Under 16 Élite
12 Novembre 2025
UNDER 16 ÉLITE ENOTRIA • Simone Anzani, capocannoniere del girone A
Sulle sponde del Lambro c’è un nuovo Dealer. Un capitano, capocannoniere e trascinatore che si è occupato di mettere le carte in tavola. L’ultimo asso nella manica? Un’acrobazia da figurina Panini nel prestigioso palcoscenico di via Cilea. Con quella maglia rossoblù a maniche lunghe – fra le più cult del dilettantismo lombardo – sta dando vita a una pellicola da Oscar, da trust the process. Lui è tutto questo. Ma, più semplicemente, è Simone Anzani.
Nel poker, il dealer è il maestro del tavolo: colui che distribuisce le carte, tiene in moto il ritmo del gioco e segna il confine tra fortuna e strategia. Forse, caratteristiche che meglio si adatterebbero alla descrizione di un play. Non per chi ha visto con i proprio occhi le giocate in campo di Simone Anzani, ma per continuare con la spiegazione di tutto ciò, c'è tempo.
La prima casacca con cui dà calci ad un pallone è quella della Pioltellese, all'età di 7 anni. Giusto una settimana, però, perché la Beneamata lo prende subito sotto l'ombra della sua Madonnina nerazzurra. Dopo l'Inter, il Monza, fino agli anni con il Renate. L'esperienza con le Pantere è quella che segna il termine del suo percorso nei Nazionali, perché nel 2024 il viaggio di Simone lo porta a baciare le sponde del Lambro: «Sono arrivato in Enotria l'anno scorso - racconta il giovane bomber - e da allora ho visto questo gruppo gettare le fondamenta per qualcosa d'importante. Siamo molto uniti, dentro e fuori dal campo. Abbiamo anche festeggiato Capodanno assieme».
Il bilancio della sua stagione passata? Il girone d'andata Anzani lo chiude con 8 reti. Poi? Poi al termine della regular season si corona come il capocannoniere più prolifico di tutta la regione: 28 presenze e 27 gol. Nessuno meglio di lui in tutta l'Under 15 Élite. «Non voglio commentare il mio attuale stato di forma, perché ho imparato che i conti si fanno alla fine. Se me lo aspettavo? Non voglio suonare spocchioso, ma so di star lavorando bene e ho ben chiaro l'obbiettivo della squadra». Sì, perché dietro il roboante avvio di Simone c'è proprio quello: la squadra.
È finalmente giunto il momento di concentrarsi sull'attualità. Ad oggi Anzani conta 14 gol e 2 assist in 9 presenze, tutte da titolare; con una media di una rete ogni 40 minuti. Sulle spalle la numero 9 di un'iconica casacca del dilettantismo lombardo e al braccio la fascia da capitano dell'Enotria. «Quest'anno la società mi ha affidato questa enorme responsabilità. Voglio ringraziare i miei compagni, perché mi hanno dato una grossa mano ad elaborare l'importanza di questo ruolo».
Quel rispetto e affetto per il gruppo rossoblù ritornano quando il bomber racconta della sua posizione in campo: «Io ho sempre fatto l'attaccante. Da bambino non smettevo di giocare finché non avevo segnato - spiega sorridendo. Adesso stiamo giocando a due punte con il trequartista dietro e mi ci trovo bene. Con Yassin, ad esempio, ci siamo compresi da subito. Fa un lavoro enorme, prende tanti falli ed fondamentale con sull'appoggio. Poi ci rincuoriamo a vicenda. Quando sbaglia uno, o l'altro, ci diciamo sempre "Dai che il prossimo lo facciamo", come domenica scorsa quando il portiere dell'Accademia gli ha negato il gol con un miracolo».
«Siamo una squadra molto tecnica e che si diverte in campo. Questa è la strada che dobbiamo seguire. Non importa chi segna, l'importante è che i gol arrivino da chiunque e che siano importanti per la vittoria dell'Enotria, anche perché se adesso mi trovo con questo bottino è proprio per il lavoro che fanno i miei compagni: la seconda punta, il centrocampo dietro e i lanci dalle retrovie». Il sogno dell'Enotria - attualmente seconda in classifica a tre distanze dal Sangiuliano City - riparte da qui.
Dulcis in fundo, il perché del dealer. Anzani tiene in moto il ritmo il gioco con la sua leadership e la sua capacità di intuire quando è bene chiedere ai compagni di alzare il baricentro delle squadra e quando no. Segna il confine fra fortuna e strategia perché una sua giocata, con il contributo della forza corale rossoblù, può spezzare l'equilibrio della gara. Un tiro a scendere da fuori area, la sterzata al limite dell'area per costruirsi lo spazio necessario per calciare. L'ultima perla? Un'acrobazia da figurina Panini nel prestigioso palcoscenico di via Cilea, sotto gli occhi di un certo Giuseppe Bergomi presente all'incontro.
Una splendida rovesciata su assist di Pecin, che spezza il pari con l'Accademia Inter, dopo la punizione chirurgica in apertura di Veneroni. Il risultato finale reciterà 3-1 in favore dell'Enotria, con la ciliegina sulla torta messa nuovamente dallo stesso Simone. «Se provo le rovesciate in allenamento? Diciamo che il mister - Franco Catera, tecnico dell'Under 16 rossoblù - ci dà tanta libertà. Il calcio è anche questo, divertimento. Se non ti riesci una giocata, ci riprovi alla prossima e quella dopo ancora». Parola del Dealer.