà a causa di una decisione terza. Perduriamo la linea tracciata».
Il Presidente spiega nel dettaglio l'origine di questo legame d'affetto della comunità di Corsico nei confronti di quel campo da calcio e, soprattutto, cosa è accaduto: «Il Consiglio Pastorale, e dunque il Parroco, non ha voluto rinnovare il comodato d'uso spiegandoci che il campo, anche qualora dovesse rimanere sfitto o invenduto, verrebbe utilizzato dall'oratorio. Noi, nonostante abbiamo iscritto alcune squadre in FIGC per cui in un contesto competitivo, abbiamo comunque delle altre iscritte al CSI siccome vogliamo mantenere il contesto oratoriale e i valori con i quali siamo cresciuti (riferito all'U.S. Corsico, ndr). Probabilmente la scelta del parroco è dovuta ad un pregiudizio sulla nostra società: il nostro intento primario è essere un luogo di ritrovo, una vera propria comunità, guadagnare non è il nostro scopo primario. Lo facciamo praticamente come volontariato, anche perché il costo annuale per giocare da noi è di 200€.
Originariamente, la famiglia Visconti di Milano donò questi terreni alla chiesa senza scopo di lucro. Furono creati dei campi da calcio come luogo di aggregazione sociale e condivisione dei valori cristiani. La Curia successivamente ha ceduto una parte dei terreni al Club Milano, tanti anni fa, una parte recentemente venduta al Comune di Milano e l'ultima porzione è quella che è oggi impiegata da noi. Ci stiamo mobilitando tutti, non solo io e i miei colleghi facenti parte del direttivo ma anche, genitori, giocatori e coloro che fanno parte della nostra comunità. Rimarrebbero senza "casa", calcisticamente parlando, oltre 150 atleti e, contando le famiglie, altre 400 persone. A giugno, quando siamo arrivati, a malapena eravamo certi di creare due squadre: ora ne contiamo sei.».
Il legame tra gli ex giocatori dell'U.S. Corsico e questo campo è indissolubile. Vi è una persona che è stata determinante nel far germogliare in questi ragazzi l'affetto per questa zona, per questa comunità e nel far accrescere in loro la passione verso il calcio. «Il Parroco che mi ha cresciuto, il quale ha iniziato la sua carriera all'età di 24 anni una volta conclusi gli studi di teologia, mi ha aiutato tantissimo e ha contribuito fortemente alla nostra scelta di iniziare questo percorso calcistico gestendo questa società. Lo sento ancora - dice Emanuele Mancone - sa ciò che facciamo e soprattutto come lo facciamo: ci incoraggia e noi siamo sempre più entusiasti riguardo questo progetto».
Così il comunicato rilasciato dalla società attraverso il loro canale social: «Buongiorno a tutti, come forse sapete il Consiglio Pastorale ed il Parroco hanno deciso di non rinnovare il comodato d'uso alla Sporting C.B. per la prossima stagione calcistica. Per portare questa situazione all'attenzione delle istituzioni parrocchiali e territoriali avviato avviato una raccolta firme. Grazie a chi vorrà sostenere la nostra causa e difendere il diritto dei ragazzi allo sport, alla crescita e alla loro comunità».